La Camera su Cosentino: comportamento legislativo o gestionale?
15 Gennaio 2012Non mi voglio pronunciare “politicamente” su un partito che “in commissione predica bene e in parlamento razzola male”.
Il fatto da accertare era 1) “si tratta di persecuzione politica o no?” e non 2) “ha commesso o meno i reati per i quali è indagato?”. Sono due cose diverse.
L’assenza della persecuzione politica era stata accertata dalla commissione parlamentare per le autorizzazioni a procedere che aveva studuato le carte. Ora, non mi venite a dire che anche le centinaia di parlamentari che hanno votato per non autorizzare l’arresto hanno studiato le carte! Ed allora non resta che concludere che questi parlamentari hanno abusato di una facoltà/diritto/dovere loro attribuita dalla legge, hanno stravolto il modo legittimo di esercitare il ruolo loro affidato dalla legge, così come lo ha stravolto chi ha detto loro di “agire secondo coscienza”. Tutti costoro si sono arbitrariamente trasformati da “valutatori dell’esistenza di una finalità persecutoria politica” in “giudici sui reati ascritti”.
Mi chiedo: ma costoro sono “legibus soluti”? Cioè sono al di sopra delle leggi? Se come taluno afferma, la funzione di governo dovrebbe controllare maggiormente la magistratura, in questa occasione dovrebbe essere la magistratura a controllare maggiormente i parlamentari (nominati dai partiti, non eletti dal popolo) circa comportamenti non legislativi ma gestionali. Forse dovremmo imparare dal poker, nel qual gioco la scala massima vince la media che vince la minima che vince la massima, ma almeno tutti devono avere un ragionevole e cosciente dubbio sulla intangibilità della propria posizione.
Insomma, abbiamo parlamentari non eletti da noi ma nominati dai partiti; una (ex) maggioranza relativa che diventa assoluta grazie ad un “premio”, premio concesso a “quella” maggioranza relativa ma che viene mantenuto anche quando “quella” diventa “altra”; parlamentari che confondono lo spread con il deficit con il debito con il rating; parlamentari che rilasciano 12 leggi in un anno; parlamentari che in un altro paese europeo si sarebbero dimessi di gran carriera, senza aspettare altro … mah, diceva quell’uno, tirem inanz …
E non ditemi che la mia è antipolitica, per favore. L’Italia è anche mia, e quindi in casa mia ho il diritto-dovere di esprimermi.
(commento di Riccardo Lucatti)