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NONSOLOSOLDI. Istruzioni per capire il caso Parmalat. Maxitruffa o cos’altro?

24 Novembre 2008

di Gianluigi De Marchi per www.dituttounblog.com

Può anche darsi che sia innocente, che non abbia compiuto tutti i reati che gli sono contestati, può anche darsi che non meriti i 13 anni di carcere che ha chiesto il pubblico ministero nel corso della sua arringa d’accusa; ma che Calisto Tanzi non sapesse proprio niente di quello che stava avvenendo (come ha detto in questi giorni davanti ai giudici di Parma) è un’affermazione al limite della favola.

Ricapitoliamo in breve quello che purtroppo molti risparmiatori hanno subito.
La Parmalat era una bella società specializzata nella produzione di latte ed altri prodotti alimentari; ma guadagnava poco, i suoi margini erano molto bassi, la gestione finanziaria era molto difficile. Parliamo degli anni 80, non degli ultimi mesi di vita della società. Già allora molte banche avevano dei dubbi, alcune chiedevano a Tanzi di restituire i soldi che aveva avuto in prestito.
Come si è superata la crisi?
Con due belle pensate: quotare la società in Borsa, raccogliendo così un sacco di soldi dai risparmiatori che hanno sottoscritto le azioni, ed emettere obbligazioni, raccogliendo così montagne di soldi.

Chi vendeva le obbligazioni? Le banche.
A chi vendevano le obbligazioni? Ai loro clienti, magnificandone la solidità.
Dove finivano i soldi che Parmalat rastrellava? Alle banche, che così riducevano il loro rischio, scaricandolo sulle spalle dei risparmiatori.
Semplice, facile, elementare.

Il perverso meccanismo è stato dettagliatamente illustrato in quintali di atti giudiziari. Le cifre sono chiarissime e non ammettono contestazioni: nel 2000 il sistema bancario aveva crediti verso la Parmalat per 180 miliardi, nel 2001 per 90 miliardi, nel 2002 (quando la società è saltata) per soli 30 miliardi. Un miracolo? No, una riduzione legata all’intervento di oltre 150.000 risparmiatori che hanno fiduciosamente sottoscritto obbligazioni su suggerimento delle banche!
Una manovra organizzata, come è stato dimostrato in Tribunale e come ha sottolineato lo stesso Tanzi quando ha ricordato che quelle obbligazioni non potevano essere vendute a privati ma solo a “investitori istituzionali” (cioè banche o compagnie di assicurazione).
Prima di Natale ci sarà la sentenza di primo grado (dovremo aspettare chissà quanti anni per la sentenza definitiva) ma, comunque si chiuda, il signor Tanzi vivrà beatamente nella sua villa di Collecchio, perché ha compiuto, proprio in questi giorni, 70 anni; ed a quell’età per la legge italiana non si può stare in carcere…
In nome del popolo italiano, giustizia è fatta!

  1. 18 commenti presenti

  2. “In nome del popolo italiano, giustizia è fatta!”
    ….Aspettando anche la depenalizzazione dei reati connessi alla bancarotta…

    Saluti

    Scritto da Candidus il 24 Nov 2008

  3. OT
    Domanda per voi giornalisti:

    Perchè non si parla del caso Mills? All’ultima udienza era solo presente il giornalista Daniele Martinelli.
    Ecco il servizio:
    http://www.youtube.com/watch?v=T6SzrVCaKrQ

    Saluti

    Scritto da Candidus il 24 Nov 2008

  4. OT
    Aggiungo link al servizio direttamente sul blog di Martinelli.
    http://www.danielemartinelli.it/2008/11/23/il-groviglio-dei-bonifici-sui-conti-di-mills/

    Saluti

    Scritto da Candidus il 24 Nov 2008

  5. candidus la finisci? cribbio

    Scritto da Tyler il 24 Nov 2008

  6. Il servizio casualmente è ospitato dal canale youtube di IDV. Quando si dice il caso.

    Scritto da Tommaso Farina il 24 Nov 2008

  7. Credo che focalizzare il crack Parmalat solo sull’emissione delle obbligazioni sia riduttivo. A quella si accompagnarono avventure in attività economiche estranee al core business dell’azienda e speculazioni non riuscite con strumenti finanziari derivati.

    Scritto da asdrubale il 24 Nov 2008

  8. @Tommaso Farina
    E’ vero, Martinelli gira i suoi servizi a IDV (vedi processo Bassolino e processo Mills).
    Volevo una vostra opinione sul fatto che all’ultima udienza del processo Mills l’unico giornalista presente in aula (a videocamera spenta purtroppo) fosse Martinelli.
    Ma un processo che riguarda il presidente del consiglio non fa più notizia?

    Saluti

    Scritto da Candidus il 24 Nov 2008

  9. Caro Candidus, dal 1994 fanno processi al Presidente del Consiglio, e le udienze del caso Mills sono ripetitive e presaghe di una sola locuzione: “il fatto non sussiste”. Per adesso il Presidente se ne sta fuori dal Tribunale e si occupa, per nostra fortuna, di altro. E lei vorrebbe che i giornalisti si accalcassero, come se fosse il processo a Landru? Basta che sia presente qualche giornalista di agenzia, e le notizie arrivano comunque, se ci sono. «L’inglese è un ostaggio che deve essere restituito al suo Paese», ho sentito dire l’altro ieri nell’ufficio di una multinazionale, e non da un cittadino italiano.
    Il processo Parmalat attrae maggiore interesse di opinione pubblica, ovviamente, perché sono coinvolti loro malgrado migliaia di piccoli risparmiatori che vorrebbero essere risarciti.

    Scritto da Fabrizio Spinella il 25 Nov 2008

  10. @Fabrizio Spinella
    “Caro Candidus, dal 1994 fanno processi al Presidente del Consiglio, e le udienze del caso Mills sono ripetitive e presaghe di una sola locuzione: “il fatto non sussiste”. Per adesso il Presidente se ne sta fuori dal Tribunale e si occupa, per nostra fortuna, di altro.”

    Certo, con una lettera al proprio commercialista (Bob Drennan) Mills dichiarava di aver intascato in nero i 600000 $ da Mr. B. per due false testimonianze rese al Tribunale di Milano nel 1997-’98 nei processi Guardia di Finanza All Iberian per salvare Mr.B «da un mare di guai», e poi guarda caso, è stato denunciato al fisco inglese proprio dal suo commercialista, denuncia che ha dato conseguentemente il via al processo per corruzione in Italia. Vedremo se il fatto non sussiste.
    L’unica cosa che è sicura è che il Presidente se ne sta fuori (grazie al dolo Alfano) dal Tribunale, e si occupa, almeno per mia “sfortuna”, di altro, appunto, dei fatti propri.
    Secondo Lei agli italiani non interesserebbe sapere se il proprio presidente del consiglio è un corruttore o meno, visto che ci rappresenta e dovrebbe fare gli interessi di tutti, anche di quei “coglioni” che non l’hanno votato?

    Saluti

    Scritto da Candidus il 25 Nov 2008

  11. Candidus, mica per farle le pulci, ma potrebbe verificare, prima di estrarre un argomento dal cilindro, se di questo non si sia già ampiamente dibattuto su questo blog e le risposte alle sue domande, magari, non siano già presenti? Non quelle travagline, sia bene inteso.
    Perchè se ogni volta dobbiamo cominciare daccapo con il processo Mills, Renato Farina, Andreotti e chissà cos’altro rischiamo di diventare ripetitivi e noiosi come… beh: serve dirlo?

    Saluti

    Scritto da DeanKeaton il 25 Nov 2008

  12. Candidus qua si può parlare continuamente fino alla nausea solo di Travaglio

    Scritto da Tyler il 25 Nov 2008

  13. @DeanKeaton
    Non volevo entrare nel merito del processo Mills; invece ho chiesto perchè un processo importante, poichè si tratta del presidente del consiglio italiano e non di quello del Burundi, non ha quella copertura mediatica che hanno altri processi visto che all’ultima udienza del processo era presente in aula un solo giornalista (Martinelli).

    Saluti

    Scritto da Candidus il 25 Nov 2008

  14. Vacci tu e coprilo, il processo!

    Scritto da Fabrizio Spinella il 25 Nov 2008

  15. @Fabrizio Spinella
    Nervosetti?

    Scritto da Candidus il 25 Nov 2008

  16. Perché non ci va Travaglio?
    (Conosco già la risposta, come penso anche voi).

    Scritto da asdrubale il 25 Nov 2008

  17. Rechiamoci tutti a Milano, insieme con Candidus. Chissà che non ne esca qualche scoop.

    Scritto da Francesco D. Caridi il 25 Nov 2008

  18. E va bene, buttiamola in caciara.
    Cave canem.

    Saluti

    Scritto da Candidus il 25 Nov 2008

  19. riguardo ai bond parmalat ritengo che nessuno dei parenti dei giudici abbia perso la causa poi se esiste una normativa sul collocamento credo debba essere rispettata in tutta Italia. Poi mi sono fatto un’indea che la magistratura e l’avocatura possa essere una confraternita perche’ alla fine se lavora uno l’altro segue certo che questi rinvii delle udienze fanno aumentare le parcelle degli avvocati e forse ad intasare i tribunali……magari con sentenze poco chiare.

    Scritto da GIANNI il 8 Dic 2008

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