L’ultimo treno per Strasburgo
8 Giugno 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
L’unica nota positiva delle elezioni europee è che finalmente ce le troviamo alle spalle. La campagna elettorale è stata un concentrato di aria fritta e di protagonismi personali, contenuti e programmi prossimi allo zero assoluto.
A notte fonda, analizzando i risultati sono evidenti quelli conseguiti dall’Italia dei Valori e dalla Lega Nord. La prima formazione raddoppia i consensi rispetto alle politiche di aprile 2008, la Lega cresce di più di un punto percentuale.
Tra PdL e PD, i maggiori partiti dello scacchiere politico italiano, il problema non era certo quale dei due avrebbe vinto le elezioni, bensì di quanto Berlusconi sarebbe riuscito a superare gli avversari. Silvio puntava con decisione al plebiscito, concludendo la campagna elettorale a Milano si attribuiva fra il 40 ed il 45 per cento dei consensi citando fantomatici sondaggi. Fra l’altro quando ormai non si poteva più, per legge, diffondere alcun dato sulle intenzioni di voto.
Silvio ha fatto di tutto per ottenere un grande risultato. Come ormai di consueto, all’avvicinarsi della scadenza elettorale occupava i vari tiggì e tutti gli spazi disponibili in televisione scatenando il solito flood mediatico. Era così onnipresente su tutti gli schermi che nessuno sarebbe rimasto sorpreso più di tanto nel vederlo comparire anche in quello del videocitofono, andando ad aprire a chi stava suonando alla porta.
A parte i sondaggi rimediati non si sa dove da Berlusconi e citati la settimana scorsa, quelli ufficiali prevedevano il PdL attorno al 40% ed il PD al 26%. La vittoria di Berlusconi era scontata, così come la perdita di consensi da parte del PD. E come anche la crescita di IdV e Lega. Poi è arrivato il divorzio, la sentenza Mills, Noemi Letizia, le feste con tanta gnocca a Villa Certosa, l’uso disinvolto dei voli di Stato. E cinque punti percentuale in meno rispetto alle previsioni di terze parti.
Mentre per il PD il magro risultato è più o meno quello previsto, di ben 7 punti inferiore a quello delle politiche 2008, l’ultimo mese di campagna elettorale è costato caro al PdL, che non ottiene il voto plebiscitario per Berlusconi, anzi perde più di due punti rispetto alle politiche.
Del successo di Bossi e Di Pietro, dello stop di Berlusconi e della frana del PD si sono accorti tutti i giornali. Anzi quasi tutti, “Il Giornale” si genuflette e nel titolone in prima pagina dice che Papi li ha mandarli tutti a quel Paìs. Chissà cosa fuma Giordano prima di decidere i titoli: incenso?
Da registrare che l’ultimo partito a prendere il treno per Strasburgo è l’UdC che incrementa la propria fetta di elettori e supera abbondantemente il quorum. Rimangono invece fuori i Radicali, che raccolgono meno del 3%. Rimangono a casa anche le formazioni della sinistra radicale, che oltre ad esibire simboli elettorali anacronistici non hanno ancora realizzato che più si dividono e più tendono a diventare specie in via di estinzione.
14 commenti presenti
perchè non hai letto su Il Giornale cartaceo di oggi? il PDL ha il 38,5% ghhghghghg non so se on line hanno rettificato
Scritto da Tyler il 8 Giu 2009
Ma che gli europei hanno abbandonato l’Europa, questa Europa delle banche e dei mercanti, non lo ha scritto nessuno? E siamo solo all’inizio.
Scritto da asdrubale il 8 Giu 2009
bravo Asdrù, almeno hai il coraggio di uscire fuori ghghhghg
l’altro 75% degli italiani dov’è? 😀
c’è nessssssiuuuuuunooooooooooo?
Scritto da Tyler il 8 Giu 2009
I giornali sono stati chiusi in anticipo rispetto allo scrutinio definitivo e si sono basati sulle prime proiezioni. Possiamo discutere sulla impossibilità in Italia di chiudere all’ultimo momento le edizioni nazionali, per colpa degli orari di lavoro tipografico e dei trasporti, nonostante la delocalizzazione della stampa dei grandi giornali per aree geografiche.
Rimane il fatto, dai dati ultimi (13.59 di oggi 8 giugno)del Ministero dell’Interno, che nel complesso i partiti di sinistra comprese le formazioni minori e l’Italia del Valori hanno avuto 12milioni324mila e 64 voti, mentre i partiti di centrodestra e formazioni minori localistiche e nazionali hanno avuto nel complesso 18milioni311mila e 33 voti.
Il carattere storico permane: l’Italia in maggioranza non è di sinistra. Il resto, sono fumisterie, contingenze, pregiudizi. In Italia discutiamo di posizioni personali, mentre negli altri Paesi si ragiona sul futuro collettivo.
Scritto da fabrizio spinella il 8 Giu 2009
cosa hai incluso nei 18 milioni? e il partito di Berlusconi quanto ha fatto? Il 75%?
giusto per capire se spara cazzate eh 😀
Scritto da Tyler il 8 Giu 2009
Salve Spinella, mi permetto di contraddirla in parte: ieri sera Mario Giordano ha esibito la prima pagina del suo Giornale in diretta TV a Porta a Porta, in collegamento dalla redazione. Le prime proiezioni davano il PdL al 35% ed erano già state rese note.
Concordo sul fatto che l’Italia non è di sinistra, personalmente aggiungo che probabilmente non lo sarà mai. Per quanto riguarda il focus su posizioni personali, fra i partiti che hanno ottenuto la rappresentanza a Strasburgo quelli che non hanno fatto una campagna elettorale osannando i singoli sono stati, secondo me, la Lega, UDC e direi anche il PD. Quest’ultimo credo per mancanza di un vero leader carismatico. Invece tutti quanti hanno svolto la campagna trattando temi nazionali, anche facendo uno sforzo non vedo proprio chi ha elaborato un programma in funzione europea.
Scritto da Sergio Fornasini il 8 Giu 2009
Fossi Franceschini o uno dei capetti del PD ragionenerei sui risultati di queste elezioni molto attentamente. Che poi ai seguaci bisogna mentire è un altro discorso.
Ormai gli sono rimaste l’Emilia Romagna e la Toscana, non so per quanto ancora. Il successo di Di Pietro era scontato, ma pure questo non si sa quanto potrà durare, che certi fenomeni si sa che durano poco.
Scritto da asdrubale il 8 Giu 2009
L’estrema sinistra (cioe’ la sinistra) alle europee ha preso quanto l’UDC, solo che a causa dei frammentini di cui e’ composta, resta fuori dai giochi.
Senza contare che ha guadagnato consensi rispetto alle politiche 2008.
E’ normale che oggi Berlusconi, nonostante tutto, non abbia un cazzo da ridere
Scritto da emanuele il 8 Giu 2009
Se uno somma i radicali alle sinistre divise si arriva intorno al 9%, che non è un risultato da poco. Certo unendosi perderebbero consensi, ma fanno capire che l’italia non è tanto di destra come ci vogliono far credere. Se si somma a Di Pietro e al Pd questo risultato si arriverebbe a circa il 43% dei votanti. Pressappoco quanto contano berlusconi e la lega. Poi c’è Casini e l’alleanza di destra. Sugli astenuti non saprei ancora che valutazione dare…
Scritto da enrico il 8 Giu 2009
Strani calcoli, tipici degli italiani che ragionano d’Europa e di elezioni dell’Unione come se si trovassero a discutere in un piccolo municipio. Primo concetto politico che valga in Europa (in Italia invece si è legati alle sottosezioni e ai multipli dello 0,00001…): Destra e Sinistra. La Destra vince, la Sinistra perde. Il funzionamento del Parlamento e della Commissione europei ha una rigida classificazione in gruppi principali, PPE e PSE, dai quali dipendono le scelte normative più rilevanti per i Paesi membri. Le formazioni minori si legano per affinità o per prossimità ideologiche ai gruppi maggiori, ma non li possono condizionare.
Secondo concetto realistico: il confronto tra elezioni diverse è sempre arduo, perché l’opinione si batte con il fatto, a conferma che siamo la patria del sofisma, non di Pitagora. Rispetto alle Europee del 2004 la Destra (PDL) aumenta i consensi, in termini numerici, nonostante l’astensione di parte del corpo elettorale. Rispetto alle Politiche nazionali, invece essa cede due punti circa in percentuale. Per la Sinistra, la verifica è negativa (relativamente) sia in termini numerici che in termini di percentuali.
Terzo concetto, di evidenza: i consensi si tramutano in seggi. L’Italia dei Valori ha sette seggi (e i suoi eletti sembrano di matrice di sinistra più marxista e giustizialista che democratica e liberale: sarà un bel vedere il loro comportamento ideologico rispetto all’antiideologico Di Pietro, che con questa vittoria di Pirro prepara il suo tumulo), può assumere soltanto azione di disturbo, oppure deve soggiacere alle direttive del gruppo cui verosimilmente aderirà pagando dazio anche di stile.
Il PD dovrà anche rideterminarsi, nelle sue componenti contraddittorie, all’interno del PSE, pretendendo la costituzione di un nuovo gruppo genericamente dei Progressisti. Ma fa finta di ignorare che i Socialisti del Parlamento Europeo hanno un formidabile attaccamento all’identità ideologica. Né il numero dei seggi conquistati dal PD si tramuterà automaticamente in diritto di veto rispetto ad altre soluzioni con gli affini o i prossimi del PSE.
Per il PDL sarà più facile, per la consuetudine stabilizzata dei rapporti tra componenti del PPE. Vedrete: la legislatura europea servirà come laboratorio per la ricomposizione di rapporti nazionali del PDL con l’UDC, posto che il partito di cui è segretario Casini fa parte dello stesso gruppo dei Popolari Europei.
Aiutati, quindi, che l’Europa ti aiuta: tutti sperano in segreto, per costruire qualcosa di nuovo in Italia, a Destra come a Sinistra. Per Di Pietro, vedrete, il tumulus.
Scritto da Fabrizio Spinella il 8 Giu 2009
Certo, bravo spinella, tutto lascia presagire la fine politica di di pietro, certo…
E comunque di dipietro leader mi importa relativamente, mi importa molto di più che la questione morale sia portata al centro del dibattito politico, altro che destra e sinistra. Il PD ha recuperato leggermente rispetto al crollo dell’era veltroni quando ha cominciato a fare un po’ di sano antiberlusconismo, che, checché ne dicano gli inciuciatori, è ben gradito all’elettorato di sinistra. Antiberlusconismo che io identifico con battaglia per i valori democratici di un paese che la democrazia la conosce davvero pochino…
Scritto da enrico il 9 Giu 2009
Giovanni XXIII già metteva in guardia dai profeti di sventura. Nelle sequenze di cronaca, passate e meno recenti e attuali, c’è sempre da parte di gruppi antagonisti (rispetto ora alla destra ora alla sinistra) un sentimento di ansia, di irritazione, di pericolo, di scoramento, di purezza, di fondamentalismo, che genera altri fenomeni ansiogeni. Già il PCI di Togliatti diceva che la DC di De Gasperi era un pericolo per la democrazia, poi fu il PSI di Craxi a meritarsi l’anatema di Berlinguer, e così dicendo. Transeat. Io sarò vecchio, Enrico non sarà più giovane, ci sarà un blogger di nuova generazione che invocherà un atteggiamento antagonista rispetto al potere pro tempore, in nome della democrazia che è la forma più ipocrita e più tiranna delle applicazioni politiche, perché spaccia il numero per libertà. Infatti, il vero liberale si tiene alla larga dalla parola democrazia, usata, si ricorderà, da tutte le forme-Stato del comunismo (democrazie popolari).
Scritto da Fabrizio Spinella il 9 Giu 2009
Dimenticavo: la parabola discendente di Di Pietro inizia proprio con questa vittoria, che non può più fondare un partito sul proprio onomastico e sulla rabbia ad personam. I tempi non sono calcolabili in politica, ma l’Uomo Qualunque di Giannini è un esempio da ricordare. Enrico dovrebbe prestare maggiore attenzione agli ipertesti. La campagna dei valori è finita, il picco è stato raggiunto, oltre c’è la politica (ma con chi la farà Di Pietro: in Parlamento Europeo lui e De Magistris porteranno il codice di procedura penale, l’unica “politica” che forse conoscono).
Scritto da Fabrizio Spinella il 9 Giu 2009
Concordo con quanto scritto da Spinella. Per adesso, in realtà, l’Idv ha eletto al parlamento europeo soltanto Di Pietro e De Magistris, gli altri sarnno pertanto decisi a tavolino, con le scelte che saranno fatte dai due ex pm. Dipenderà da queste scelte la natura ideologica del gruppo parlamentare dell’Idv, che avrebbe dovuto far parte di quello liberal democratico, secondo le intenzioni manifestate dal leader unico prima delle elezioni. Può essere inveche che si riveli per il più nutrito gruppo comunista europeo, anche se mi pare che il Slovacchia c’è un partito comunista più grande.
Riuscirà il nostro ex pm preferito a tenere insieme il mosaico di personalità che ha messo insieme? la risposta sarà data dal prossimo annunciato congresso del partito.
Scritto da asdrubale il 9 Giu 2009