LE BANCHE TI PRESTANO SOLO I TUOI SOLDI…
31 Ottobre 2013di Gianluigi De Marchi
Incredibile ma vero: le banche sono disponibili a finanziare le aziende! Peccato che, per farlo, prima chiedano i soldi alle aziende stesse…
E’ quanto ci è stato segnalato da un imprenditore torinese, G.M., titolare di un’azienda in espansione (una delle poche in questo momento di drammatica crisi), che ha chiesto di poter ottenere un finanziamento agevolato offerto dalla BEI (la banca europea per gli investimenti). Una procedura lunga e complessa (durata due anni!) al termine della quale è arrivato il sospirato sì da parte dell’ente, con la conferma che il costo è veramente basso, perché fissato al 2% (quando le banche italiane pretendono 8-10% ed oltre…). Sembra tutto fatto, ma sorge un problema allucinante: poiché l’operazione deve avvenire tramite un istituto bancario italiano (che è tenuto a erogare una quota minima – il20%- del finanziamento complessivo) la fattibilità appare subito difficilissima. Motivo: un’operazione del genere non fa guadagnare abbastanza le avide banche nazionali. Dopo mesi d’incontri, finalmente G.M. trova un istituto pronto a dargli i sospirati fondi agevolati, ma a due condizioni-capestro: la quota di spettanza della banca deve essere versata dall’imprenditore stesso (obbligato ad acquistare obbligazioni della banca ed a metterle a garanzia del finanziamento) ed inoltre quell’importo va a ridurre i fidi preesistenti di cui la società beneficiava… Insomma la banca dice all’imprenditore: approfitto di quest’operazione per ridurre il tuo indebitamento con me e quello che ti presto me lo dai tu…..
Ovviamente, sulla quota di sua competenza la banca applica uno spread, che viene quantificato nel 7,5% più commissioni! Morale: l’imprenditore deve versare circa 200.000 euro di tasca sua, ricavandone un 4% scarso di rendimento, e paga (sui soldi da lui messi a disposizione dell’istituto!) il 10% circa.
Fatti due conti, G.M. otterrà in 5 anni 40.000 euro d’interessi e la sua azienda ne pagherà 80.000 circa; un bell’affare…
Non abbiamo neppure il coraggio di fare un commento a questo fatto, se non scrivere una parola sola: VERGOGNA!
Un commento presente
Gianluigi
Il tuo racconto è il frutto, fatto maturare
da chi fino al 2008 regalava denaro a palate, facendo prestiti fino al 120 % del valore del bene mutuato….
Purtroppo, nel bel paese, si scivola sempre e regolarmente dalle stelle alle stalle.
Auguriamoci che la ricapitalizzazione gratuita di Banca D’Italia sia utile a imprimere saggezza nel cervello dei nostri banchieri.
Scritto da vittorio il 4 Feb 2014