MIFID, UNA NORMA A TUTELA DEI CLIENTI O A SALVAGUARDIA DELLE BANCHE?
17 Settembre 2009di Gianluigi De Marchi per dituttounblog.com
Dopo un lungo periodo di vacanze (beato lui), torna su questo blog Gianluigi De Marchi con i suoi decisamente interessanti ed originali articoli. Buona lettura. (sf)
E’ notizia recentissima l’ispezione, da parte della Consob, presso 5 grandi banche (fra le quali Unicredit ed Intesa San Paolo) tesa a verificare l’effettiva applicazione delle norme MIFID. Sigla poco nota a risparmiatori, anche se di grande rilevanza per loro perché (almeno in teoria) si tratta di regole che dovrebbero essere seguite dalle banche per tutelare al meglio gli interessi dei clienti. Facciamo un breve riepilogo della situazione per capire di cosa si tratta e come evitare che questo strumento diventi (come in certi casi segnalatici è già avvenuto…) una forma di salvaguardia delle banche ed una eliminazione delle loro responsabilità.
La prima tappa è la cosiddetta “mappatura” del cliente, cioè il questionario in cui il cliente deve indicare il proprio profilo di rischio, la propria conoscenza del mercato ed una lunga serie di informazioni che concorrono a determinare la cosiddetta “adeguatezza” ed “appropriatezza” delle future operazioni. In altri termini, una volta compilato il questionario (che va letto attentamente e va compilato con la massima sincerità nel proprio interesse) la banca deve tener conto delle dichiarazioni ricevute e deve astenersi dal proporre o eseguire operazioni che non sono in linea con il documento. Morale: se dichiarate che volete vivere tranquilli, che volete investire in titoli sicuri, che non volete rischi, la banca non può, ad esempio, accettare ordini (o, peggio, proporvi lei operazioni) su azioni, obbligazioni di società (comprese quelle emesse da lei stessa o da società del gruppo), titoli non quotati su mercati organizzati e così via. Non può spingervi a sottoscrivere suoi titoli per 100.000 euro se disponete di 105.000 euro sul conto (ma anche se avete 200.000 euro l’operazione non appare del tutto “adeguata”). Insomma, una bellezza, finalmente potreste vivere tranquilli; invece…
Invece alcune banche forzano la mano ai clienti, li spingono a dichiarare profili di rischio più elevati proprio per avere “mano libera” in futuro, con il ricatto che “se non accetta un po’ di rischio, non potremmo neppure acquistare BTP a CCT”. Alcuni istituti di credito, addirittura, obbligano i clienti a vendere azioni già esistenti nel dossier, o addirittura fondi bilanciati acquistati prima della MIFID con la scusa che sono “incompatibili” con il profilo dichiarato ed obbligano clienti a venderli!
E quindi, “avvertenze per l’uso”: quando vi chiedono di compilare il modulo MIFID, leggete con attenzione le domande e rispondete correttamente senza seguire i “consigli” di chi vi sta di fronte; se lo avete compilato distrattamente, andate subito a rileggervi la copia che devono avervi consegnato e verificate che il vostro profilo corrisponda veramente alle vostre esigenze. E se così non fosse, precipitatevi in banca a cambiarlo, ne va della vostra tranquillità futura.
Sulla materia e su molto altro ancora, segnalo l’ultimo libro di Gianluigi De Marchi, del quale ho pubblicato una indegna recensione qui: http://dituttounblog.com/spazio-libri/sotto-la-banca-il-cliente-crepa
(sf)
4 commenti presenti
PLAUDO ALL’INTERVENTO DEL DOTT DE MARCHI
Scritto da sandruccio fornettini il 17 Set 2009
grazie fornettini!
PS segnalo, se non l’avesse già letto, il mio libro SOPRA LA BANCA IL BANCARO CAMPA che dà un quadro completo delle malversazioni delle banche ai nostri danni….
Scritto da gianluigi il 17 Set 2009
A tal proposito, segnalo questa indegna recensione che ho pubblicato qui: http://dituttounblog.com/spazio-libri/sotto-la-banca-il-cliente-crepa
Scritto da Sergio Fornasini il 18 Set 2009
Già comprato…stampa alternativa editore…consiglio al web master di pubblicare in home page la copertina e il link per l’acquisto
saluti
s. fornettini
Scritto da fornettini il 18 Set 2009