E SE ABOLISSIMO LA BORSA?
15 Dicembre 2011di Gianluigi de Marchi
C’era una volta la Borsa, un luogo “sacro” in cui si scambiavano titoli che avevano un valore in base a quantità economiche precise; un mercato che risentiva (nel bene e nel male) delle situazioni economiche aziendali, nazionali ed internazionali in maniera chiara e precisa.
Qualcuno vede negli isterici pseudo mercati moderni qualcosa che assomiglia alla Borsa?
Qualcuno può dare un senso ad un rialzo del 5% in un giorno di tutti i mercati mondiali, nessuno escluso, ed al ribasso del 4% il giorno dopo quando sostanzialmente non può essere cambiato nulla?
A sentire i telegiornali (che dedicano alla finanza quasi lo stesso spazio che dedicano al football, ed è tutto dire…) ogni volta c’è un motivo: il ribasso è dovuto all’aumento del prezzo del petrolio (ma molte ci hanno anche detto il contrario), alla riduzione della produzione industriale (ma a volte il dato è negativo e la Borsa è positiva…), al rialzo del costo del denaro (ma anche qui quante volte è poi successo il contrario?).
La realtà è un’altra, ma nessuno ha il coraggio di scriverla: le Borse (o quel che resta di loro) sono diventate un mostruoso casinò planetario, in cui i risparmiatori-investitori non contano nulla, ed i croupier giocano sfacciatamente contro i clienti sul tavolo verde, facendo ogni volta uscire il numero che vogliono loro attraverso operazioni di speculazione finanziaria sofisticata tramite strumenti che solo loro possono utilizzare…Il croupier vuol fare uscire il 17 e guadagnare miliardi di euro? Può farlo (naturalmente dopo aver detto in giro che al prossimo lancio uscirà il 21…).
Consiglio per i lettori: non si può fare a meno di investire parte del proprio risparmio, sia in obbligazioni che in azioni.
Ma per carità, non correte dietro alle chimere, scegliete titoli solidi che rendono poco, ma vi fanno dormire sonni un po’ più tranquilli, differenziate al massimo gli investimenti anche utilizzando gli ETF (per carità, niente fondi o polizze!) MA di quelli veri, che investono in titoli, non in surrogati sintetici (ahimé stanno rovinando anche questo strumento, occorre farsi dire con chiarezza cosa c’è dentro!).
E speriamo che qualche governo vero (non un governo fantoccio, ma uno che ha a cuore le sorti della gente) si decida a spazzar via la speculazione dai mercati, obbligando chi vuole comprare ad avere i soldi e chi vuole vendere ad avere i titoli; senza trucchi e senza strumenti derivati…
3 commenti presenti
Basterebbe eliminare i derivati e obbligare a chi compra un’azione di tenerla per almeno 6 mesi, se vendi prima commissione del 20%. Comprare un’azione vuol diventare socio di un’impresa, che senso ha diventarlo solo per qualche minuto o per qualche giorno?
Scritto da Enrico il 19 Dic 2011
bene, speriamo che monti lo capisca dall’alto della sua scienza…
Scritto da gianluigi de marchi il 3 Gen 2012
La Borsa … che borsa! Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò … pochi titoli, pochi azionisti “veri” molti tocca e fuggi. Non mi ha mai rassicurato nè attratto, se non una volta, quando anch’io, circa 45 anni fa, “facevo “la mosca” entrando ed uscendo dalle “Immobiliare Roma”. Niente di serio. Riformiamola, Seriamente però.
Scritto da Riccardo il 4 Gen 2012