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Sabotaggio e colpevoli d’abruzzo

8 Aprile 2009

terremoto02

nota di Giuseppe Mele da Facebook

Abruzzo. Paura, dolore e tristezza. Offerta diretta d’aiuto a qualcuno degli sfollati che conosco, unica forma d’aiuto in cui credo (no intermederian, no pasaran)

Il web dà la notizia della prima scossa due minuti dopo. La radio tre ore dopo. La tv la mattina dopo; eppure è sempre lì a vendere materassi e a preoccuparsi della stitikezza.

I giornalisti uomini proletari trasmettono da luoghi periferici molto presto e molto tardi. Con attenzione, temendo lo stalking d’ambiente, danno la parola a chiome lunghe femminili, bionde, brune, rosse, in vie assolate, col rischio del pericolo- bisogna stare in mezzo alla via, può cadere di tutto – alle ore di punta. La sera una bionda in posa ducesca recita la classifica dello share delle trasmissioni sul disastro: consiglio la regione abruzzo di chiedere un cachet miliardiario come attore protagonista.

Nomi dei morti, visi dei morti, nemmeno uno. Subito rifulge il viso un pò tonto e gonfio del ricercatore Giuliani che spiega- prevedo l’arrivo del terremoto, con una, due max tre settimane di preavviso. Poichè l’Italia è per tre quarti sismica che facciamo? tutti in strada per tre settimane ogni volta che c’è rischio? La Bonino denuncia: sul vesuvio c’è rischio, eppure ci abitano. quelli però ci vogliono stare. Cosa si fa? Gli togliamo acqua e gas così se ne vanno?Li assediamo con l’esercito o con la guerra civile di camorra.

Poi il dibattito si fa serio. non è il terremoto che ammazza, ma il tetto che crolla; ammazzano cioè i palazzinari. cioè le amministrazioni che fanno i bandi, cioè la politica. qualcuno sta per dire P2, poi se mozzica la lingua.

Cade un palazzo del ‘600, qualcuno vuole riesumare le ossa dell’architetto per impiccarlo da morto. Sgomento per i danni all’ospedale – lo hanno cominciato nel ’70, poi sviluppato per tre decenni. E’ improbabile che quanto fatto prima di dieci anni fa fosse anche solo pensato antisismico.

In molti si dicono sicuri per le mazzette, per il cemento annacquato, il ferro arrugginito: si va a controllare le case nuove. Una è lì in piedi, l’altra identica accanto danneggiata, una terza in piedi una quarta pure altre due mezzo crollate. Forse ci saranno altri motivi: terreno, onda sismica, caso? Qualcuno sussurra che taluni insediamenti crollati li ha voluti Di Pietro; viene zittito, non facciamo polemiche inutili.

Il pensiero del sabotaggio e del Kto vinovat- il chi è il colpevole staliniano- è dominante. Brillano gli esempi nippocaliforniani: peccato che noi con i nostri 3000 anni di storia vogliamo tenerci i centri storici e pure abitarli. Potremmo lasciarli come musei e rifare le città secondo le ultime tecnologie ed i desiderata berlingueriani di Fuksas. Tutti abitare in metro.

Dulcis in fundo, le chiome si voltano, ed appare lo scavato androgino viso giovane invecchiato della giornalista che aggancia il disastro al danno vicino del piano casa ( il pensiero lontano va al nucleare, sullo sfondo per il prossimo chiacchiericcio)

Giù a lodare la nuova legge urbanistica nazionale, tanto perfetta da doverne sempre rimandare l’applicazione, perchè lomtana dalla realtà, dalle autocostruzioni sanate a centinaia di migliaia, dagli abitanti che quando sarà in vigore, saranno tutti passivi di denuncia per atto dovuto, abitando case abusive in un paese abusivo. La norma come la costituzione sovietica del ’34 non legifera l’esistente, ma fissa il paradiso e poi si pianta lì a verificare se ce lo siamo guadagnati o meno, come lo share.

Risuonano le patenti di abitabilità veltroniane, rimaste lettera morta; altri vanneggiano di controlli periodici su tutte- dicasi tutte – le case, col tono di chi ha finalmente trovato il topo nel formaggio. Atri vaneggiano: buttare giù tutto ciò che è a rischio o brutto e rifare. Nel frattempo, chi ci vive, va alla nuova fiera di roma? desertica, immensa, inutile anche per sfollare. Ed il nuovo lo fanno a gratis? Uno schifo di casa nuova a roma sul raccordo la vendono a 900mila per 90 mq, e c’è stata la fila per comprarlo…altro che piano casa ci vorrebbe..L’imbellice di turno sentenzia, mettere in sicurezza. Dove, come, quando, quale livello di sicurezza? Il senso del reale evade da tanta sicumera sicura fatta per berciare.

Agli sfollati anche la Francescato lancia un appello: la pipì ha un alto ph acido, ci sono le falde acquifere. Farla nei campi è pericoloso, nelle case può farle crollare. Trattenetela. Quanto al resto, grazie alla dieta, ci pensa l’assenza di medicinali antistitici. E’una sensazione reale che i nostri anchorwo\men fanno ben trasparire dai volti.

Tristezza.

  1. 2 commenti presenti

  2. Vomitiamo tutti insieme sulla Tv pubblica; il Tg1 si vanta degli ascolti sul terremoto:

    http://www.youtube.com/watch?v=C9kD0DRdxRA&eurl=http%3A%2F%2Fwww.mantellini.it%2F%3Fp%3D6593&feature=player_embedded

    Merde!!!!

    Scritto da Francesco B il 8 Apr 2009

  1. 1 Trackback(s)

  2. 8 Apr 2009: Sabotaggio e colpevoli d’abruzzo | Yourpage live news aggregator

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