Decreto ammazza Abruzzo: promesse non mantenute, manifestazione a Roma
12 Giugno 2009Martedi’ 16 giugno a Roma in Piazza Montecitorio alle ore 12:00 manifestazione in piazza per l’Abruzzo di tutti i comitati cittadini, gli aquilani sulla costa e nelle tendopoli, le cittadine e i cittadini solidali con l’Aquila.
Una manifestazione per protestare contro il decreto ammazza Abruzzo. “Quello che sta succedendo a L’Aquila è lo specchio di un programmatico e costante svuotamento di significato della parola democrazia – dichiara uno dei promotori. L’esperienza del Friuli, la migliore tra le esperienze post-sisma, ci insegna che la chiave di volta di una ricostruzione efficiente è quella dal basso, in cui i cittadini non sono spettatori passivi ma forze attive nel pretendere trasparenza, partecipazione e ricostruzione al 100%. Tutto questo ha un prezzo, l’impegno quotidiano, e sarà possibile soltanto superando inutili divisioni e paure. Coinvolgiamo le persone intorno a noi, alziamo la voce e non chiudiamo gli occhi perché nessuno li terrà aperti al posto nostro. La campagna 100% prosegue: non abbiamo più la città, né case né lavoro”.
“Con la bocciatura di tutti gli emendamenti proposti ieri Berlusconi non ci fa affatto bella figura. E sa ancor piu’ di beffa il fatto che si siano volute aspettare le elezioni per infierire su questo territorio con due colpi mortali: la bocciatura totale delle richieste sul decreto e l’ordinanza per il recupero fiscale immediato per le popolazioni vicine al cratere”. Lo afferma in una nota il Presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane.
“Si sta verificando quello che temevamo: il Governo – aggiunge Pezzopane – non ha idea di dove prendere i soldi e sta cercando di nascondere con false rassicurazioni una situazione di grave difficoltà che pagheremo noi per primi. Ma si sappia a Roma che noi non molleremo e già da domani valuteremo le prossime forme di impegno e di mobilitazione affinché alla prossima occasione, la discussione alla Camera dei Deputati del Decreto, il Governo mantenga gli impegni presi ufficialmente davanti ai nostri cittadini. Abbiamo già fissato un incontro alle 15.30 presso la sede Carispaq, con tutti i consiglieri provinciali, i sindaci, le forze sociali, i parlamentari del territorio, e tutti quelli che vorranno sostenere questa sacrosanta battaglia. Non è terra questa – conclude Pezzopane – che può tollerare tradimenti e abbandoni, soprattutto ora”.
E’ intervenuto sul decreto anche Giampaolo Arduini: ” Non nascondo le perplessità sulla conversione in legge del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39 ed in particolare sulla necessità di offrire certezze e non solo vaghe promesse. La necessità di vere case per i senza tetto, scuole per i nostri figli, aule per l’università e la certezza del rilancio dell’economia attraverso la realizzazione della zona franca, rappresentano oggi gli elementi ineludibili per tutta la collettività”. Su quest’ultimo fronte, quello della Zona Franca: “Chiameremo Clemente Mastella ad essere al nostrofianco per sostenere la proposta nel Parlamento europeo – ha precisato Arduini – per una battaglia che mi auguro possa iniziare subito, così come immediatamente, sin dall’estate del 2008, Mastella seppe intuire, suggerendo l’istituzione di una zona franca per tutto il territorio aquilano”.
L’on. Pierluigi Mantini lancia un appello “digiuno per i diritti in Abruzzo”: Il decreto non si modifica! Non è possibile, non possiamo arrenderci, c’è tempo fino a martedì 16 giugno per votare alla Camera, per riconoscere i diritti essenziali nella legge:
- indennizzi per tutti i proprietari degli immobili e non solo “per i residenti”;
- indennizzi pieni per gli immobili produttivi, commerciali, professionali;
- risorse per garantire i servizi essenziali dei comuni terremotati che, non avendo più tributi, non possono funzionare;
- risorse per la “zona franca”, i beni culturali, la ricostruzione del centro storico de L’Aquila.
- Vogliamo i nostri diritti riconosciuti nella legge e non affidati al vento delle “ordinanze”.
Siamo cittadini, non dobbiamo essere costretti a mendicare aiuti. È una questione di vita e di dignità, non di polemica politica.
La credibilità degli impegni presi dal governo con gli abruzzesi è un bene prezioso, la fiducia nelle istituzioni non va tradita. Il governo ci ascolti, siamo concreti e realisti, ancora “forti e gentili”, vogliamo credere nella legge e nel nostro futuro.
Iniziamo in tanti un digiuno di dialogo, con speranza, con dignità, con fermezza civile. Ognuno può sottoscrivere l’appello e indicare la propria giornata di digiuno a dirittiperlabruzzo@yahoo.it
E’ in prima linea l’ Italia dei Valori con il parlamentare abruzzese Augusto Di Stanislao che ha presentato oltre 80 emendamenti come primo firmatario.
Una serie di emendamenti che vanno dal coinvolgimento dei sindaci per la realizzazione dei moduli abitativi che andranno ad insistere sul loro territorio allo stabilire che tali moduli debbano essere presenti sul territorio solo il tempo necessario a superare l’emergenza e non, come previsto ora, strutture permanenti con un pesante impatto ambientale sul territorio; da una serie di soluzioni per ripristinare il prima possibile le attività pubbliche istituzionali come l’università, trovando strutture che consentano la loro rapida ripresa a definire fondi concreti e precisi e non indicativi e approssimativi, per ricostruire e rimettere a norma gli edifici distrutti. Si parla di contributi e agevolazioni per piccole e medie imprese, per i dipendenti, per i proprietari di case, ma anche per gli affittuari; si estende, tra l’altro, la platea dei beneficiari dei contributi considerando anche incluse le persone fisiche, compresi i lavoratori dipendenti che – pur non residenti – abbiano in taluno di detti comuni stabili centri di interesse economico-patrimoniali ovvero fonti continuative di reddito e i contributi devono riguardare anche beni localizzati al di fuori del cosiddetto “cratere”.
” Gli aquilani non hanno bisogno di una nuova città hanno bisogno e vogliono la loro città così come la ricordano fino al 5 Aprile scorso, non hanno bisogno di nuovi edifici o strutture, ma di ricostruire quelli che avevano e in cui vivevano. Mi batterò perché questo accada nel minor tempo possibile, ma soprattutto tutelando tutti i cittadini e le istituzioni locali coinvolte” .
Conclude l’onorevole- ” Infine ho proposto al di fuori degli emendamenti che si costituisca il Consorzio Regionale di Imprese per la realizzazione di beni e servizi e tutto ciò che può servire alla ricostruzione utilizzando le filiere imprenditoriali presenti in Abruzzo con la destinazione, da parte del Consorzio, del 50% dei profitti alle attività sociali, culturali e solidali per le popolazioni colpite dal sisma”.
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