CULTUR@. 46° Premio Campiello letteratura: speriamo che sia femmina. Ai finalisti: “In bocca al libro”
30 Agosto 2008di Nicoletta Salata
Mentre al Lido proseguono sbarchi e passerelle, proiezioni e feste in occasione del Festival del Cinema questa sera alle ore 20.00 al Gran Teatro La Fenice di Venezia si terrà la cerimonia di premiazione del 46° Premio Campiello Letteratura, uno tra i più prestigiosi in Italia, che sarà poi trasmesso in seconda serata su Rai Uno. Conduce Bruno Vespa affiancato dall’attrice Claudia Gerini.
La cinquina finalista è stata selezionata a Padova il 7 giugno nell’Aula Magna Galileo dell’Università, occasione in cui è stato assegnato a Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi – Mondadori Ed.) il riconoscimento Premio Campiello Opera Prima.
Ecco i finalisti.
Eliana Bouchard con “Louise. Canzone senza pause”. Nata a Rorà, non lontana dal confine francese, dove ha frequentato nei primi anni della scuola dell’obbligo una pluriclasse di montagna decisiva nel suo percorso di formazione. Vive e lavora a Roma. E’ corista di musica barocca.
Benedetta Cibrario con “Rossovermiglio”. Nata a Firenze, cresciuta a Torino, vissuta a lungo in Inghilterra, ma la sua vera residenza, per dedizione e amore della terra, è in Toscana. Questo è il suo primo romanzo.
Paolo Di Stefano con “Nel cuore che ti cerca”. Nato ad Avola nel 1956, è inviato del “Corriere della Sera”, dopo aver lavorato per Einaudi e per “la Repubblica”. I suoi ultimi libri, Feltrinelli, sono La famiglia in bilico (2001), Tutti contenti (2003; Premio Chianti, Premio Vittorini, Premio Flaiano) e Aiutami tu (2005; Premio Mondello).
Chiara Gamberale con “La zona cieca”. Nata nel 1977 a Roma, dove vive. Ha scritto Una vita sottile (1999, Marsilio), Color Lucciola (2001, Marsilio), e Arrivano i pagliacci (2002, Bompiani). Autrice e conduttrice di programmi televisivi, come Gap (Rai Educational per Rai Uno) e Quarto piano scala a destra (Rai Tre), dal 2005 tutte le mattine è in onda su Radio 24 con Trovati un bravo ragazzo.
Cinzia Tani con “Sole e ombra”. Giornalista e scrittrice, è inoltre autrice e conduttrice di programmi radiotelevisivi, tra cui “FantasticaMente”, “Italia mia benchè”, “La Rai @ la carte”, “Visioni private” e “Il caffè”. Ha pubblicato tra l’altro per Mondadori: Assassine (1998), Coppie assassine (1999), Nero di Londra (2001), Amori crudeli (2003) e L’insonne (2005).
Ma sarà la Giuria Popolare che varia ogni anno, composta da 300 lettori selezionati come ogni edizione in tutte le regioni italiane e appartenenti a diverse categorie socio-professionali e i cui nomi rimangono top secret fino alla serata della cerimonia, a decretare il vincitore.
O meglio forse dire la vincitrice, dato che nella cinquina per la prima volta presenziano ben quattro autrici. La probabilità che ad aggiudicarsi il premio sia una donna (come l’anno scorso) è pertanto molto elevata. Tra l’altro tutti e cinque i romanzi finalisti hanno per protagonista una donna. “Donne, donne, donne: di garbo o stravaganti, di buonumore o di testa debole, scaltre o bizzarre, prudenti o volubili, amorose o pettegole, di maneggio o di governo, s’affacciano in folla fin dai titoli delle commedie goldoniane. Sono putte onorate, mogli buone e sagge, vedove ingegnose, femmine sole, figlie o spose di mercanti, tose o padrone di estrazione plebea, calere linguacciute o lustrissime di dubbia nobiltà, civili o massere, serve amorose, fide gastalde, cameriere brillanti, consorti capricciose, vagheggine con tanto di cicisbeo, damazze pretenziosissime, indaffarate madri di famiglia, novizie illibate, vedove irreprensibili ma ugualmente chiacchierate.” (Tratto dall’introduzione di Gastone Geron a: “Carlo Godoni – Le donne gelose, Le Donne Curiose, Le Donne da casa soa”). E a proposito di Goldoni e della sua commedia “Il campiello” del 1756 nella cui introduzione egli stesso spiega ai lettori “Il titolo del Campiello riuscirà nuovo a qualche forastiere non pratico della nostra città. Campo da noi si dice ad ogni piazza, fuori della maggiore che chiamasi di San Marco. Campiello dunque è il diminutivo di Campo, che vale a dire è una Piazzetta, di quelle che per lo più sono attorniate da case povere e piene di gente bassa”, mi piace riportare la strofa conclusiva della commedia, per voce di Gasparina:
Cara la mia Venezia
me despiaserà certo de lassarla;
ma prima de andar via vòi saludarla.
Bondì Venezia cara
bondì Venezia mia
Venezziani sioria.
Bondì caro Campielo
no dirò che ti sii bruto, né belo.
Se bruto ti xe stà, mi me despiase
No xe bel quel ch’è bel, ma quel che piase.
E anche stasera il “quel che piace” sarà certamente un elemento decisivo per la scelta del vincitore.
In bocca al libro!
I nomi dei vincitori delle passate edizioni: 1963 Primo Levi, 1964 Giuseppe Berto, 1965 Mario Pomilio,1966 Alberto Bevilacqua,1967 Luigi Cantucci, 1968 Ignazio Silone, 1969 Giorgio Bassani, 1970 Mario Soldati, 1971 Gianna Mancini, 1972 Mario Tobino, 1973 Carlo Sgorlon, 1974 Stefano Terra, 1975 Stanislao Nievo, 1976 Gaetano Tumiati, 1977 Saverio Strati, 1978 Gianni Granzotto, 1979 Mario Rigoni Stern, 1980 Giovanni Arpino, 1981 Gesualdo Bufalino, 1982 Primo Levi, 1983 Carlo Sgorlon, 1984 Pasquale Festa Campanile, 1985 Mario Biondi, 1986 Alberto Onagro, 1987 Raffaele Nigro, 1988 Rosetta Loy, 1989 Francesca Duranti, 1990 Dacia Maraini, 1991 Isabella Bossi Fedrigotti, 1992 Sergio Maldini, 1993 Raffaele Crovi, 1994 Antonio Tabucchi, 1995 Maurizio Baggiani, 1996 Enzo Bettiza, 1997 Marta Morazzoni, 1998 Cesare De Marchi, 1999 Ermanno Rea, 2000 Sandro Veronesi, 2001 Giuseppe Pontiggia, 2002 Franco Scaglia, 2003 Marco Santagata, 2004 Paola Mastrocola, 2005 ex aequo Pino Rovereto e Antonio Scurati, 2006 Salvatore Niffoi, 2007 Mariolina Venezia.
2 commenti presenti
Speriamo che il romanzo “Rossovermiglio” di Benedetta Cibrario (Feltrinelli) vincitore del premio Campiello sia migliore del romanzo di Giordano che ha vinto lo Strega, “La solitudine dei numeri primi” (una narrazione di psicopatie adolescenziali, generate per paragrafi con finali à surprise e, qua e là, pedanterie matematiche di sostegno improbabile al canovaccio).
Passerò a leggere la Cibrario. Spero bene.
Scritto da Fabrizio Spinella il 1 Set 2008