Collezione di orrori da Facebook
24 Agosto 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Nell’era dei social networs, come in tutte le altre, c’è una certezza: i cretini non sono estinti.
Scorrendo le recenti note, trovo segnalazioni di gruppi veramente significativi. Ecco l’elenco, leggetelo solo se siete forti di stomaco:
Segnalato da Sandro Ruotolo: “QUANDO VEDI I BARCONI… SPARA COI CANNONI” – Questo gruppo palesemente razzista conta 636 membri, fondatore Giovanni Moro.
Ora reggetevi forte, tre segnalazioni da Valeria Bonanno:
– Francesco Schiavone (Sandokan, quello del clan dei casalesi): 546 fans, su cui troneggia la frase: “non ci permettiamo di parlare male del grande maestro Bernardo Provenzano,rispetto per un uomo capace di stare per 50 anni latitante,una leggenda,un idolo,un esempio,e ho detto tutto………“. C’è da ammetterlo, ha detto proprio tutto.
– Toto Riina (con tanto di foto del boss di Cosa Nostra). Questa sembra più che altro una bufala, si tratta del profilo di un singolo e non di un gruppo di fans, ma convalida la teoria sulla razza dei cretini sopra enunciata.
– Provenzano Bernardo – Atleta – (con foto inequivocabile del boss mafioso). Questo gruppo conta 726 fans, complimenti. A titolo di esempio del profondo pensiero che anima questi numerosi simpatizzanti, riporto il commento di un adepto, non vomitate troppo sulla tastiera per favore: “UNA GRANDE MENTE A RIPORTATO NELL’ONERE LA MAFIA CIO CHE RIINA AVEVA FATTO PERDERE COL SUO MODO DI COMANDARE COSA NOSTRA DICO CHE PROVENZANO E UNA GRANDE MENTE ANCHE SE CRIMINALE MA GLI VA RICONOSCIUTO CHE NON AVENDO FINITO NEANCHE LA SENCONDA ELEMENTARE E RIUSCITO A GOVERNARE TUTTA L’ECOMIA DELLA MAFIA…. UNO DEI SUOI SOPRANNOMI E IL RAGIONIERE E DE RIUSCITO A FARE 43 ANNI DI LATIDANZA CIOE SE NON E UNA MENTE QUESTA…..“. Gli errori ortografici sono al naturale, non c’è da aggiungere altro.
Ora dico io, si è fatto un gran parlare in questi giorni sui media del gioco online su FB dall’invitante nome “Rimbalza il clandestino” che è stato cancellato su segnalazione degli iscritti.
E di tutto questo cos’ha da dire la grande stampa?
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