FONDI PENSIONI: IN ARRIVO UNA PESSIMA RIFORMA
29 Luglio 2012di Gianluigi De Marchi
In piena estate il Ministero del Tesoro ha elaborato un progetto di riforma dei fondi pensione (quelli lanciati pomposamente anni fa come il “secondo pilastro”della previdenza de lavoratori) che apre inquietanti scenari per i partecipanti ai fondi.
Vengono infatti previste alcune norme che consentiranno ai cosiddetti “gestori” dei fondi (che già oggi in realtà gestiscono ben poco, dato che non ne hanno le capacità) di delegare ulteriormente le scelte d’investimento mettendo in piedi un mostruoso meccanismo di “terzo livello”.
Spieghiamoci bene per far capire cosa si sta tramando alle spalle dei lavoratori che decidono di affidare ai loro rappresentanti i loro sudati contributi in vista della pensione integrativa.
I fondi pensioni delegano quasi tutte le loro responsabilità a società esterne (in genere si tratta di società di gestione di fondi comuni d’investimento facenti parte dei grandi gruppi bancari-assicurativi); fin qui, poco male, meglio affidarsi ad esperti veri che a “finanzieri improvvisati”.
Ma il progetto di riforma prevede che gli investimenti possano essere effettuati non solo in azioni od in obbligazioni (come è normale, per costruire un portafoglio destinato a crescere nel tempo con un sufficiente reddito), ma anche in OICR (la sigla che indica i fondi comuni d’investimento). Inoltre si consente di investire anche in titoli non quotati (di cui nessuno conosce il valore reale e che sono ben difficilmente vendibili in caso di necessità!), in fondi hedge (fondi speculativi, alla faccia della previdenza) ed in fondi chiusi che già per definizione sono molto poco liquidi).
Se si pensa che i fondi comuni possono a loro volta investire in quote di altri fondi comuni o di ETF (fondi quotati in Borsa) ne viene fuori un mostruoso castello di deleghe: il lavoratore dà i soldi al fondo pensione, questo li affida ad un fondo comune che a sua volta li gira ad un altro fondo o ad un ETF, alla faccia della trasparenza e della correttezza.
Signori “gestori” dei fondi pensione, fate un esame di coscienza: se non siete capaci a fare il vostro mestiere, dimettetevi e tornate al vostro lavoro di sindacalista, d impiegato o di tornitore, in cui si spera posiate ottenere risultati migliori.
Signor Ministro dell’Economia, fresco di nomina, ritiri al più presto la bozza e ne faccia un’altra imponendo ad ogni fondo pensione di operare direttamente senza delegare nessuno: basta scaricare il barile giocando con i contributi dei lavoratori!
Grazie a tutti se ascolterete questo appello.
Un commento presente
La responsabilità per l’assunzione di decisioni operative si sta trasformando nella responsabilità per la regolarità formale della delega a chi poi magari assume decisioni errate. Si sta riducendo tutto all'”efficienza” (rispetto delle regole)a danno dell'”efficacia” (raggiungimento del risultato). Alla fine tutti i chirurghi avranno operato benissimo, l’operazione sarà riuscita perfettamente. E se poi il paziente muore, bè, che ci possiamo fare?
Scritto da Riccardo Lucatti il 26 Ago 2012