OCCHIO AL TASSO EFFETTIVO SUI PRESTITI
31 Luglio 2013di Gianluigi De Marchi
In un periodo come questo in cui la crisi morde ovunque senza pietà, si continuano a rilevare comportamenti poco virtuosi da parte di banche e finanziarie, che sembrano approfittare dello stato di bisogno di tante persone per praticare tassi elevatissimi.
Vi sono due punti delicati che giocano nel rendere costosissimo un finanziamento, specie quello di tipo “personale” destinato ai privati: l’avidità degli intermediari e l’incidenza degli oneri “collegati”.
In merito al primo punto basta una semplice riflessione: il costo del denaro misurato dal tasso al quale la banca centrale europea eroga finanziamenti alle banche è pari allo 0,50% (praticamente gratis…), mentre il costo nominale dei prestiti ai privati raramente scende sotto al 10%. Una lievitazione senza giustificazione: ogni miliardo preso da una banca alla BCE pagando 5 milioni di euro frutta la bellezza di 100 milioni di euro!!!
In merito al secondo punto ricordiamo che ogni prestito è abbinato ad una polizza assicurativa che va ad esclusivo beneficio dell’intermediario: si tratta di una polizza a copertura del rischio credito, cioè dell’eventualità che il debitore non faccia fronte al suo impegno di pagare le rate di rimborso. Una pratica assurda che si è andata diffondendo da una quindicina d’anni e che è per sua natura contraria alla natura stessa dell’operazione: un prestito contiene strutturalmente un rischio, e proprio per questo si giustifica il fatto che l’interesse sia elevato perché rappresenta proprio il compenso per il creditore del rischio assunto. Se il rischio si azzera grazie al fatto che esiste una copertura assicurativa, sarebbe logico che il tasso d’interesse fosse molto, molto inferiore a quello corrente. Ed è comunque illogico che sia il debitore a pagare un’assicurazione che va ad esclusivo beneficio del creditore…
Ebbene, sommando i due aspetti sopra sintetizzati, in alcuni casi si sforano le soglie previste dalla legge contro l’usura.
Consiglio per i lettori: se avete bisogno di un finanziamento personale, chiedete tutti i dettagli dei costi, non accontentavi del solo tasso d’interesse che spesso è un semplice specchietto per le allodole. Pretendete di avere specificato nel contratto non solo il TAN (tasso annuo nominale) ma anche il TAEG (tasso annuo effettivo globale), chiedete in forma scritta i costi della polizza, chiedete i costi dell’eventuale intermediazione (se ad esempio il prestito è offerto da un negozio o da un promotore finanziario entrano in gioco anche commissioni “di vendita”!) e fate verificare il tutto da un esperto; in alcuni casi certi intermediari “barano” anche nell’indicare il TAEG, omettendo oneri che andrebbero considerati per dare un’idea precisa del costo effettivo dell’operazione.