Commissione di Vigilanza Rai: vietato parlare di politica
11 Febbraio 2010di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Una decisione ridicola, definizione che calza a pennello all’ultima novità partorita dalla commissione di Vigilanza Rai.
La fanno passare ufficialmente per par condicio, con estensione del principio di equa distribuzione degli spazi informativi fra tutti i soggetti politici, assimilando qualsiasi trasmissione di intrattenimento alle tribune elettorali.
In pratica, i talk show come Porta a Porta, Ballarò, Annozero non potranno andare in onda nell’ultimo mese di campagna elettorale, salvo soggiacere alle nuove norme e stando bene attenti a chi inviteranno, oltre ad amministrare il tempo utilizzato da ogni partecipante.
Non si era mai visto una schifezza simile applicata alla tv pubblica di questo Paese, è davvero una novità assoluta.
Marco Beltrandi, radicale eletto nelle liste del PD, è stato il relatore di questo fantasmagorico regolamento. Il Partito Democratico reagisce con assoluta contrarietà ed abbandona i lavori della commissione. Beh, forse sarebbe meglio che la prossima volta vadano davvero da soli alle elezioni, senza candidare i radicali nelle loro liste. Oppure zitti e mosca ed accettate le azioni di chi vi siete portati dietro. Dato qualche precedente, hai visto mai che Beltrandi diventi un nuovo Capezzone?
Tornando all’oggetto della normativa, e se proprio devo dirla tutta sulle trasmissioni che ho citato: l’ultima volta che ho visto Vespa in video era mesi o anni fa, stava con una bicicletta nera in mano ed illustrava come questa facesse parte della scena di un noto crimine.
Ballarò non lo amo particolarmente, non per demeriti di Floris bensì per i più o meno soliti che ospita. Non gradisco la formula del: mettiamo tutti in lizza e parlatevi addosso più che potete. E su questo in fondo devo dare ragione a Berlusconi, quella trasmissione talvolta somiglia ad un pollaio.
Annozero lo seguo saltuariamente. Secondo il mio parere personale, manca di una personalità stabile: talvolta diventa un’arena nella quale scorazzano liberamente gli ospiti, in altre occasioni prevale la cronaca vera raccontata dalla gente. Fra le due versioni preferisco la seconda, quella più legata ai fatti veri.
Tirando le somme, non sono uno spettatore entusiasta ed assiduo dei talk show e tutto sommato ne potrei anche fare a meno, visto quello che offrono. Eppure mi ritrovo ad essere seriamente preoccupato per la libertà di informazione dopo le recenti decisioni della commissione di Viglianza, deliberazioni che non hanno precedenti nella storia della nostra Repubblica.
Norme che, NOTA BENE, non saranno applicate alle reti televisive non facenti parte del servizio pubblico. Per chi necessita di traduzione: la commissione non ha alcun potere su Mediaset e questa potrà diffondere sempre e comunque trasmissioni analoghe a quelle castrate in casa Rai.
Sarò curioso di constatare come le nuove disposizioni saranno rese operative, ad esempio applicandole alla trasmissione “Il fatto del giorno“, in onda su Rai 2 dal lunedì al venerdì alle ore 14:00 e condotto da Monica Setta. Vista la costante e maggioritaria partecipazione al programma da parte di una ben identificabile parte politica, teoricamente dovrebbe chiudere per un mese. Salvo cedere a titolo gratuito i propri spazi alla politica, con tanto di occupazione fisica ed editoriale del servizio pubblico radio-televisivo.
Con la differenza, rispetto al passato, che stavolta viene ufficializzata la situazione. Loro occupano il servizio pubblico e noi paghiamo il canone.
Comunque, fra il silenzio ed il pollaio io preferisco la seconda situazione: almeno ogni tanto qualche gallina un uovo lo scodella.
1 Trackback(s)