La cazzata di Calderoli è costata 900mila euro. E 11 morti
21 Agosto 2012Tutti i giornali riportano la notizia della soppressione del presidio all’abitazione di Roberto Calderoli. Otto elementi delle forze dell’ordine a far la guardia alla magione dell’ex ministro leghista quando era fuori casa, 900mila euro in sei anni. Chissà cosa facevano per passare il tempo.
Ma che bravi i nostri giornalisti a parlarne. In tempi di tagli e risparmi fa notizia la riduzione della scorta ad uno degli innumerevoli membri della “Casta”. La cosa è rimbalzata su tutti i giornali online, con grande enfasi sulla cifra costata finora allo Stato per assicurare la tranquillità domestica all’ex ministro. Possibile che di tutti questi professionisti dell’informazione proprio nessuno ricordi l’episodio, o meglio, la cazzata che determinò la presunta necessità di sorvegliare casa Calderoli?
Nel febbraio 2006 il nostro impavido Roberto era ministro. Fu invitato al Tg1 per parlare del nulla, attività che gli riesce alla perfezione. Nel mezzo della diretta tv, esibendo una delle sue migliori e significative espressioni facciali (vedi foto), si sbottonò la camicia lasciando intravedere una maglietta con sopra un disegno, interpretato da più parti come anti islamico. Quello si che fece notizia, un ministro della Repubblica fa il cazzone goliardico: non poteva essere sottaciuto, neppure dalla ben ammaestrata informazione nostrana. La notizia si diffuse all’estero, vi furono manifestazioni di protesta in alcuni paesi arabi. A Bengasi, in Libia, venne dato l’assalto al consolato italiano. La polizia usò le armi: 11 morti e decine di feriti.
Dopo questo grave episodio, la sede diplomatica italiana non venne mai più riaperta. Calderoli dovette dimettersi da ministro. Però gli vennero assegnati otto rappresentanti delle forze dell’ordine. Non per scorta personale, della quale già disponeva, bensì a presidiare la sua abitazione quando era vuota!
Non conosco l’immobile, mi domandavo però se alla fine non potesse risultare più conveniente accettare il rischio di possibili danneggiamenti contro la residenza. Sarebbe stato forse meno dispendioso riparare i danni che mettere una scorta. Per non essere eccessivamente sopraffatto dal disgusto eviterò di ricordare come persone tipo Falcone e Borsellino avessero sì la scorta, ma mai nessuno a fare la guardia a casa loro quando erano fuori. A Calderoli invece è stato concesso questo benefit.
Oggi, dopo sei anni di oblio totale sulla vicenda, quale splendida occasione per parlare dell’oculato taglio alla spesa pubblica.
Novecentomila euro sono ormai stati spesi e li possiamo quantificare. Quanto possono valere invece 11 vite e decine di feriti gravi? Non mi è sembrato di poterlo leggere sulla cosiddetta “stampa” italiana.
(sf)
5 commenti presenti
In Olanda, nel boom del dopoguerra, il forte incremento di auto causò molti incidenti mortali che coinvolsero molti bambini. La popolazione scese in piazza, in massa, a protestare. I parcheggi e le superstrade lasciarono il posto a numerose piste ciclabili. Cessò la strage degli innocenti.
Di fronte a fatti “tipo Calderoli” dovremo indignarci e scendere in piazza, pacificamente ma determinati, come fecero gli Olandesi nell’occasione da me citata. L’opinione pubblica dovrebbe reagire, fare riflettere la classe politica e privarla del consenso ove non reagisse con la dovuta fermezza. Dobbiamo reimparare a scandalizzarci: persone come Calderoli non dovrebbero più trovare ospitalità in nessun mass media, se non per essere messe all’indice come pericolosi irresponsabili. E poi, quei 900.000 euro, glieli addebiterei! Altro che consentirgli di porenderci in giro con quella sua frase idiota: “Ora sono più libero!” Ma con chi crede di avere a che fare? Come si permette?!
Scritto da Riccardo Lucatti il 24 Ago 2012
E quanto ci costano, per il vero i giornalisti?
Perchè non li menziona mai? Sappiamo quali e quanti oneri economici gravano su di noi comuni mortali. Ah, si dimenticavo lei fà parte della “casta” “sputtaniera” a prescindere. Cambi mestiere. Ci costano troppo le sue “inchieste”.Le suggerisco di seguire la signora Gruber in missione, peraltro invitata, al gruppo bilderberg. Otterrà più fama.
Scritto da vitt56 il 27 Ago 2012
@vitt56
onestamente non so come interpretare il suo commento, per vari motivi. In primis non sono un giornalista, quindi ho una certa difficoltà nel comprendere a chi sono rivolte le sue parole. Inoltre in questo blog la categoria degli addetti all’informazione viene chiamata in causa spesso, non certo con benevolenza. Anche questo articolo mi sembrerebbe abbastanza critico nei confronti della categoria “giornalisti”.
Infine, non so a cosa si riferisce quando parla di costi e inchieste. Mi arrendo, proprio non riesco a capire, colpa mia certamente
Scritto da Sergio Fornasini il 27 Ago 2012
Apprezzo Sergio Fornasini – persona che non conosco se non per il tramite di questo blog – se non altro perchè si firma. Qui non si tratta di far parte o meno della “casta sputtaniera”: il Paese è alla frutta. Non ci possiamo più permettere di “capire e non fare nulla”. Chi capisce e non fa nulla … non ha capito nulla. Reagire contro comportamenti irresponsabili e dannosi è un dovere per ciascuno di noi. Dobbiamo ritrovare la forza e la capacità di indignarci, di reagire, di manifestare il nostro dissenso, sempre in modo pacifico e legale, ci mancherebbe altro! Ma con fermezza e determinazione.
Scritto da Riccardo Lucatti il 29 Ago 2012
Molte grazie, la stima è reciproca
Scritto da Sergio Fornasini il 30 Ago 2012