I paletti del Senatur
5 Gennaio 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
La Lega non ci sta, l’idea dell’ingresso di due nuovi ministri nell’esecutivo è in contrasto con il progetto di federalismo. A scatenare l’ennesimo stop a Berlusconi da parte del Carroccio sono state voci di promozione a ministro per Michela Vittoria Brambilla, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per il Turismo, e per Ferruccio Fazio, attuale sottosegretario al ministero del Lavoro Salute e Politiche Sociali. Vengono indicati rispettivamente come probabili nuovo vice ministro per il Turismo e come nuovo ministro della Salute.
Le prime dichiarazioni leghiste arrivano da Roberto Calderoni, ministro per la Semplificazione, che sottolinea come turismo e sanità siano materie di carattere regionale, accentrare le decisioni va in direzione completamente opposta al federalismo che la Lega si è posta come obiettivo primario. Sul fronte FI risponde Dell’Utri minimizzando e dicendosi certo della prossima nomina.
Ultimo di una lunga serie, la Lega Nord ha posto diversi paletti sul cammino del governo. Solo nel mese scorso ha più volte lamentato il languire della riforma in senso federalista, ormai indifferibile secondo la loro strategia. Mentre il premier indicava tra le priorità il presidenzialismo (22 dicembre), era subito frenato da Umberto Bossi, che oltretutto è anche il ministro per le Riforme e non era affatto d’accordo su questo specifico cambiamento. Poi altre dichiarazioni di Berlusconi sulla priorità nel 2009: la riforma della giustizia e delle intercettazioni (26 dicembre). Anche queste parole non suonavano affatto gradite al popolo padano, che di nuovo faceva sentire la sua voce. Così il giorno dopo il premier correggeva il tiro in un’intervista a Sky Tg24 dichiarava: prima il federalismo, poi tocca alla giustizia.
L’impazienza è stata fin qui molto ben gestita dalla Lega, che subito dopo le elezioni di aprile aveva ripetutamente dichiarato “federalismo entro dicembre”. Dopo la pausa estiva, alla ripresa dei lavori parlamentari il progetto di riforma in senso federalista non era stato però particolarmente curato da parte dell’esecutivo. Con lo scorrere del tempo è apparso evidente che i tempi tecnici non consentivano altra scelta: nuova scadenza fissata a gennaio 2009. Il sovrapporsi di ulteriori priorità dichiarate dal premier deve aver colmato la misura, ora legittimamente Bossi non ne vuol più sapere di rimandare ancora e si fa sentire. A complicare i rapporti ci si mettono ora le ventilate ipotesi di nuovi ministri su attività che, nell’idea padana della riforma, spettano invece alle amministrazioni regionali. Ed anche qualche mal di pancia leghista sul ruolo futuro di Malpensa con l’avvicinarsi della partneship di Alitalia con Air France-Klm.
In definitiva nulla di catastrofico o particolarmente preoccupante per il governo, si tratta di chiarimenti interni. L’aspetto significativo è che, nei fatti, le correzioni di rotta al governo Berlusconi le possono dettare le sole forze componenti il governo stesso, in pratica l’opposizione non ha voce in capitolo su quanto sta portando avanti l’esecutivo. Dalla cosiddetta opposizione sembra arrivare solo la voce di Gianpiero D’Alia (UDC) che reputa l’iniziativa in contrasto con la costituzione.
Sulla vicenda dei nuovi ministri hanno espresso le loro perplessità anche esponenti di AN, in particolare Gasparri che reputa inopportuna l’ipotesi. Per due motivi: bisognerebbe ridistribuire le cariche fra le varie forze componenti il governo a causa dei mutamenti di equilibrio e si renderebbe necessario intervenire con una legge, presumibilmente proposta dal governo, in quanto il numero massimo dei ministeri è stabilito da una norma legiferata dal precedente governo. Per una volta mi trovo perfettamente d’accordo con lui. In via riservata interviene anche il Presidente Napolitano, a quanto viene riportato non si oppone ma richiama il governo a non incrementare il numero complessivo dei suoi componenti.
La vicenda è praticamente invisibile sui maggiori organi di informazione online.
4 commenti presenti
Senatur non vuole il doppio puntino sulla “u”, ma sei scusato non essendo lombardo… 🙂
Scritto da Tommaso Farina il 5 Gen 2009
Grazie del suggerimento “lumbard” Tommaso, corretto da senatür a senatur
Scritto da Sergio Fornasini il 6 Gen 2009
le proteste della lega verso il pdl sono limitate, più o meno, a ricodargli sempre di usare la vaselina…
Scritto da pellescura il 6 Gen 2009