Et voilà, in questo sito non c’è più la pubblicità…
26 Agosto 2010Forse non ve ne siete accorti, quindi in futuro decidete voi se è il caso di continuare a frequentare questo blog. State infatti visitando un sito con “contenuti pornografici, tra cui foto o video che contengono immagini di nudo o atti sessuali“. Almeno a quanto rilevato dal programma di annunci pubblicitari Google AdSense, ed è noto che dalle parti del più famoso ed utilizzato motore di ricerca del mondo debbano intendersene per forza, almeno un pochino. Con le testuali parole che ho posto fra virgolette mi è stato comunicato che sono stato sospeso dalla diffusione degli annunci pubblicitari di Google, per “violazioni del regolamento AdSense nelle pagine quali http://dituttounblog.com/articoli/tette-bellucci“. Nota bene che si tratta di un’inchiesta del magazine del Corriere della Sera, pubblicata ad agosto 2008 nel precedente BloGiornale di Gabriele Mastellarini dal quale ho acquisito l’archivio. Anche all’epoca della pubblicazione originale nelle pagine del sito venivano diffusi gli stessi annunci. Valli a capire quelli di Google, avranno anche un buon fiuto per scovare trilioni di pagine sparse nel Web ma questa volta mi sembra proprio che abbiano preso un granchio.
Ma andiamo per ordine: subito dopo la sua nascita (febbraio 2009) questo blog ha inserito nelle sue pagine alcuni annunci pubblicitari forniti automaticamente da Google. Comparivano generalmente in testa ed in coda agli articoli e nella colonna sul lato destro delle pagine. Il bello di quel sistema è che vengono proposti in base al contenuto rilevato, ovvero se il post parla ad esempio di un libro è probabile che in quel contesto compaiano suggerimenti per acquisto di editoria online e via di seguito per altri argomenti trattati. In termini economici non so a quanto ammonti il profitto di Google, invece conosco bene cosa ne è derivato a me. Dichiaro pubblicamente che in un anno e mezzo di utilizzo, Google AdSense mi ha pagato la fantasmagorica cifra di euro 73 e qualche centesimo. Fra l’altro liquidati con un assegno di c.c. emesso a Dublino, mi hanno guardato strano quando l’ho portato in banca. Diciamo che ha coperto almeno le spese di hosting del sito per il primo anno, meglio che niente. Al momento della sospensione posso vantare un credito non liquidato per una sessantina di euro, probabilmente non li vedrò mai.
A parte questo tragicomico inconveniente, Google AdSense sembra essere il migliore e più funzionale sistema per un webmaster al fine di raccogliere qualche centesimo. È uno dei rari casi di inserzioni pubblicitarie nel quale viene corrisposto il cosiddetto “pay-per-click”. Ovvero a seguito dell’esposizione del suggerimento nelle pagine di un sito, se qualcuno ci clicca sopra l’inserzionista paga a Google un corrispettivo che in piccola parte viene riconosciuto anche al curatore del sito. Ho calcolato che in definitiva a me venivano circa 12 centesimi per ogni click.
Il discorso è molto diverso, e per niente remunerativo, per l’atro programma pubblicitario al quale aderivo, per intenderci quello con banner colorati ed animati sparsi nella colonna di destra ed a fondo pagina. Si trattava di una serie di inserzioni fornite dal programma di www.zanox.com, la differenza fondamentale con la campagna di Google è che avrei dovuto incassare solo se il visitatore, oltre che cliccare sull’annuncio, avesse poi deciso di acquistare qualcosa presso i siti reclamizzati. Il risultato è stato naturalmente disastroso, solo nell’anno in corso le statistiche di Zanox dicono che grazie a dituttounblog.com sono stati esposti oltre 618.000 annunci assortiti, sui quali solo 108 visitatori hanno cliccato senza poi acquistare nulla dagli inserzionisti.
Il risultato finale è l’abolizione di tutti gli annunci pubblicitari in queste pagine, via quelli di Google che ci stanno scambiando per maniaci sessuali e via pure quelli di Zanox che distraggono l’attenzione e non hanno dato un singolo cent a sostegno del blog.
Per la presunta violazione al regolamento del programma Google AdSense è prevista la possibilità di presentare ricorso, probabilmente seguirò quella strada tanto per cercare di fare chiarezza. Non nutro però molte speranze sulla rapidità e soprattutto sul buon esito del ricorso: a quanto leggo sul forum dedicato agli utilizzatori del programma, sembra abbastanza normale che Google non risponda neppure alle rimostranze di chi è stato sospeso. Ho scoperto di essere in numerosa compagnia, i “sospesi” per futili motivi non mancano.
Per quanto mi riguarda ho anche l’impressione che Google tenda a penalizzare nel suo motore di ricerca le pagine qui pubblicate, stranamente a partire dal momento in cui è scattata la sospensione. Colpa probabilmente dell’eccessivo puritanesimo dei robots incaricati di scovare violazioni al regolamento nelle pagine dei publishers, va così a finire che per la sola presenza della parola “tette” si venga classificati fra i siti porno.
Ops, l’ho rifatto: ho scritto “tette”…
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
7 commenti presenti
culo 😀
Scritto da francesco b. il 26 Ago 2010
Caro Sergio non c’è fortuna per noi artisti
gmast
Scritto da Gabriele il 26 Ago 2010
Non vorrei che il sito sia stato segnalato come pornografico da qualche visitatore.
Spesso capita che per fare gli “spiritosi” si segnalano siti antipatici come contenitori di malwares, per esempio.
Scritto da asdrubale il 27 Ago 2010
Lol!!!
E per fortuna che si dice che col porno si fanno dindi! Qui nemmeno i centesimi di Google AdSense!!!
Ma che cattivo ragazzo 😛
Sarebbe il caso di sapere per sui siti dei giornali (ehm li chiamiamo così che altrimenti si offendono) gossippari con tette e culi (e cavolo dovevo dirlo anche io :D) sempre in bella evidenza vale la stessa legge. A pensarci bene… non dovrebbero esserci Google AdSense nemmeno per i quotidiani on-line…
Mumble mumble… Sergio, certo che ultimamente hai un culo te tu!
Sempre in bocca al lupaccio (ce ne sarebbe un altro su una balena che cascherebbe a pennello :P)!
Scritto da Sunny il 30 Ago 2010
grazie e crepi il lupaccio!
Scritto da Sergio Fornasini il 30 Ago 2010
Google sta iniziando a farmi girare le scatole. Il mio account è stato bannato dal programma Adsense per futile motivi, meno male che non avevo racimolato solo pochi euro!
Scritto da n@po il 20 Ott 2012
Le tette sono scandalose, pornografiche? Quando mai! Sono uno strumento di lavoro! Ti fanno maturare contributi e quindi il vitalizio. Non ci credete? Chiedetelo alla Min … tteti …
Scritto da Riccardo Lucatti il 22 Ott 2012