I blog italiani pensavano di poter stare tranquilli, invece…
20 Novembre 2008di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Desiste Ricardo Franco Levi ed arriva subito l’annuncio di una nuova proposta di legge da parte dell’On. Roberto Cassinelli (nella foto). Cosa sta accadendo alla italica blogsfera? Rapido riepilogo: già quando era in carica il precedente governo Prodi, l’On. Levi presentò una proposta di legge che prevedeva norme sull’editoria in generale e sulle pubblicazioni via Internet in particolare. Era prevista l’iscrizione di ogni pubblicazione messa online sulla rete, blog e siti personali compresi, al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con l’estensione ai bloggers della procedibilità per i reati a mezzo stampa. A seguito della valanga di proteste che suscitò la proposta, questa venne modificata escludendo dal target della normativa i siti ed i blog che non ricadevano nella categoria definita “organizzazione imprenditoriale del lavoro”.
Apparentemente la correzione di rotta poteva suggerire che tutti i siti amatoriali o personali non sarebbero stati più interessati dal provvedimento, invece bastava la semplice presenza di banner pubblicitari o ads che fruttano pochi dollari al mese per far ricadere il sito sotto il giogo del DDL, e scattava l’obbligo di iscrizione al ROC con tutto ciò che ne consegue. Come decretare la immediata scomparsa di migliaia di blog che si reggono solo sulla buona volotà e la passione di singoli o di piccoli gruppi e che non avrebbero potuto affrontare i nuovi oneri, alla faccia dell’articolo 21 della Costituzione. Un pasticcio tale che numerose critiche furono mosse anche dalla stampa estera, più che ad un paese democratico la normativa avrebbe precipitato la blogsfera italiana in una realtà di tipo cinese.
Con la caduta del governo Prodi e le elezioni anticipate è tutto decaduto, ma evidentemente il Ricardo ha pensato bene di dover presentare di nuovo la sua proposta tale e quale, tanto è vero che l’ha fatto giusto pochi giorni fa, e meno male che fa parte del Partito Democratico. Si è di nuovo sollevato il mondo dei blog italiani, il gruppo “Salva i blog” su Facebook in pochi giorni ha raccolto più di 20.000 adesioni, sono fioccate iniziative di protesta e petizioni e come per incanto questa volta è servito: Levi dichiara che il testo verrà modificato, ed annuncia una pausa di riflessione con cancellazione della parte che riguarda Internet prima della stesura del testo definitivo.
Non si fa in tempo però a conoscere cosa verrà realmente modificato che già si affaccia all’orizzonte una novità: qualcun’altro ha la sua da dire sulla faccenda, arriva l’annuncio di un nuovo DDL in fase di presentazione da parte di Roberto Cassinelli, deputato del PdL. Lui veramente la definisce una proposta di legge salvablog, completamente in antitesi a quella di Levi, e come tale viene subito accolta e pubblicizzata dalla stampa tendente al centro-destra, l’altra non si è ancora espressa. La parte più significativa sul Web sembra questa (da pubblicamministrazione.net):
(comma 2 dell’articolo 2) la più importante novità rispetto tanto alla legge sull’editoria quanto al ddl Levi sarebbe quella che esclude dagli obblighi altrimenti previsti, i prodotti editoriali pubblicati sulla rete internet che abbiano quale scopo unico: la pubblicazione o la diffusione di idee ed opinioni proprie e personali o di informazioni autobiografiche; di informazioni relative alla propria natura ed alla propria attività di società, associazione, circolo, fondazione, partito politico, istituzione, ente pubblico o persona che ricopra cariche in tale ambito; l’aggregazione, in forma automatica, di notizie ed informazioni contenute in altre pagine; la creazione di momenti di discussione e dibattito su temi specifici; l’aggregazione di utenti terzi in una comunità virtuale.
Nota bene che i partiti politici vengono subito messi in salvo, per le altre categorie forse si generalizza troppo e potrebbe essere molto sottile ed indefinita la linea di confine. Per approfondire, della nuova proposta in arrivo ne parla estesamente punto-informatico.it, sempre molto attento e professionale nelle analisi, consiglio vivamente di scorrere l’articolo tramite il link.
9 commenti presenti
Quello che a molti non è chiaro è che già adesso ai blog si applicano i reati a mezzo stampa. Il ROC di cui un po’ di gente aveva (ha?) paura c’entra poco. Paure totalmente ingiustificate, secondo me.
Scritto da Tommaso Farina il 20 Nov 2008
Avevo letto questo articolo che smonta un po’ la legge Prodi-Levi:
http://www.agoravox.it/Levi-ci-riprova-con-il-ddl-sull.html
Il web va regolamentato e su questo non ci piove (basta pensare all’accusa di stampa clandestina ai danni di Carlo Ruta per il suo blog, qui un rinfresco e una petizione in suo sostegno: http://www.censurati.it/voxpeople/carloruta/ ), il problema è come…
Scritto da Francesco B il 20 Nov 2008
Ingiurie , calunnie e diffamazioni sono sempre perseguibili a querela dell’interessato, stampa o non stampa.
Quello che mi pare pericoloso, almeno lo era del ddl Levi, è che in realtà non conteneva delle precise indicazioni per individuare la natura del blog e che demandasse molto alla valutazione del magistrato. Il pericolo che può derivare da ciò è molto ben illustrato dal caso Carlo Ruta, il blogger condannato per stampa clandestina.
In realtà si dovrebbe arrivare ad una totale rivisione della legislazione sulla stampa, ormai non al passo coi tempi.
Scritto da asdrubale il 20 Nov 2008
Come volevasi dimostrare, questo governo che vive di spot elettorali perenni, che strumentalizza l’informazione e sfrutta le televisioni del premier per falsare la realtà delle cose, ha trovato un altro grosso problema che richiede l’attenzione dell’esecutivo. Eh già, perchè tappare la bocca a chi non è assoggettato al potere è una priorità in un regime. Come possiamo andare avanti così (si chiedono i membri del governo). Le vallette devono fare pompini, i giornalisti devono scrivere articoli come “dettati” mentre sono a pecorina e poi qualcuno, qualche “comunista”, si permette di dire la verità in rete? Per giunta senza leccare culi. Giammai! Bisogna intervenire, subito un DDL.
E l’economia è immobile… immobile
e la giustizia non va… non va
e la scuola sprofonda… sprofonda
e l’itaGliano dorme… dorme (oppure intasca il soldone del padrone).
Ha ragione Berlusconi, come sempre. C’è da distribuire lauree del Coglione ad Honorem. Mi chiedo se basterà la carta…
Scritto da Diego Neclord Tomasoni il 20 Nov 2008
Mi pare che stiamo esagerando.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 20 Nov 2008
@ asdrubale,
ci stanno arrivando, ma non come sarebbe auspicabile
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Nov 2008
Internet è nata libera, e che resti libera.
Qualsiasi regolamentazione su internet di qualsivoglia personaggio o governo è e sarà una limitazione, peggio una censura o una privazione.
Saluti
Scritto da Candidus il 21 Nov 2008
non possono fermare molto peggio su internet figurati i blog, basta farsi un dominio .com e ciao
Scritto da Tyler il 21 Nov 2008
http://www.difesadellinformazione.com/ultime_notizie/100/disegno-di-legge-cassinelli-quando-dalla-stretta-si-passa-alla-farsa/
Scritto da Francesco B il 24 Nov 2008