La nave Costa Concordia sugli scogli dell’Isola del Giglio. Detto altrimenti: scogli non segnalati sulle carte nautiche? Ma via … siamo seri! Ci avviciniamo al 3 febbraio, anniversario della strage del Cermis, in Trentino. La spiegazione del Capitano della Concordia mi ricorda quell’altra, che il cavo della funivia trentina sarebbe stato troppo basso e quindi l’aereo USA non ha potuto evitarlo ….
15 Gennaio 2012La Costa Crociere da tempo non è più di proprietà della famiglia Costa. Da Ligure qual sono mi preme chiarire preliminarmente questo particolare.
Personale di bordo. Pare che sia stato imbarcato “al risparmio”: camerieri filippini al posto di marinai. Crociere low cost, come i voli low cost che finiscono la benzina e fanno una colletta fra i passeggeri per proseguire.
I controlli. Non sono un pilota di aerei né di elicotteri. Tuttavia mi risulta che per i velivoli sono previsti rigorosi controlli su equipaggi, dotazioni di bordo, manutenzioni etc. Mi domando: quali controlli sono stati effettuati per verificare se i camerieri/marinai della Concordia fossero almeno in grado di alare le scialuppe di salvataggio? (Tanto per dirne anche una sola!).
Strumentazione di bordo. Navi ben più piccole della Concordia oggi dispongono di numerosi sistemi radar, numerosi GPS, numerosi Loran, numerosi ecoscandagli, numerosi sonar, numerosi sistemi di guida automatica, molte radio, molte carte nautiche, alcune matite, due temperamatite, due squadrette, una gomma da cancellare, un orologio ed una bussola, o mi sbaglio?. Non si po’ quindi accampare la mancanza degli strumenti che consentono una navigazione sicura. Basta solo adoperarli bene. Tuttavia nessuno strumento sostituisce l’attenta vigilanza dell’uomo.
Carte nautiche: per anni ho frequentato quella zona con la mia barchetta a vela da regata, sette metri per una tonnellata di dislocamento ed una stazza di 2,8 tons: un natante, quindi. Disponevo di: GPS, bussola, log (tachimetro), cronometro, carte nautiche, squadrette, compasso, matita, temperamatite, gomma per cancellare, pila frontale per leggere la carta anche di notte. Infatti ho risalito a vela e controvento quella zona anche di notte ed anche in navigazione solitaria, con vento sostenuto sul naso. Potete immaginare se non avevo prima studiato molto bene la carta nautica! A me non è mai risultato che ci fossero scogli o secche non segnalate.
Tutti possono sbagliare? No. Non sempre. Un errore umano può essere “accettato” se avviene durante una furiosa tempesta e/o con i motori o le vele in avaria e/o durante una regata impegnativa e/o durante un combattimento navale. Non può essere accettato se avviene in assenza di tutte le condizioni sopra elencate.
Un caso in parte analogo: il naufragio sulla costa della London Valour. Io mi trovavo sulla passeggiata a mare, a 200 metri dalla nave. La mattina del 9 aprile 1970 la London Valour era alla fonda, posizionata circa 1300 metri a sud della testata di levante della diga foranea Duca di Galliera del porto di Genova. Il Comandante aveva ordinato lo smontaggio dei propulsori poiché dovevano essere revisionati integralmente una volta entrati in bacino con l’ausilio dei rimorchiatori. Improvvisamente sulla città si abbatté una libecciata di enorme violenza (prevista dai bollettini meteo!); l’ancora della nave cominciò ad arare e la nave andò ad incagliarsi sugli scogli della barriera. A causa dei venti a 100km/h e di onde sino a 4 metri, durante le operazioni di soccorso morirono molti membri del’equipaggio, compreso il comandante. Le successive indagini appurarono le gravi responsabilità del Capitano, il quale non si avvide in tempo del variare delle condizioni meteorologiche, né avvisò l’equipaggio del fatto che l’avviamento dei motori della nave, per motivi tecnici, avrebbe richiesto un tempo decisamente superiore al normale.
Qual è la mia impressione circa la Concordia? Che il capitano non fosse sul ponte di comando e che anche se era li, si sia avvicinato imprudentemente alla costa, mandando la nave d incagliarsi sugli scogli. Non credo alla versione che l’urto sarebbe avvenuto ben prima e che egli avrebbe diretto la nave verso terra, sino a farla arenare sulla costa. Il mio dubbio sorge in quanto per un certo periodo sarebbero state rifiutate alcune offerte di soccorso in mare e che per circa un’ora e mezzo ai passeggeri non sarebbe stato consentito di avvicinarsi ai ponti e/o alle scialuppe di salvataggio.
I tanti dispersi. Speriamo che siano tali, e cioè solo dispersi, momentaneamente.
5 commenti presenti
Mi chiedo dove abbiano preso la laurea i progettisti delle grandi navi odierne.Possibile che la vicenda del Titanic non abbia insegnato nulla? Che cosa ne è stato del concetto di corretta compartimentazione,doppio scafo,ecc. ecc.Come è possibile che una nave di 292 metri in pochi minuti possa imbarcare tanta acqua per uno squarcio di 70 metri,tanto da sbandare così rapidamente ed impedire l’agevole discesa delle scialuppe??? Sul comportamento a dir poco dilettantesco e goliardico del comandante è meglio stendere un pietoso velo….
Scritto da Peppino Losardo il 15 Gen 2012
In margine alle onde di stampa sul disastro della “Concordia”, segnalo la presenza tra gli scogli di qualche sciacallo: la “Jena” de La Stampa e il Travaglio de il Fatto. Di quest’ultimo scorpioncino, si è accorto perfino Eugenio Scalfari. Del ridanciano corsivista de La Stampa, bisogna invece avvertire il lacrimoso Gramellini, collega della “Jena” al secolo Riccardo Barenghi (uno che se la tirava con Lotta Continua, ed adesso se la tira da solo a pagamento degli eredi Agnelli). Della serie: Gli Illeggibili.
Scritto da Fabrizio Spinella il 18 Gen 2012
Primo esperimento, molto ben riuscito, di pubblicazione contemporanea di articolo fra questo blog e quello di Riccardo Lucatti. Il post più letto della settimana, grazie Riccardo
Scritto da Sergio Fornasini il 19 Gen 2012
guarda caro Riccardo che nel luglio 1956 sul ANDREA DORIA erano tutti italiani eppure anche li ci furono grossi dubbi e critiche sullóperato dell´equipaggio durante l´abbandono nave e soccorsi.
non e´questione di filippini o no e ´questione di leadership e addestramento fatto seriamente e costantemente.
inoltre anche i passeggeri dovrebbero fare la loro partre partecipando TUTTI e SEMPRE , non controvoglia ,ai SAFETY DRILLs
ciao,g.
Scritto da Gianni Rossi il 23 Gen 2012
Se ho compreso bene la Concordia navigava a vista!!!! In questi casi non è necessario, secondo me, avere GPS o Radar, basta la carta nautica. Anche con una carta vecchia, a nessuno passa per la mente di sfiorare uno scoglio di notte con un bestione simile.
L’errore è, purtroppo, sempre possibile, ma se è vero che Capitano è sceso tra i “primi” nessuno potrà risparmiarci la vergogna .
Scritto da Cesare il 17 Feb 2012