BEVI&MANGIA. Anche in cartone il vino Doc: era proprio necessario?
5 Agosto 2008di Tommaso Farina
Cito dall’Agi:
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha autorizzato con decreto la possibilita’ di confezionare i vini a denominazione di origine controllata (DOC) in contenitori alternativi al vetro, in particolare nei cosiddetti “bag in box”. Da questa possibilita’ sono esclusi i vini DOC designabili con l’indicazione della sottozona, della menzione “riserva”, “superiore”, “vigna” e delle altre menzioni tradizionali. L’uso dei citati contenitori e’ vietato per tutti i vini DOCG.
“Abbiamo preso atto delle richieste del mercato, in particolare della domanda dei paesi del nord Europa, dove il “bag in box” puo’ essere un utile strumento di penetrazione per il vino italiano. Tuttavia – ha spiegato il Ministro Zaia – abbiamo voluto salvaguardare l’immagine delle nostre migliori produzioni, ponendo condizioni particolarmente restrittive per l’utilizzo di queste tipologie di contenitori.” La decisione del Mipaaf arriva a seguito della richiesta delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, espressa nella riunione del Comitato Tecnico Permanente di coordinamento in materia di agricoltura nella riunione del 13 marzo 2008. Sul tema sono stati sentiti gli enti e le organizzazioni di categoria operanti nel settore vitivinicolo ed e’ stato espresso parere favorevole dal Comitato Tecnico Permanente di coordinamento in materia di agricoltura della Conferenza Stato-Regioni e Province autonome nella riunione del 23 luglio 2008.
Il decreto del Ministero prevede una proceduta semplificata per la modifica dei disciplinari in modo da permettere ai produttori interessati di poter utilizzare in tempi brevi questa nuova opportunita’
Che dire? Francamente non credo che la situazione cambi granché. In giro c’è tantissimo vino Doc in bottiglia di pessima qualità. Chi compra un vino in cartone difficilmente guarda se è Igt, Vdt (le due categorie finora ammesse) o che altro. Di solito, è gente per cui il vino è “bianco o rosso”.
A parte questa considerazione pragmatica, realista, lo smacco è duro da digerire. A che serve fare simili concessioni ad aziende che hanno una concezione di qualità vinicola così diversa da quella che ha fatto del vino uno dei fiori all’occhiello, uno dei simboli del cosiddetto made in Italy?
5 commenti presenti
Trovo la decisione un fatto positivo per il mondo del vino. I packaging alternativi consentiranno un risparmio di costo e di allargare il consumo del vino di qualita’ ad altre categorie di lavoro.
Andate sul sito di Constellation Brands e vedrete che il leader mondiale del mondo del vino ha appunto lanciato un vino di qualita’ in un formato alternativo. Sta avendo un buon successo.
Io non ci vedo alcun smacco. Anzi, lo smacco e’ che viene venduto un vino in bottiglia dove l’imballaggio probabilmente vale di piu’ del contenuto. Questo e’ il vero smacco…
Marco Baccaglio
http://www.inumeridelvino.it
IMPORTANTE PER Marco BACCAGLIO: HAI DELLE STATISTICHE IN MERITO? MI FAI SAPERE? mastellarini@email.com
Scritto da Marco Baccaglio il 6 Ago 2008
potete dire quello che volete…anche l’acqua in pet non riceveva strani sapori provate ad assaggiarle poi mi direte. Ora a parte l’immagine che non mi piace per nulla, vorrei sapere se il vino ne risulta alterato. ma vorrei certificazioni con degustazioni alla cieca.
Scritto da liloni adriano il 6 Ago 2008
Ho una concezione un pò filosofica di come andrebbero fatte le cose: sempre un pochino meglio di prima.
Il vino di qualità in BiB è un passo indietro. Giusto voler allargare il mercato, ma istruendo il consumatore non imbarbarendolo o peggio pensare di non poter fargli capire il perchè. Il vetro è anche ecologico, non male per questo mondo che sta andando a carte quarantotto. Che poi la doc stia perdendo di considerazione è un’altra storia, però di certo il cartone non “alza”.
Paola.
Scritto da paola il 7 Ago 2008
Anch’io vedo il tutto come una “consecutio” positiva. Ritengo che verranno coinvolti più consumatori. Persone che spesso più per abitudine che per scelta sono avulsi dal prodotto vino. Il resto, son chiacchiere da salotto, chiuse, ermetiche. Credo poi che il consumatore sia suff. maturo per attuare scelte e decisioni, in qualità e in autonomia. Direi di aspettare prima di celebrare sentenze e giudizi troppo emotivi.
Scritto da Stefano Buso il 7 Ago 2008