RUFFINI, UN ADDIO DAL GUSTO AMARO. ANDREA VIANELLO PER LA CONTINUITA’
9 Agosto 2011Paolo Ruffini (nella foto), l’ottimo direttore di Rai Tre, ha preso cappello salutato la tv di Stato e firmato per La 7, che lo ha saputo corteggiare e allettare promettendogli libertà di manovra assoluta per far decollare quella rete che rappresenta il terzo polo mai partorito nell’etere nazionale. Non è certamente questo il luogo per celebrare i successi ottenuti da Ruffini, prima come direttore del Giornale Radio Rai e successivamente al vertice della terza rete. Per lui parlano gli ascolti da capogiro ottenuti nel corso degli anni e le scommesse vinte. Ruffini è un direttore che rischia, ma non sbaglia. Ha puntato su Saviano e gli ascolti hanno toccato cifre da record. Ha spostato la Gabanelli da una misera seconda-terza serata in prima serata e Report è diventato il programma di punta della rete, a costi contenutissimi e con il più alto indice qualitel. Ha riaperto Mi Manda Rai Tre, affidandola a Edoardo Camurri e al capostruttura Stefano Coletta, e il programma è tornato ai fasti del passato.
Unico flop quell’Articolo 3 affidato a Maria Luisa Busi: un’idea del precedente direttore Di Bella che Ruffini ha cercato di recuperare, ma il pubblico – bontà sua – non ha apprezzato. Ma come dimenticare le grandi firme che affollano il palinsesto di Rai Tre: Oliviero Beha, Corrado Augias, Mario Calabresi e chi più ne ha più ne metta. E ovvimente Ballarò (dal nome del mercato palermitano tanto caro a Ruffini) e Che tempo che fa? di Fabio Fazio e Luciana Litizzetto. Di certo, tra tutti, il “pupillo” di Ruffini resta Andrea Vianello, caporedattore e conduttore di Agorà la trasmissione quotidiana della mattina che si è fatta notare non poco in una fascia di pubblico davvero molto risicata. Vianello può essere il successore di Ruffini? Il giornalista romano (la moglie è una valentissima cronista del Giornale Radio) ha capacità, grande lavoratore, rispettatissimo in Rai e ha raggiunto quella maturità che potrebbe consentirgli di guidare la terza rete. Il nome di Vianello già circola sui giornali: lui non conferma nè smentisce ufficialmente. Ai posteri – come al solito – l’ardua sentenza. (gmast)