CONTI ON LINE, ATTENTI A NON FARVI “PESCARE”!
24 Maggio 2011di Gianluigi De Marchi
Si chiama “phishing”, evoca la pesca, ma è un pericolosissimo sistema usato da criminali internettiani per carpire informazioni dai clienti delle banche virtuali e depredarli dei loro averi. Il termine indica la tecnica usata per carpire identità e password di chi “abbocca”.
Arriva un messaggio sulla vostra email in cui una banca (non necessariamente la vostra, può essere anche un’altra con cui non avete rapporti) vi comunica che, per motivi di sicurezza, ha provveduto a bloccare il vostro conto e che è urgente mettersi in contatto con il loro sito (di cui forniscono gli estremi, apparentemente “regolari”) inviando la vecchia password per sostituirla.
Se rispondete, il gioco è fatto, nel giro di pochi secondi viene fatto un prelievo e, oplà, il gioco è fatto.
A volte il gioco è più sottile, si comunica la vincita di una grossa somma che sarà incassabile solo previa verifica dell’identità del beneficiario (anche qui, occorre inviare la password!). I messaggi sono apparentemente perfetti, perché ricopiano la grafica della banca vera, quindi si può cadere facilmente in errore.
Una variante è quella del messaggio di un console nigeriano o senegalese che comunica che un miliardario locale è deceduto senza eredi, ed ha lasciato un’enorme somma su un conto bancario che può essere prelevata solo da qualcuno in grado di dare ID e password di un conto europeo, inviando anticipatamente anche una modesta somma (10.000 euro, una miseria rispetto al miliardo incassabile…).
Consigli per i lettori: non rispondete MAI a questi messaggi, neppure in forma anonima, cancellateli subito ed inserite il mittente nella lista “Blocca mittente” per evitare futuri contatti. Se avete dei dubbi, contattate la vostra Filiale al telefono e chiedete ragguagli, state certi che cadranno dalle nuvole, nessuno invia messaggi del genere via mail. Aprire il messaggio potrebbe comportare un ulteriore rischio gravissimo, quello di assorbire un virus nel proprio PC, che potrebbe copiare tutte le nostre informazioni riservate o distruggere tutte le memorie.
Segnalate alla Polizia postale ogni tentativo di contattarvi: la lotta sembra impossibile, ma esistono sistemi per bloccare i mittenti a livello mondiale, e anche se ne nasceranno di nuovi, almeno i “vecchi” vengono resi inutilizzabili.
demarketing2008 @ libero.it