REDDITOMETRO: ATTENTI, IL “GRANDE FRATELLO” VI SPIA…
19 Gennaio 2013di Gianluigi De Marchi
Molti avranno sentito parlare di Gorge Orwell, il grande scrittore autore del romanzo “1984” in cui descriveva la vita di un mondo dominato da un onnipresente dittatore (il Grande Fratello) che controllava tutto e tutti. Scritto oltre 50 anni fa, sembrava fantascienza destinata a restare nel libro e basta; invece…
Invece da gennaio di quest’anno il “Grande Fratello” opera a pieno regime, scruta tutti, guarda ovunque, ci controlla grazie a sofisticati programmi informatici. E’ l’Agenzia delle Entrate che esamina 100 voci di spesa di tutti (non solo criminali ma anche tranquilli cittadini “senza peccato”) alla ricerca di indizi che possano far pensare ad una sia pur minima evasione fiscale da colpire immediatamente.
Comprate un chilo di carne o una giacca nuova? Zacchete, registrato, così come per elettrodomestici, biancheria, mobili. Pagate una polizza per RC auto, una bolletta del gas o dell’acqua, il bollo dell’auto o il canone della TV? Registrato immediatamente. E lo stesso avviene a chi compra un telefonino, un tablet, una playstation, un PC.
L’elenco comprende ben 100 voci in cui oltre a spese “importanti” (auto o camper, barche) figurano anche “minuzie” come i detersivi, le piante d’arredamento, l’abbonamento al tram…
E così l’Agenzia dispone di tutti gli elementi per valutare se il reddito denunciato è compatibile o meno con il tenore di vita del contribuente. Denunci 35.000 euro? Poco, in un anno hai comprato 20 chili di Dixan, 15 paia di mutande, una cornice d’argento, è evidente che hai guadagno ben di più, altrimenti non ce l’avresti fatta! Accertamento immediato.
Conti correnti sono scandagliati con minuzia, l’unica difesa è cercare di non lasciare troppe tracce “sospette”: prelevare regolarmente dal bancomat il necessario per la spesa quotidiana, usare il meno possibile la carta di credito soprattutto per spese “da ricco” (la pizza del sabato, le nuove Nike per il figlio, eccetera). E’ questo che vuole il Governo? Facciamolo, siamo in regola fino a 1.000 euro per operazione; paghiamo le tasse fino all’ultimo centesimo, ma non facciamoci mettere gli occhi addosso per ogni movimento che facciamo!
3 commenti presenti
Voglio credere che il redditometro sia stato creato per scoprire i falsi nullatenenti e i veramente “anomali”, non la spesa per il tagliando della mia Lybra di 8 anni! Solo che questo viene stabilito e dichiarato nelle “circolari”, non dalla legge: quindi siamo in balìa della burocrazia! Detto questo, avrei maggiormente gradito che il redditometro fosse accompagnato dalla predisposizione di un sistema anti scandali bancari e finanziari, delle grandi SpA pubbliche, delle “anomalie” di enti (ad esempio: della Croce Rossa, che dai suoi bilanci – che dimenticava per anni di fornire al Ministero – si è “persa” decine di immobili. Commissariarla non vuol dire condonarla!); delle Fondazioni bancarie e politiche, etc.. Esiste un articolo su un recente “Sette” (Corsera) che sintetizza i risultati del censimento ISTAT 2012 delle ONLUS, Associazioni e Fondazioni: il 70% se ne va in costi gestionali. Abolire il contante? Di fronte ad un furto, non si abolisce il bene: si mette in galera il ladro.
Scritto da Riccardo Lucatti il 28 Gen 2013
Grande riccardo, parole sante!
gianluigi
Scritto da gianluigi il 20 Feb 2013
Oggi mi sono recata alle urne, ma mi sono rifiutata di votare e ho fatto verbalizzare che non voto, perché nessuna delle liste presentate mi ispira fiducia. Al seggio ho appreso una notizia interessante: ci sono due metodi per non votare: 1. si prendono le schede, ci si reca in cabina e si riconsegnano le schede senza aver votato. Dette schede vengono messe in una busta separata, ma valgono per il calcolo del finanziamento ai partiti.
2. Non si prendono le schede e si dichiara subito di non voler votare. In questo caso vengono messi a verbale il fatto e il motivo e le schede non utilizzate non vengono conteggiate per il finanziamento ai partiti. Sarà una piccolezza, ma mi sento molto fiera di me. Parlano tanto del fatto che i problemi dell’Italia derivano dall’evasione fiscale. Ma se la tassazione fosse più equa e le pene per gli evasori (quelli che evadono milioni, non i due uero della gomma da masticare) severe, il problema sarebbe risolto o almeno alleviato. Perché non cominciano invece a trattare il nostro denaro a nostro vantaggio, invece di sprecarlo, non limitano i loro introiti e benefici? Ma come possono avere avuto la faccia tosta di ripresentarsi tutti alle elezioni riproponendo le stesse baggianate a noi poveri italiani e comportandosi come se fossero, come diceva un mio conoscente “farina per far particole”? Il Papa si è dimesso, con un’azione di grande umiltà, senso di responsabilità e anche grande coraggio. Avevo sperato che qualcuno dei nostri politici avrebbe seguito il suo esempio. Invece no: tutti commossi per questo gesto, ma saldamente incollati alle loro amate poltroncine. Non so per quanto tempo ancora saremo disposti a farci prendere in giro, ma temo che il giorno in cui ne avremo proprio abbastanza, saranno cavoli amari.
Scritto da Maria Rosa Viale il 24 Feb 2013