L’Aquila – Il dopo terremoto alla Reiss Romoli: cassa integrazione fino al 4 maggio, poi il possibile licenziamento. Come se non bastasse, è stato arrestato l’AD Renzo Bracciali per una storia di truffe
29 Aprile 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Chi ci segue da tempo conosce già la vicenda della Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli con sede a l’Aquila, polo di eccellenza nella formazione nel campo delle TLC & ICT. Ne abbiamo parlato in vari articoli, nel primo ho riassunto brevemente la storia della scuola ed i contorni della vicenda. In seguito Gabriele Mastellarini ha pubblicato sul settimanale “Il Mondo” un bell’articolo, disponibile anche nel nostro archivio, centrato in particolare sull’attuale assetto societario che controlla il centro di formazione.
Nell’immediato dopo terremoto, il 7 aprile scorso ai 70 addetti veniva comunicato di essere stati collocati in cassa integrazione, i particolari nel comunicato sindacale pubblicato su reissromolichiude.splinder.com, il blog dei dipendenti della scuola.
Nel pomeriggio di ieri la notizia dell’arresto dell’amministratore delegato Renzo Bracciali e sembra anche del capo del personale. Ne potete leggere i particolari su www.ilcapoluogo.com e su www.casertanews.it.
La vicenda giudiziaria non è collegata con la lotta per la sopravvivenza della scuola, bensì offre lo spunto ai dipendenti di evidenziare come loro abbiano sempre sollevato forti critiche al management della società acquirente.
Ai dipendenti della Reiss Romoli, che fortunatamente sono tutti vivi seppur duramente provati dal terremoto, tutta la mia solidarietà, il mio affetto e riconoscenza per la loro grande professionalità ed umanità.
Nella stessa inchiesta è coinvolto anche l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Andrea Cozzolino, in corsa per la candidatura alle europee nelle liste del Pd e che ha ricevuto un avviso di garanzia. Come anche Gianfranco Nappi, capo della segreteria politica di Bassolino.
Sulla squallida vicenda della rete di corruzioni e favoritismi fino ad ora se ne era parlato solo in alcuni siti Internet, tanto per sottolineare come l’informazione convenzionale arrivi spesso a fatto compiuto sulle vicende in generale, su quelle sporche in particolare. C’è addirittura un commentatore del blog di Annozero che il 5 giugno scorso pubblica questo commento, rintracciabile come off topic in un post su una vignetta di Vauro.
Il testo del commento:
“La Regione Campania ha finanziato 50 centrali per energia rinnovabile tra cui tre a biomasse di grosse dimensioni del valore di 22 milioni di euro. Una di questa sarà realizzata ad Atena Lucana della Natural Energy srl, un’altra è localizzata a Reino in provincia di Benevento, della Energhetic srl, la terza a Pignataro Maggiore in provincia di Caserta della Biopower srl. Le tre società sono amministrate più o meno dalle stesse persone. La Natural Energy ha sede in Via Boncompagni 93 Roma, nasce il 19 giugno 2006, è partecipata da Energhetic srl e Seq srl. Amministratore delegato è Silvia Fiorani. Tra i consiglieri c’è l’ingegnere Giampiero Tombolillo. Anche la Energhetic srl, quella di Reino, ha sede legale in via Boncompagni 93, Roma, presidente del Cda è Renzo Bracciali, tra i consiglieri Giampiero Tombolillo e Silvia Fiorani. La Biopower srl, quella di Pignataro Maggiore ha sede a Caserta, è partecipata dalla Energhetic srl e dalla Area Sviluppo srl. Presidente del consiglio di amministrazione è l’ingegnere Giampiero Tombolillo. Amministratore delegato è Giovanni Verazzo. Tra i consiglieri, Silvia Fiorani.
A novembre però c’è una novità.
Le quote sociali della Biopower srl di Pignataro vengono rilevate dalla Biopower Italia srl, con sede a Roma. Tra gli scopi della società la gestione di partecipazioni in societa’ o enti. Si tratta in sostanza di una finanziaria. La società è partecipata da Energhetic srl e Area sviluppo srl. Presidente del consiglio di amministrazione è Renzo Bracciali. Tra i consiglieri Giovanni Verazzo e Tommaso Verazzo padre di Giovanni.
La cosa più Importante
Nel maggio 2007 due cronisti del “Giornale di Caserta”, di Pignataro Maggiore, Carlo Pascarella e Davide De Stavola si recano alla villa bunker del boss Raffaele Ligato confiscata dalla magistratura, per fare delle foto. Alla villa vi trovarono il figlio di Raffaele Ligato, Pietro – esponente del clan Lubrano-Ligato -, a colloquio con due persone, una delle quali i cronisti del “Giornale di Caserta” riconoscono nell’imprenditore Tommaso Verazzo, tra gli amministratori della Biopower Italia srl. Questo avvenimento tuttavia ha fatto sì che il sindaco di Piganataro, Magliocca, sospendesse l’iter dell’impianto a biomasse.
Domande e spunti.
In Calabria, è possibile bruciare nelle centrali a biomasse le ecoballe ex Cdr secondo una ordinanza. A eboli ci sarà forse il sito di ecoballe. Se queste centrali vengono gestite da persone sospette c’è il rischio che a bruciare non sarà solo legno?”
2 commenti presenti
Processo “Biopower” il PM chiede assoluzione e dopo otto anni e sedici capi di imputazione Renzo Bracciali e tutti gli imputati completamente scagionati.
Tre mesi di carcere, otto anni di inchiesta, e alla fine il PM chiede l’assoluzione. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, 2^ Sezione Collegiale, ha proceduto con sentenza del 20/10/2016. Renzo Bracciali e gli altri imputati assolti perchè il fatto non sussiste.
Vedi: http://www.corrierecaserta.it/notizie-alto-casertano/alto-casertano-cronaca/2016/06/21/arresti-e-carcerescusate-e-uno-scherzo.html
Scritto da Stefano Lo Turco il 25 Nov 2016