LEGGE DI STABILITA’: NON PIGLIATECI IN GIRO!
24 Ottobre 2012di Gianluigi De Marchi
Questa volta scrivo a Monti…
Caro Presidente,
in questi giorni ci hai presentato la nuova “legge di stabilità”, termine pomposo con il quale oggi si chiama quella che una volta era la “manovra finanziaria di aggiustamento dei conti”. Ha un nome più accattivante, ma il risultato è sempre lo stesso: anche questa volta, gira gira, il cetriolo va sempre a “colpire” l’ortolano…
Eh sì, perché hai voglia a sbandierare il prossimo ribasso dell’aliquota IRPEF come se fosse un grosso regalo: via, siamo seri, un punto in meno sulla prime due fasce di reddito può forse significare qualcosa per chi guadagna poco, ma è un pannicello caldo di qualche centinaio di euro in un anno, diciamo una trentina di euro il mese. E comunque, trattandosi di una riduzione di imposta e non di un aumento del reddito vero, fa, anche psicologicamente, meno effetto…E per finire (last but not least, come diresti tu nel tuo forbito linguaggio anglofono) non dà alcuna scossa positiva all’Italia: chi guadagna poco forse rimborsa una rata in più all’usuraio, chi guadagna di più non contribuirà all’aumento di consumi ed investimenti.
Ma il peggio viene dal “contorno” dei provvedimenti adottati: parliamo delle famigerate riduzioni delle spese detraibili e deducibili, quelle voci che consentono a chi paga le tasse di pagarne un po’ meno perché ha sostenuto spese (ad esempio per curarsi) che gli hanno eroso il reddito disponibile. Ebbene, con inaudita crudeltà si sono ridotte, ma non già dall’anno prossimo (in parallelo alla riduzione delle imposte; il che avrebbe prodotto un “saldo zero”), ma da subito!
La beffa e l’inganno.
Con una mano fai un’elemosina (o meglio: la promessa di un’elemosina che darai l’anno prossimo), con l’altra metti subito mano al portafoglio (non quello del Governo che fa l’elemosina, ma il nostro che pagheremo subito più tasse!).
Ripensaci, caro Mario: va bene che sei un tecnico, va bene che non hai l’assillo di essere rieletto ma non si sa mai…), va bene che l’Italia va salvata, ma non esagerare. Ricordati che i contadini saggi mungono le vacche, non le ammazzano.
Grazie.