L’Italia prigioniera del dopo voto
3 Marzo 2013di Francesco Ginanneschi
Le elezioni politiche consegnano uno scenario caratterizzato da un inedito tripolarismo: la coalizione di centrosinistra non vincente ma dominante in una delle camere, quella di centrodestra soddisfatta per una performance superiore alle attese e una forza atipica che condizionerà con il suo clamoroso esordio parlamentare il corso ( tormentato e breve ) della nuova legislatura.
La demenziale legge elettorale vigente farà derivare dalla somma di queste tre sorprese ( una vittoria che non c’è stata, una rimonta notevole e una pandemia che sembrava meno dilagante) una Camera dei deputati controllata da una coalizione numericamente forte e un Senato in cui viceversa nessuno schieramento potrà fregiarsi di detenere la maggioranza assoluta dei seggi. Una discrasia tra i due rami del parlamento che renderà molto ardua la formazione del prossimo governo e imprevedibili i confini della sua base nelle assemblee legislative.
Questa situazione di profonda incertezza sul futuro politico rischia inoltre di ricostituire in Italia l’epicentro della destabilizzazione finanziaria.
Il maggiore elemento di novità, ossia lo sconvolgente successo del MoVimento 5 Stelle, è anche il maggiore elemento di instabilità politica. Il MoVimento infatti vuole e deve conservarsi incontaminato e per questo non ha intenzione di votare alcuna fiducia, condannando così l’Italia a una drammatica stagione di fragilità.
Questa nuova forza politica si proclama antisistema e le sue parole d’ordine sono semplici e magnetiche, ma anche cariche di odio e di minaccia. Convinti da un leader visibile e da uno occulto, milioni di Italiani hanno scelto il MoVimento credendo in buona fede di poter finalmente imprimere una svolta che consegnasse al passato l’indegno spettacolo di un regime decadente e corrotto.
La storia insegna che nei momenti di difficoltà il vento gonfia le vele dei populismi , che offrono soluzioni radicali e semplicistiche ai problemi, seducono le persone con promesse allettanti e poi svaniscono lasciando alle spalle rovine fumanti.
Davanti alla rabbia dei cittadini diventa insignificante che il leader visibile rifiuti di avere contatti normali con la stampa e preferisca i monologhi urlanti, che il programma faccia acqua da tutte le parti e non sia minimamente credibile, che ci sia un leader occulto che costituisce con il primo una sorta di nebulosa diarchia, che la minaccia, l’insulto e la similitudine cadaverica siano all’ordine del giorno, che ci sia una sconcertante incomprensione del fatto che la nascita del nuovo governo e la posizione dei gruppi parlamentari in merito non sono una roba da casta ma uno snodo delicatissimo e fondamentale per il Paese.
Nove milioni di persone hanno visto positività. Speriamo che gli eletti si meritino questi fiducia e risparmino all’Italia di diventare ostaggio di una politica irresponsabile.
2 commenti presenti
1919: primo dopoguerra. Insoddisfazione generale.Economia kaputt.Crisi economica. Suffragio universale, possibilità di effettuare le riforme necessarie, riforme non fatte, insoddisfazione cresce. Socialisti massimalisti rivoluzionari a parole. Elementi di destra, rivoluzionari. Nazionalisti unici antirivoluzionari. Una persona contro tutto e contro tutti, fascino della persona, vero rivoluzionario. Governo debole e arrendevole. Si distruggono le sedi dei giornali. Non si comunica con la stampa.Fascino.Governo alla minoranza di quella persona. Fascino. Fascismo.Tragedia. http://www.trentoblog.it/riccardolucatti
Scritto da Riccardo Lucatti il 25 Mar 2013
Per conoscere le amenità che costituiscono il panorama “culturale” in cui si situa il MoVimento, consiglio di fare ricerche su Gaia, la trilogia Zeitgeist, il movimento Transumanista e il Venus Project.
Scritto da Francesco Ginanneschi il 28 Mar 2013