Cosentino deve dimettersi da sottosegretario
12 Novembre 2009Nicola Cosentino (nella foto), è tuttora in carica come sottosegretario al ministero dell’Economia nonostante la richiesta di arresto che pende sulla sua persona. Per il momento l’onorevole non ci pensa proprio a mollare, a quanto riportato a mezzo stampa Cosentino rinuncerebbe a candidarsi per la presidenza della Regione Campania solo su richiesta di Berlusconi mantenendo comunque l’attuale incarico al governo nazionale. Esortazione che non arriverà mai, secondo quanto diffuso da un’intervista pubblicata oggi dal Giornale, che fra l’altro ha rapidamente lasciato scivolare l’articolo relativo all’interno della sua edizione online. Quindi nessun gesto di responsabilità, nessuna rinuncia spontanea, atteggiamento esplicativo sul come i politici intendono la moralità e la cosa pubblica. Intanto cresce il disagio per la sua ormai troppo ingombrante presenza, non solo da sinistra arriva la richiesta di dimissioni, che ritengo siano doverose. L’esortazione a lasciare arriva anche da www.camelotdestraideale.it, di seguito pubblico il loro post (sf)
Ogni imputato è innocente fino a prova del contrario e fino a sentenza definitiva di condanna: questo vale per i cittadini comuni, come per i politici. Lo stabilisce la nostra Costituzione, al secondo comma dell’articolo 27. Non lo si può ignorare.
Ciò detto, quanto si è verificato negli ultimi giorni, ci si riferisce alla richiesta d’arresto formulata a carico del sottosegretario Nicola Cosentino, sollecita una riflessione che deve avere un orizzonte più ampio di quello offerto dal dettato costituzionale. Perché quest’ultimo, da solo, non fornisce risposte esaustive ad alcuni interrogativi più che legittimi.
E’ opportuno, politicamente parlando, che una persona sul cui capo pende un’accusa di connivenza con alcuni clan camorristici, faccia parte del governo che guida la Nazione? E’ opportuno, per lo stesso esecutivo in carica – che della lotta alla criminalità organizzata ha fatto e fa una propria bandiera -, avere al proprio interno un uomo nei cui riguardi vengono mosse imputazioni tanto gravi?
La risposta, a nostro avviso, non può che essere una: no, non è opportuno.
Cosentino farebbe bene a rendersene conto, e a rassegnare le dimissioni da sottosegretario.
Il suo gesto sarebbe apprezzato, ed evidenzierebbe rispetto per le Istituzioni e per la coalizione di cui fa parte.
Un commento presente
L’opportunità di fare un passo indietro, rimanendo semplice parlamentare fino all’esito della vicenda giudiziaria, è per Cosentino “obbligata”. Ma nel contempo si ricorda che accomunato a Cosentino in dicerie di camorra, secondo il pentito di turno, è anche il deputato Bocchino, d’osservanza finiana, al quale bisognerebbe suggerire di non presentarsi nei tg o negli spazi televisivi di informazione a fare dichiarazioni a nome del gruppo del PdL, per non ingenerare imbarazzi. Uno si dimetta da sottosegretario, l’altro dalla tv. Ad entrambi, passata la buriana, sarà riconosciuta la sensibilità…
Scritto da fabrizio spinella il 12 Nov 2009