Il decreto “Abruzzo” in parole povere
7 Maggio 2009Purtroppo le parole non sono le sole cose “povere” in questo decreto: di seguito l’avvocato Isidoro Malandra fornisce la sua interpretazione, fuori dal “burocratese”, di alcuni punti cruciali del testo.
FUORI DALLE TENDE: QUANDO, DOVE, COME?
Il D.L. 39/09 delega a Bertolaso la progettazione e realizzazione di “moduli abitativi destinati ad una durevole utilizzazione…in attesa della ricostruzione”.
Bertolaso provvede alla localizzazione delle aree “d’intesa” con Chiodi, “sentiti i Sindaci dei Comuni interessati”. Il provvedimento di localizzazione comporta la dichiarazione di pubblica utilità e costituisce decreto di occupazione d’urgenza delle aree individuate. Se derogatorio dei vigenti strumenti urbanistici, costituisce altresì variante degli stessi e preordina all’eventuale espropriazione.
Contro il provvedimento di localizzazione e di immissione in possesso i proprietari possono solo fare ricorso al Tar o al Capo dello Stato e quindi “non sono ammesse le opposizioni amministrative previste dalla normativa vigente”. Sugli appalti decide solo ed esclusivamente Bertolaso. In deroga alle norme vigenti è consentito il subappalto delle lavorazioni della categoria prevalente fino al 50%. Bertolaso è inoltre autorizzato a requisire alloggi non danneggiati e non utilizzati. L’assegnazione degli alloggi spetta ai Sindaci ai quali compete definire le modalità dell’uso provvisorio, anche gratuito.
Spesa prevista: 400 milioni di Euro per il 2009 e 300 milioni per il 2010.Considerazioni.
Rispetto alla localizzazione e costruzione dei prefabbricati i Sindaci e la Provincia non hanno alcuna voce in capitolo. I cittadini ancor meno. Bertolaso potrebbe decidere per un uso provvisorio delle aree ed in quel caso non è detto chi e con quali soldi dovrà rimuovere i prefabbricati in futuro, ma potrebbe decidere per il loro uso definitivo ed in quel caso scatterebbero le espropriazioni.
Come sta già avvenendo, gli appalti andranno fuori regione, il subappalto generalizzato aumenterà lo sfruttamento dei clandestini, il rischio di incidenti ed i profitti per gli imprenditori privilegiati dal Capo.
Quanti alloggi verranno realizzati e quanti sfollati potranno usufruirne? Nel decreto nulla si dice! In compenso ai fortunati il Comune potrebbe richiedere una somma per il loro “uso provvisorio”. Nel caso il Comune decidesse di assegnarli gratuitamente non si dice chi pagherebbe e con quali soldi.
Sui tempi di realizzazione nulla si dice ma nel decreto legge il finanziamento viene diluito in due anni e quindi si può presumere che una parte consistente dei prefabbricati verrà realizzata nel 2010.RICOSTRUZIONE: QUANDO, DOVE, COME?
Per la ricostruzione o riparazione di immobili adibiti ad abitazione principale ovvero per l’acquisto di nuove abitazioni sostitutive dell’abitazione principale distrutta, il decreto legge prevede:1. la concessione di contributi, anche con le modalità del credito d’imposta, e di finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato.
Ciò significa che a) non è previsto il risarcimento del 100% dei danni subiti; b) che il contributo parziale, consisterà in larghissima parte non di soldi liquidi ma di credito d’imposta; c) che per la parte non coperta dal contributo i cittadini potranno accedere a finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato che spetterà a loro rimborsare.1. per coloro che hanno da pagare il mutuo sulla casa distrutta, che non siano morosi, è previsto il subentro dello Stato nel debito contratto con le banche ma per un importo non superiore al contributo concesso. In cambio, la proprietà, intera, dell’immobile distrutto passa alla Fintecna spa, società interamente controllata dal Ministero dell’Economia e Finanze. Il prezzo della cessione a Fintecna spa, non quello di mercato ma quello stabilito dall’Agenzia del Territorio, viene detratto dal debito nel quale lo Stato subentra.
Le conseguenze per chi pagava e deve pagare il mutuo sulla casa andata distrutta, dal quel che si capisce, sono gravissime. Lo Stato subentra per l’importo del contributo dal quale si detrae però il prezzo ricevuto da Fintecna spa. Al proprietario rimarrebbe solo una piccola parte del contributo previsto e un nuovo mutuo da stipulare per la nuova casa. Da sottolineare che Fintecna spa dovrebbe occuparsi poi della valorizzazione e vendita del patrimonio acquisito. Finora di questa attività hanno tratto vantaggio palazzinari e speculatori.1. Per la ricostruzione di immobili diversi dalla prima abitazione o di uso non abitativo è prevista la “concessione di un contributo, anche con le modalità del credito d’imposta”.
Ciò significa che il contributo, non quantificato, sarà ancora minore rispetto alle prime case e che non è previsto neanche il finanziamento agevolato aggiuntivo né la cessione a Fintecna spa.1. Indennizzi generici, il cui ammontare non è definito, sono previsti a favore delle attività produttive per la perdita di beni mobili, attrezzature, scorte, ecc.
SPESA PREVISTA
Per i finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato il decreto legge consente ai soggetti locali autorizzati all’esercizio del credito di contrarre finanziamenti fino ad un massimo di 2.000 milioni di Euro. Lo Stato non sborsa di fatto la detta cifra ma solo una parte degli interessi e garantisce in caso di inadempimento.
Per i contributi a fondo perduto il Governo stanzia all’incirca due miliardi di Euro spalmati fino al 2032, in gran parte elargiti attraverso il credito d’imposta. Ciò significa che chi vorrà ricostruire dovrà anticipare tutte le somme necessarie, ne recupererà una parte attraverso il credito d’imposta fino al 2032 e l’altra dovrà pagarsela da sé.
La Fintecna spa, che interverrà solo su richiesta ad assistere il cittadino che vorrà attivare il finanziamento agevolato con le banche, riceverà 2 milioni di Euro l’anno fino al 2012.EDIFICI E SERVIZI PUBBLICI
Con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si stabilirà, in un futuro prossimo, “le modalità di predisposizione e di attuazione, di un piano di interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici”, sentiti i Sindaci competenti. La realizzazione degli interventi spetterà a Chiodi in qualità di Commissario Delegato. Con quali e quanti soldi non è dato sapere!I soldi disponibili presso il Ministero dell’Istruzione per gli arredi scolastici “possono essere destinati alle scuole abruzzesi”. Un semplice, e solo eventuale, spostamento di soldi a detrimento delle altre scuole nazionali.
Per la sollecita ripresa delle attività didattiche è autorizzata la spesa di 19,4 milioni di Euro per il 2009 , 14,3 per il 2010 e 2,3 per il 2011.AGEVOLAZIONI PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE
Con decreto ministeriale può essere stabilita l’istituzione di una apposita sezione del Fondo di Garanzia destinata alla concessione gratuita di garanzie per le piccole e medie imprese. E ho detto tutto!RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO
La Protezione Civile è autorizzata ad avviare e realizzare “in termini di somma urgenza un piano di verifiche speditive finalizzate alla realizzazione di interventi volti alla riduzione del rischio sismico di immobili, strutture e infrastrutture prioritariamente nelle aree dell’Appennino Centrale contigue a quelle interessate dall’evento sismico”. Si autorizza la spesa di 1,5 milioni di Euro annui a decorrere dal 2009 ma non si dice fino a quando. “Il mancato avvio dei lavori di messa in sicurezza degli immobili pubblici entro sei mesi dagli esiti delle verifiche…determina l’inutilizzabilità degli immobili”. Ma dove prendono le amministrazioni pubbliche interessate i soldi per tali interventi? “..anche attraverso le opportune variazioni di bilancio”. Ai privati viene concesso invece un credito d’imposta fino a 48.000 Euro.Isidoro Malandra, avvocato (fonte: PrimaDaNoi.it)
Secondo i sindaci del “cratere”, riuntisi nei giorni scorsi proprio per discutere delle modifiche al decreto da richiedere al governo, i principali punti da emendare sono:
- L’accentramento dei poteri al Governo centrale che opera tramite commissario, “sentiti gli enti locali”. Questa dicitura dovrà trasformarsi -propongono sindaci e Provincia- in “d’ intesa con gli enti locali”. Perché così è stato per Marche, Umbria e Friuli, in cui il territorio ha disegnato il suo destino secondo le competenze di ciascun ente, senza espropri dall’alto che risultano estranei all’anima del luogo e alle sue esigenze. «Facciamo presente», ha spiegato Pezzopane, «che stiamo parlando di 38 comuni di cui uno è capoluogo di regione ed altri 37 sono borghi con una specifica e forte identità. A Nocera Umbra sono state di recente consegnate le ultime abitazioni. Sono trascorsi 12 anni. Questi sono i tempi e non è pensabile che un processo così lungo rimanga fuori dal controllo degli enti locali».
- Anche sulla ricostruzione delle abitazioni private si cerca la similitudine tra Umbria e Abruzzo. La copertura del 100% dei costi di ricostruzione delle case è un punto imprescindibile e di questi finanziamenti «non c’è traccia nel decreto, mentre si puntano tutte le risorse sulle case di transizione, che pure vanno bene purché non diventino l’unico investimento».
- Preoccupa inoltre l’opzione di cedere l’immobile alla Fintecna, società che può figliare altri soggetti locali. «Chi non riuscirà a ricostruire con il massimale di 150.000 euro, e questo accadrà in moltissimi casi, potrà cedere l’immobile», ha spiegato la Provincia, «ed il mutuo a questa mega immobiliare che diventerà padrona assoluta del centro storico, con conseguenze speculative immaginabili».
4 commenti presenti
Ma non doveva essere un allegro campeggio?
Ma che presuntuosi!!!! Gli si offre una vacanza meravigliosa e poi ci si lamenta pure!
Chi un pò conosce L’Aquila e dintorni sa beissimo che tra riserve naturali, centri abitati, appennino etc etc è difficile che il progetto di ricostruzione di una città parellela è, se non impossibile, quantomeno improbabile. Se mai arriveranno i prefabbricati la gente si dovrà adattare a viverci per lunghissimo tempo se non per sempre.
Le uniche cose che verranno sicuramente rimesse in piedi in breve tempo saranno le chiese, forse l’ospedale, ma non ci giurerei.
È già arrivato il momento dell’oblio. Elezioni, storielle costruite ad artem per distogliere l’attenzione dai problemi veri, speculazioni, false notizie stanno seppellendo sotto la polvere il solo ricordo di quel che è successo e sta succedendo all’Aquila.
Un piccolo esempio di come si vive: http://www.la7.it/news/dettaglio_video.asp?id_video=25639&cat=cronaca
Scritto da Sunny il 7 Mag 2009