Io andrò a votare ai referendum, e voi?
10 Giugno 2011È strabiliante osservare certi fenomeni della nostra decadente politica. Praticamente tutti gli esponenti di centrodestra, fino a pochi giorni fa, non avevano espresso chiaramente il loro pensiero a riguardo dell’astensione. Erano forse incerti, visto che Silvio aveva lasciato libertà di voto per i suoi seguaci. Poi ieri ti arriva Lui, il sommo e meraviglioso, a lodarsi e sbrodolarsi in conferenza stampa. Dice che non andrà a votare ai referendum ed eccoli là i fedeli discepoli, tutti allineati e pronti a fargli da eco. Stesso “fenomeno” dalle parti della Lega, prima Bossi definisce interessanti alcuni quesiti sull’acqua pubblica e poi dice che si asterrà. Gli elettori leghisti forse non l’hanno presa troppo bene, ma ormai si stanno abituando a digerire grossi rospi.
Se l’umore della gente non è cambiato troppo dopo i ballottaggi di Milano e Napoli, questa esternazione del nostro molto amato premier sarà forse la spinta finale per qualche indeciso: alla fine si deciderà ad andare a votare, non fosse altro per reazione a questa monotona cantilena che ci assilla da molti anni, troppi. Promesse, dichiarazioni, autoincensamenti che lasciano i molti ridotti sempre peggio mentre i pochi se se cavano sempre e comunque.
Non voglio entrare nel merito dei quesiti referendari, probabilmente non ho sufficienti competenze per articolare un serio dibattito con eventuali commentatori del blog, comunque ricadrei nella ripetizione di concetti già largamente noti. Ho solo un messaggio da diffondere: andate a votare, questi referendum sono importanti.
Per certi aspetti, per la formulazione stessa dei quesiti e delle norme che si intendono abrogare, sono certo che non ci potranno cambiare la vita più di tanto. Quello che alla fine conterà veramente sarà il loro risultato in termini numerici, sia per quanto riguarda la partecipazione degli elettori che il verdetto finale in termini di favorevoli o contrari. Ne deriverà comunque un messaggio politico forte, molto forte, oltre ad una espressione del parere popolare che non potrà essere trascurato.
Qualora non si dovesse raggiungere il quorum sarà l’ennesima sconfitta per la democrazia rappresentativa, il solito ripiegarsi degli italiani qualunque alla volontà di altri, coloro che sono stati pigramente delegati a prendere decisioni per tutti.
Per finire, alcune raccomandazioni pratiche. Se potete, meglio andare a votare prima delle 12:00, ora della prima rilevazione dell’affluenza alle urne. Una forte partecipazione fin dalle prime battute potrebbe convincere alcuni indecisi a partecipare al referendum. Inoltre state bene attenti a non sovrapporre le schede mentre esprimete la vostra scelta: l’inchiostro sul retro della scheda potrebbe trasferire segni sulle sottostanti, causando l’invalidazione del vostro voto.
Buon fine settimana, e ricordate che libertà è partecipazione, non è astensione
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
Un commento presente
FA BENE IL PRESIDENTE SILVIO .B A NON VOTARE, FIN CHE NON CE’ IL DIRITTO UMANO A TUTTI I CITTADINI RESIDENTI IN QUESTA ITALIA DI VOTARE ,PER ME TUTTI ITALIANI NON DEVONO VOTARE (O TUTTI O NESSUNO) E QUESTA LA GIUSTIZIA . IO SONO DA TANTE ANNI IN ITALIA, RESIDENTE REGOLARE. E NON POSSO VOTARE .PER VUOI E GIUSTO COSI. E A DONARE IL SANGUE,PLASMA,ORGANI ,FEGATO…LO POSSONO FARE ANCHE SE E CLANDESTINI!(LO SO BENE CHE NON E’ QUESTO IL MOTIVO PER IL PRESIDENTE PER NON VOTARE SO TUTTO) GRAZIE
Scritto da salah moudni il 12 Giu 2011