BEVI&MANGIA. Stefano Bonilli, trent’anni di carriera nel giornalismo enogastronomico. Ora l’han fatto fuori. Ne parla per noi Tommaso Farina
12 Settembre 2008di Tommaso Farina
Stefano Bonilli, nato a Bosco Chiesanuova (Verona) il 13 febbraio 1945, giornalista professionista dal 1976, da oggi non è più direttore editoriale del Gambero Rosso. L’ha comunicato sul suo blog con qualche laconica riga, prima che il medesimo blog fosse chiuso dalla società che l’ospitava. Ora, il Papero Giallo (per quanto?) è ancora visibile qui, in un altro indirizzo. Motivo? “Giusta causa”, scrive nel blog. “Dichiarazioni contrarie alla linea editoriale”, scrive Ansa.
Bonilli è giornalista di lungo corso, scuola Manifesto. Assieme al fotografo Tano D’Amico e al collega Pierluigi Sullo, il 12 maggio 1977, videro il presunto assassino di Giorgiana Masi, un tizio con la maglietta strisce e armato di pistola, che, ricorda Sullo sul Manifesto molti anni dopo, “aveva posato l’avambraccio sul cofano per mirare meglio e aveva aperto il fuoco, una due tre e non so quante volte”. Insomma, non è il solito scribacchino edonista che molti identificano, non sempre a torto, con chi fa il nostro mestiere.
Anni dopo, il Manifesto diede inizio all’avventura del Gambero Rosso, inserto gastronomico di otto pagine nato nel dicembre 1986, con la partecipazione di Edoardo Raspelli, responsabile della pagina dei ristoranti. All’epoca, secondo la sinistra, cibo e vino erano cose materiali, futili, e quell’inserto scatenò un dibattito. I critici gauchisti, come si vedrà negli anni seguenti, avranno modo di ricredersi.
La casa editrice nacque nel 1987, e con essa la seguitissima guida Vini d’Italia, indubbiamente la pubblicazione più importante ancora adesso. Due anni dopo, arrivò la guida dei ristoranti, mentre nel 1992 nacque il Gambero Rosso mensile, che si staccava dal Manifesto.
Nel 1999, fu la volta del canale satellitare tematico Gambero Rosso Channel, in tandem con Rai Sat. Nel 2005, uno dei più grandi successi: la piena operatività della Città del Gusto, vera e propria cittadella romana della gola in via Enrico Fermi, a un passo dal Tevere.
Già mesi fa c’erano stati dei rumor. L’anno scorso, Dagospia parlava di un interessamento di Class Editori (Paolo Panerai) per la holding. Nel gennaio, Bonilli fu sostituito come direttore editoriale in Gambero Rosso Channel da Guido Barendson, navigato giornalista Rai. In molti si chiesero il perché della sostituzione, visto che finora il bouquet di trasmissioni previsto dal palinsesto era tutt’altro che privo d’interesse. Lo stesso Bonilli conduceva un talk show, “L’insalata era nell’orto”, di cui anch’io fui ospite in una puntata trasmessa nel 2005.
Ora, sembra proprio che Bonilli sia stato definitivamente messo da parte. Dichiarazioni lesive dell’azienda? Ma quali? So che servirebbe a poco, ma farebbe comunque piacere saperlo, visto che Bonilli ha da sempre messo la faccia sul lavoro che andava in scena al Gambero Rosso, beccandosi critiche e ripicche a non finire. Non voglio neppure ipotizzare che il casus belli possa essere scaturito da un post uscito il 5 agosto sul suo blog, dedicato allo sdoganamento del vino in cartone, commentato col titolo “Al peggio non c’è mai fine?”. Spero proprio di no, me lo auguro di cuore.
PS: mi segnalano questo, su Wittgenstein, il blog di Luca Sofri:
Caro Luca, sono appena stato licenziato in tronco dal Gambero Rosso per avere danneggiato la società quando, ai tempi del rinnovo del contratto raisat-gambero rosso channel, ho denunciato sul mio blog papero giallo il mio allontanamento dalla direzione del canale.
Hanno anche oscurato questa mattina il mio blog che è ora a questo indirizzo
blog.paperogiallo.net
Una serie di comportamenti brutali e violenti e anche stupidi e l’oscuramento da parte del Gambero Rosso del mio blog la dice lunga.
Ti ringrazio se puoi dare la notizia.Stefano Bonilli
3 commenti presenti
Scusate la battuta, ma pare che a L’Espresso ci stanno dando dentro con la purga.
Scritto da asdrubale il 12 Set 2008
Grande solidarietà e stima per stefano Bonilli un grande giornalista
Gianluca Godente del ristorante Lo Sbarco di Anzio.
Scritto da ristornte lo sbarco di anzio il 3 Mar 2011