I RICATTI SUI MUTUI
28 Settembre 2015di Gianluigi De Marchi
Nel gergo delle banche (che quando non vogliono farsi capire, usano l’inglese, e buona notte a Pautasso e Rebaudengo, se non lo conoscono, peggio per loro…) si parla di “cross selling”. Detto in soldoni comprensibili da tutti, vuol dire “vendita abbinata” ed è una pratica usata spesso dai grandi magazzini per far fuori merce che magari giace invenduta da mesi o anni: compri un vestito che ti piace, e ti vendo mocassini vecchi a metà prezzo.
In banca la tecnica si usa per rifilare a chi ha bisogno di un certo servizio un altro che stenta, in modo da poter fare cifre statistiche ed incassare più commissioni. E’ un fenomeno più diffuso di quanto non si creda, e che molti clienti di banche hanno sperimentato soprattutto quando vanno allo sportello a chiedere un mutuo o un finanziamento personale.
“Vuole il mutuo per comprare casa? E’ difficile in questo periodo di crisi, non ci sono disponibilità, però…”. I puntini di sospensione lasciano nel terrore il poveretto che sognava di poter acquistare l’alloggetto a santa Rita e vede sfumare il sogno.
“Però se stipula una polizza vita con la nostra banca, una polizza incendio ed un piano di accumulo su uno dei nostri fondi, posso garantirle che farò di tutto per far approvare la sua richiesta”. La voce del direttore apre uno spiraglio, il cliente fa due conti, tira la cinghia un po’ di più di quanto aveva programmato, ma alla fine accetta.
Questa pratica si chiama appunto “tecnica abbinata”, una specie di ricatto finanziario che però da poche settimane è stato vietato dalle autorità europee (toh, finalmente intervengono in un settore importante, anziché dedicarsi solo a normare la lunghezza degli zucchini o il diametro delle vongole…). La direttiva emanata sancisce che “Gli stati membri consentono le pratiche di commercializzazione aggregata ma vietano le pratiche di commercializzazione abbinata”.
Il lettore si stropiccerà gli occhi perché vendita aggregata e vendita abbinata sembrano zuppa e pan bagnato; per fortuna una lieve differenza c’è, sia per quanto riguarda la volontarietà dell’operazione (se la pretende il cliente, va tutto bene), sia soprattutto per quanto riguarda la sua convenienza. In sostanza si potranno fare vendite contemporanee di mutuo ed altri servizi solo se la banca potrà dimostrare che le “aggiunte” sono convenienti per il cliente e che hanno un costo inferiore a quello normalmente reperibile sul mercato.
Consiglio per i lettori: quando il direttore vi dice che il mutuo si può avere “solo se sottoscrive anche ….”, fategli leggere questo articolo e chiedetegli le prove che il suggerimento è a vostro esclusivo vantaggio.
E se vi rifiuta ilo mutuo, segnalatelo subito alle associazioni dei consumatori; finché si mugugna e si subisce, non si riesce a far valere i propri diritti!
2 commenti presenti
Il CROS. , sulle tasche della gente lo fanno, BANCHE, POSTE, ASSICURAZIONI, senza ritegno alcuno su cosa offrono alla persona
FIN TANTO CHE CI SARANNO STIPENDI SPROPOSITATI. AI MANAGER di queste imprese
le tasche della gente dovranno subire i loro nefasti appetiti
Scritto da vittorio il 21 Ott 2015
In banca la tecnica si usa per rifilare a chi ha bisogno di un certo servizio un altro che stenta, in modo da poter fare cifre statistiche ed incassare più commissioni. E’ un fenomeno più diffuso di quanto non si creda, e che molti clienti di banche hanno sperimentato soprattutto quando vanno allo sportello a chiedere un mutuo o un finanziamento personale.
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PARE CHE ANCHE IN BANCA ETRURIA E SIMILI SIA STATA UNA PROCEDURA PER COLLOCARE LE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE (farlocche)
Scritto da vittorio il 10 Dic 2015