Siamo tutti Maniaci
31 Marzo 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Bellissimo questo titolo, anche per questo non è mio: è copiato da lastampa.it e credo non ci sia inizio migliore ad un articolo che vuole esprimere piena solidarietà ad un operatore dell’informazione, Pino Maniaci, che è stato rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione, quella di narratore di fatti allante comune.
Le notizie lo definiscono direttore di TeleJato da Partinico, provincia di Palermo. In realtà, come riportato da Apcom e da La Stampa, è un imprenditore edile che ha rilevato nel 1999 l’emittente televisiva, facendone uno strumento di denuncia del malaffare. Sarebbe stato molto più comodo, da imprenditore, fare affari con la mafia.
Invece questo signore baffuto, asciutto e dagli occhi vivi e brillanti ha deciso che c’era bisogno di qualcuno che parlasse dalla televisione delle cose losche che avvengono nella sua terra. Scelta pericolosa, dalla quale non è receduto nonostante le contrarietà si siano manifestate molto rapidamente. Minacce ed intimidazioni non sono mancate, tanto da arrivare ad essere sotto tutela da parte dei Carabinieri. Lo scorso anno gli hanno bruciato l’auto, come riporta repubblica.it, e non è ancora finita. Un giorno arriva in procura una denuncia, sembra anonima, nella quale si fa notare che Maniaci commenta le notizie da TeleJato senza avere la tessera da giornalista. La magistratura indaga, ed oggi lo rinvia a giudizio per esercizio abusivo della professione.
A questo punto, per solidarietà ed amore per la giustizia sono costretto ad auto denunciarmi: in gioventù ho praticato pure io questa criminosa attività, senza avere titoli accademici o tesserini di qualsivolglia ordine. Per anni ho letto notizie di natura giornalistica attraverso i microfoni di emittenti radiofoniche private. Ho intervistato personaggi politici, una volta addirittura l’On. Cicchitto, quando era socialista. Oltre a vari cantanti e musicisti e discografici. Pure Pippo Baudo, a Chianciano Terme nel corso del Girofestival, un episodio di una gravità inaudita!
E non finisce qui: ho perseverato anche fuori della radio a commettere il reato, sono andato addirittura in una televisione privata come speaker del TG ed a condurre servizi esterni con un operatore! Signori censori e magistrati, rinviatemi a giudizio ve ne prego! Forse conservo ancora addirittura una video cassetta di un telegiornale che ho condotto, ho qui le prove: mandate i ROS, i RIS, CSI, NCIS, FBI, chi vi pare ad arrestarmi. Per l’attività sul blog invece nulla da segnalare, per la Cassazione i siti di discussione online non sono assimilabili agli organi di stampa.
Sulla vicenda se ne parla praticamente ovunque in rete, segnalo qualche link interessante: link – link – link – link
5 commenti presenti
Sempre per completezza e senza intenti polemici sarebbe il caso di dare un’occhiata anche a questo link qui
http://www.partinico.info/?q=rinvio_a_giudizio_maniaci_libera_mente
Fermo restando che, come ho già detto in precedenza, ritengo che l’Odg così com’è concepito ora sia da abolire.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 31 Mar 2009
Grazie per la segnalazione Dean, fra l’altro seguendo i link che avevo indicato emerge che Maniaci è il bersaglio designato di numerose querele.
Il sito segnalato è poi interessante per due motivi: il primo è che l’articolo è anonimo, e mi sembra ben allineato sulla strategia di discredito a mezzo procedimenti giudiziari a raffica.
Il secondo, secondo me il più rilevante, riguarda le reazioni dei commentatori di quel sito, vale la pena di farci un giro.
Scritto da Sergio Fornasini il 31 Mar 2009
Lungi da me esprimere pareri sulla persona e sulla sua attività, caro Sergio.
E ribadisco che trovo assurdo che si possa essere rinviati a giudizio per esercizio abusivo dell’attività giornalistica.
Certo è che quando mi trovo di fronte a campagne di solidarietà di massa, improvvisamente, mi si rizzano le antenne. E mi pongo delle domande anche quando trovo il nome di Maniaci collegato ad una certa “antimafia” ben più conosciuta a livello nazionale o, addirittura, a Piero Ricca.
Sono fatto così.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 31 Mar 2009
Distinguiamo, dopo la solidarietà di rito a Maniaci. La professione (oggi; nel passato: mestiere) di giornalista esige oggi una tutela, non verso i giornalisti, bensì verso i fruitori dell’informazione. Fino a quando le cose della comunicazione in Italia non cambieranno, un Ordine a cui rispondere deontologicamente è necessario. Si può condividere la speranza dell’abolizione dell’Ordine, ma ci sarà sempre bisogno di norme sostitutive: perfino gli artigiani le hanno.
Scritto da Fabrizio Spinella il 31 Mar 2009
E questa è l’interrogazione a risposta scritta presentata in proposito dall’on. Benedetto Della Vedova (PdL) al Ministro della giustizia in data 31 Marzo 2009:
DELLA VEDOVA. – Al Ministro della giustizia.- Per sapere – premesso che:
da fonti di stampa l’interrogante ha appreso che il direttore dell’emittente televisiva Telejato di Partinico (Palermo), Pino Maniaci, è stato rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione di giornalista;
Pino Maniaci ha fatto dell’attività condotta come direttore di Telejato una forma di militanza civile anti-mafiosa, per cui ha subito minacce e violenze;
in linea generale, senza riferimento specifico al caso in oggetto, rimesso alla competenza e alla responsabilità dell’autorità giudiziaria, pare all’interrogante non sia coerente con le disposizioni normative un’imputazione di esercizio abusivo della professione (ex articolo 348 del codice penale) per un’attività di libera manifestazione del pensiero, ancorché condotta in forma continuativa, attraverso l’utilizzo di strumenti «mediatici» -:
se non esista un contrasto fra le norme che disciplinano l’attività giornalistica e il diritto costituzionalmente garantito alla libera manifestazione del pensiero («con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione», come recita l’articolo 21 della Costituzione), laddove questa sia subordinata all’iscrizione ad un ordine professionale;
se non ritenga opportuno assumere un’iniziativa normativa volta a fare in modo che si cessi di porre limiti giuridico-burocratici, secondo l’interrogante arbitrari, al diritto costituzionalmente garantito alla libera manifestazione del pensiero.
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=11013&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 2 Apr 2009