Il Financial Times: Italia dura con i criminali ma tenera con i corrotti
5 Agosto 2008di Sergio Fornasini
Ci risiamo, l’autorevole organo di informazione inglese torna a bacchettare l’operato del governo italiano.
Guy Dinmore, corrispondente da Roma del Financial Times, ci va giù critico già dal titolo dell’articolo: “L’Italia tiene duro sul crimine ma trascura la corruzione”. Attribuisce poi la recente vittoria elettorale di Berlusconi alla percezione dell’umore del nostro paese, più preoccupato per la sicurezza che per il benessere economico.
Prendendo spunto dalla notizia, ampiamente riportata dall’informazione internazionale, dello schieramento dell’esercito nelle strade con compiti di ordine pubblico, il Financial Times giudica con molto scetticismo la misura ed attribuendo lo stato di emergenza prevalentemente alla lotta contro gli immigrati clandestini, affermando anche che nel nostro paese è iniziato il censimento con la registrazione delle impronte digitali degli zingari e prevedendo molte espulsioni.
In un altro articolo del FT pubblicato ieri, l’onorevole Italo Bocchino del PdL avrebbe dichiarato che i 3.000 soldati previsti in questa prima fase potrebbero diventare 30.000 in futuro (link).
Secondo l’autore “gli studi di Unione Europea e delle Nazioni Unite indicano che i tassi di criminalità dell’Italia sono sotto la media europea” e di conseguenza “I Romani potrebbero essere sorpresi di trovare che sono più sicuri dei residenti di Londra, di Copenhaghen o di Amsterdam. Ma, come ogni politico sa, è la percezione che conta”.
Passando poi ai primi atti del governo in carica, Dinmore sottolinea come “i due atti più considerevoli dei primi mesi del governo Berlusconi in carica sono stati di approvare una legge che dà al primo ministro e alle altre tre cariche più alte dello Stato l’immunità e di sciogliere l’ufficio dell’alto commissario contro la corruzione. Il sig. Berlusconi, temporaneamente liberato da una prova di corruzione, dichiarata che “infine i magistrati possono più perseguitarmi ed io posso passare sabati a lavorare alla politica invece di conversare con i miei avvocati”.
Per motivare la soppressione dell’ufficio, il governo sostiene che si trattava di una piccola ed inefficiente realtà ed il suo lavoro sarà assorbito da altri ministeri. Sempre in tema di corruzione, un altro passo cita poi il caso della Calabria “probabilmente la regione più corrotta” ove è stato rimosso Salvatore Boemi, “il procuratore antimafia duro (e di sinistra)”. “Due delle sue indagini hanno riguardato senatori della coalizione di governo”.
L’articolo si conclude sempre in argomento, ricordando come anche lo schieramento di opposizione ha i suoi problemi con la corruzione: “Ciò non suggerisce che la corruzione sia solo dominio del centro destra. Due casi legali coinvolgono i capi dei governi regionali di sinistra nell’Abruzzo ed della Campania che sono accusati della corruzione nel settore sanitario e dei contratti sulla gestione dei rifiuti rispettivamente. Entrambi gli uomini negano gli addebiti. In questi casi il governo dice che la giustizia dovrebbe fare il suo corso”.
link al Financial Times
10 commenti presenti
“Guy Dinmore, corrispondente da Roma del Financial Times (…) attribuisce poi la recente vittoria elettorale di Berlusconi alla percezione dell’umore del nostro paese, più preoccupato per la sicurezza che per il benessere economico”.
Vede Sergio. Questa è la dimostrazione che i corrispondenti dall’estero, pur quando in Italia ci sono veramente, non comprendono minimamente la nostra realtà. O, se preferisce, sembrano giornalisti di “Repubblica”. Che poi è la stessa cosa.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 5 Ago 2008
Chissà, forse la vedono semplicemente da un altro punto di vista
Scritto da Sergio Fornasini il 5 Ago 2008
Questo altro punto di vista, sempre secondo Mr. Dinmore, implicherebbe che gli italiani fossero soddisfatti delle politiche economiche prodiane.
Sinceramente. Le pare aderente alla realtà?
Scritto da DeanKeaton il 5 Ago 2008
Non implica che sono soddisfatti dalle politiche economiche prodiane,ma che il problema della sicurezza ha molto piu’ impatto.
Posso assicurarti che almeno nelle campagne padovane l’umore e’ proprio quello.
Scritto da stefano il 5 Ago 2008
Non mi pare affatto aderente alla realtà che gli italiani siano soddisfatti delle politiche economiche del precedente governo, caro Dean (io appartengo ai non soddisfatti).
Ma qui direi che l’argomento principe sia quello della corruzione dilagante nel nostro paese, secondo il FT e non solo. La dimostrazione di come siamo visti all’estero, oltre che dalla molto accessibile via Web rassegna stampa estera, fra le tante opinioni convergenti è data anche dalla gaffe (chiamiamola così) costituita dal ‘press kit’ che la Casa Bianca ha distribuito ai giornalisti nel recente vertice G8. Nel pamphlet si legge: «Berlusconi? Politico dilettante in un Paese corrotto». Poi Bush si è scusato, oops. Segnalo solo uno a caso tra le decine di links che riportano letteralmente il contenuto del contestato depliant: link
Se tuona da qualche parte piove, dicevano una volta. Ora nell’era della comunicazione globale vale la pena di utilizzare la tecnologia visto che di vecchi saggi in giro ce ne sono rimasti pochi (a parte il Licio e il Giulio). Forse quindi non è questione di punti di vista diversi, ma di assuefazione: noi siamo ormai immersi in una materia della quale non percepiamo più il puzzo, nasi più avulsi dei nostri invece lo avvertono subito.
Questione di punti di vista insomma, o di olfatto non saturato.
Scritto da Sergio Fornasini il 6 Ago 2008
Giuro che per oggi (anzi ormai per ieri) la smetto con la rassegna stampa estera, altrimenti vado in depressione. Non passiamo inosservati nemmeno per The International Herald Tribune, complimenti:
http://www.iht.com/articles/2008/08/05/europe/italy.php
Scritto da Sergio Fornasini il 6 Ago 2008
Vorrei riportare la mia piccola testimonianza: non più di 2 mesi fa mi sono recato a Parigi ed ho potuto verificare coi miei occhi che nei luoghi più frequentati della capitale francese (non mi riferisco solo all’aeroporto C. De Gaulle, ma anche intorno alla Torre Eiffel, al Louvre, ecc.)circolavano a piedi delle mini-pattuglie di 3 soldati in tuta mimetica e fucile mitragliatore in bella mostra. Non mi è parso di leggere stupore degli occhi dei turisti nè che la città fosse sotto assedio militare…
Non ho motivo di escludere (pur mancando la mia testimonianza diretta) che anche a Londra, capitale di una nazione notoriamente nel mirino del terrorismo islamico, circolino delle pattuglie di militari…
Scritto da Mauri DP il 6 Ago 2008
Caro Sergio,
è una mia opinione, ma credo che lei dipinga troppo tragicamente la nostra situazione.
Un po’ d’amor patrio, suvvia!
ps: peccato che Bush jr non avrà più occasione per visite ufficiali in Italia. Altrimenti nel pamphlet per i giornalisti, per esempio, l’avremmo potuto descrivere come un “pericoloso ubriacone”, raccontando di quella volta che fu arrestato per guida in stato d’ebbrezza nel 1978 con in macchina la sorella e quel mitico tennista e compagno di bevute che di nome fa John Newcombe.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 6 Ago 2008
Caro Dean, sogno un paese diverso ma poi puntualmente mi sveglio ed apro gli occhi. Giorgino Bush ufficialmente non è più un alcolizzato, così come Silvio ufficialmente non è più un piduista. Cattivella questa?
Scritto da Sergio Fornasini il 6 Ago 2008
A me sembra che questi corrispondenti esteri non facciano altro che copiare certi articoli di giornali come La Repubblica, il Corriere e l’Unità.
Scritto da Asdrubale il 7 Ago 2008