21 Settembre. Un “sorso” di solidarietà nella giornata della SLA
19 Settembre 2008di Nicoletta Salata
La SLA (sclerosi laterale amiotrofica) è una malattia neurodegenerativa progressiva che attacca le cellule nervose del cervello e del midollo spinale Mentre viene compromessa l’azione volontaria dell’atto muscolare (movimento, linguaggio, deglutizione, respirazione), le capacità intellettive rimangono inalterate.
In Italia si contano circa 5.000 malati di Sla (i calciatori, per cause non ancora ben chiare, sembrano avere un rischio maggiore di ammalarsi e morire; secondo l’epidemiologo Nicola Vanacore, 11,5 volte in più).
Ogni giorno si manifestano in media tre nuovi casi, 400 circa all’anno, e si contano circa 6 ammalati ogni 100.000 abitanti.
Attualmente non esiste una terapia capace di guarire la Sla; l’unico farmaco approvato è il Riluzolo la cui assunzione può solo rallentare la progressione della malattia. Esistono poi altri farmaci per ridurre i sintomi.
L’AISLA ha promosso la settimana per la ricerca sulla Sla (dal 15 al 21 settembre), periodo durante il quale vengono trasmessi dalle tv Mediaset spot divulgativi per promuoverne il sostegno, ed è stata indetta una giornata nazionale di lavoro e incontri (ieri) per “sensibilizzare le istituzioni, la comunità scientifica e l’opinione pubblica sugli aspetti medici, psichici e relazionali di questa rara ed invalidante malattia e sulle problematiche ad essa connesse”.
La settimana culminerà domenica 21 quando nelle piazze italiane si potrà ulteriormente partecipare acquistando con un contributo minimo di 10 euro una delle 6.000 bottiglie di pregiato Barbera d’Asti Docg create per l’occasione in edizione limitata.
È possibile inoltre donare 1 euro inviando un sms o 2 euro chiamando da rete fissa, il numero 48589 (aderiscono all’iniziativa gli operatori: Vodafone, TIM, Wind, 3 e Telecom Italia ).
Tutti i fondi raccolti verranno destinati al finanziamento del progetto di ricerca “Studio pre-clinico finalizzato all’identificazione di trattamenti farmacologici combinati in grado di rallentare la progressione della malattia nei pazienti affetti da SLA”.
Il Dottor Mario Melazzini, presidente nazionale Aisla affetto dalla malattia, il quale ha appena pubblicato un libro con il giornalista Massimo Pandolfi “Liberi di vivere, malati inguaribili, persone da curare” (Ares edizioni) invita l’opinione pubblica italiana a mobilitarsi per aiutare tutti i malati.
“La nostra è una battaglia per la vita”.
Possiamo credergli.