Il trionfo della demagogia
3 Giugno 2013Nel 67° anniversario della fondazione della Repubblica italiana si è assistito, più che a un momento di compattezza attorno ai simboli della comunità, all’incarnazione della demagogia dei tagli di spesa, propiziata da un canto polifonico a reti e giornali unificati. Oramai il bisogno compulsivo di rendersi benemeriti agli occhi dei demagoghi, spacciatori di una pseudodemocrazia falsa e distorta, conduce gli uomini pubblici a commettere azioni grottesche, ai limiti dell’autoamputazione istituzionale. Aver lasciato negli hangar la più abile e apprezzata pattuglia acrobatica al mondo, nei garage i veicoli e nelle stalle i maestosi equini ha fruttato il risibile risparmio di 400 mila euro, portando il costo complessivo della parata a 1,5 milioni, esborso che mi pare estremamente contenuto. Con quale vantaggio per il Paese poi ? Le famiglie avranno forse da questo taglio un immediato beneficio ? La verità è che con l’applicazione del principio di sobrietà alla festa del 2 giugno si è giustificato l’inopportuno ridimensionamento di una sfilata esteticamente bella, amata da cittadini e turisti e momento fondamentale di riflessione civile e memoria storica. Un tale accanimento sui simboli nazionali è indegno e la classe dirigente dovrebbe respingere gli assalti sconclusionati dei populisti fintodemocratici, invece di piegarsi pagando loro continui ( e per giunta mai sufficienti ) tributi.
Francesco Ginanneschi
Un commento presente
CRI- Obbligata a fornire il proprio bilancio annuo al Ministero – Non lo ha fatto per anni – Nel frattempo dal “bilancio rapito” sono scomparse (sic, scomparse) decine di immobili. La CRI è stata commissariata. La CRI non avrebbe il diritto di sfilare davanti al Capo dello Stato.
Scritto da Riccardo Lucatti il 7 Giu 2013