Annozero del 31 marzo: caro Travaglio hai toppato. Non una, tre volte

1 Aprile 2011

Ultimamente il consueto editoriale di Marco Travaglio ad Annozero non aveva presentato particolari sbavature,  bravino. Questa sera si è invertita la tendenza. Chissà, forse avrà digerito male. Non è stato certamente impeccabile nel trattare un argomento a lui paricolarmente caro: i processi di Berlusconi. Ha pasticciato alquanto o meglio, ha dimostrato di essersi dimenticato importanti particolari sui quali ha scritto tonnellate di libri-fotocopia. Non è proprio una cosa simpatica per chi di mestiere fa le pulci a Silvio.

Nel lungo elenco di processi con relative archiviazioni, assoluzioni, prescrizioni ed amnistie,  ha clamorosamente dimenticato un particolare non da poco, conteggiando una sola applicazione dell’amnistia: il falso in bilancio per l’acquisto dei terreni di Macherio (vedi il video a fine post, time 5:58).

E la seconda per falsa testimonianza che fine ha fatto?

Ahi ahi Travaglio, mi sei caduto sulla falsa testimonianza a proposito del tesseramento dell’amatissimo Silvio nella loggia P2 di Licio Gelli, reato per il quale il Cav fu riconosciuto colpevole dalla corte di appello di Venezia dopo una assoluzione in primo grado. Non fu però possibile applicare alcuna condanna in virtù della sopraggiunta amnistia a fine 1989, reato estinto e festa finita. Non era difficile arrivarci, pensa che è stato più accurato di te anche un  ragazzo qualsiasi, non certo un professionista, scovato su Facebook e che si è informato su Wikipedia. Ho pubblicato proprio oggi pomeriggio una sua nota su questo blog.

Così hai perso due belle occasioni: la prima per sfoggiare precisione e conoscenza dettagliata sui fatti processuali del berlusca, arte nella quale hai costruito il tuo personale successo e della quale i tuoi fans non dubitano (nemmeno sotto tortura, beati loro che nutrono certezze cristalline). L’altra per dimostrare che le vicende giudiziare del Silvione sono iniziate prima della sua discesa in politica. Tutto il contrario insomma di quanto vanno ripetendo in coro i suoi fans.

Per Travaglio andrebbe già di lusso se fosse finita qui. Certamente un infortunio inconsueto per uno come lui, abituato a masticare codici di procedura penale a colazione per poi scriverci sopra i consueti serial books.

Invece hai perso un’altra possibilità, la terza. Anche questa piuttosto clamorosa. L”occasione è stata scodellata da Fabrizio Ciccitto: al momento di replicare ad un quesito di Santoro sul tema della moralità interna alla sua parte politica, ha evitato di rispondere ricordando problemi di altri. Per la serie: chi non ha peccato scagli la prima pietra. O come ex socialista: così fan tutti. Ha così fnito per citare proprio l’amnistia del 1989 che ha salvato il culo ai dirigenti del PCI sui finanziamenti illeciti ricevuti dai sovietici. La stessa amnistia della quale ha beneficiato Silvio nostro, uno splendido assist per Travaglio. Il quale però non ha fatto una piega!

Caro Marco, che peccato: proprio tu, che nel corso degli anni hai scritto tante volte di questa stessa vicenda, hai avuto un clamoroso vuoto di memoria e non hai detto una sillaba in risposta alla provocazione di Ciccitto. Non hai ribattuto che proprio la stessa amnistia ha salvaguardato le terga di Berlusconi proprio come quelle degli odiati comunisti. Le telecamere ti hanno anche inquadrato e tu niente: sembravi la mucca che guarda passare il treno.

Coraggio, riprenditi per la prossima puntata: puoi fare di meglio

(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)