IL FONDO COMUNE PERDE? SI PAGA UN PREMIO AL GESTORE…
17 Gennaio 2014di Gianluigi De Marchi
E’ uno dei tanti aspetti negativi del “risparmio gestito” quello di cui ci occupiamo oggi, per denunciarne l’assoluta ingiustizia e l’urgenza di abolirlo al più presto.
Parliamo della famigerata “commissione di performance”, l’importo che il gestore di un fondo si autoattribuisce nel caso in cui riesca a “battere il benchmark”, cioè un traguardo prefissato.
Pratica che è andata diffondendosi sempre più negli anni, perché le banche ne traggono fonti aggiuntive di guadagno. I fondi, infatti, sono gravati da una “commissione di gestione” che remunera l’attività di compravendita, nell’interesse dei sottoscrittori, del patrimonio gestito; una commissione che, secondo i tipi di fondi, oscilla da un minimo dello 0,10% annuo ad un massimo del 2-3% annuo. Tutto bene se i costi si fermassero qui: è logico che chi si occupa dei nostri soldi sia pagato, così come noi paghiamo un dentista, un avvocato o un commercialista per l’attività svolta per conto nostro. Ma, come si dice, “l’appetito vien mangiando” e così i gestori, non contenti delle commissioni di gestione, si sono inventati la “commissione di performance”, in conformità a questo ragionamento: caro sottoscrittore, la commissione paga la mia attività “normale”, ma se io riesco ad ottenere dei risultati “straordinari”, mi devi pagare un premio. Ragionamento già di per sé assurdo, perché ci mancherebbe altro che un gestore non facesse sempre il suo dovere, cercando di ottenere il massimo possibile, visto che è pagato per quello! Ma il fatto è che per “risultato straordinario” i regolamenti intendono cose ben diverse da quelle che il buon senso potrebbe immaginare. Alcuni fondi si prendono il premio se battono un indice facile da battere (bella forza, ce la farei anch’io…), oppure non conforme all’attività svolta (ad esempio un indice di rendimento dei titoli obbligazionari quando gestiscono azioni), oppure ancora (e questa è l’ipotesi che grida vendetta di fronte a Dio ed agli uomini), anche se perdono, ma meno dell’indice!
Capito? Voi sottoscrivete fiduciosi, il gestore ha un risultato negativo ma è così “bravo” da farvi perdere “SOLO” il 5% quando il mercato perde il 10% e lui s’intasca il premio sul 5% di differenza…Naturalmente nessun regolamento di fondo prevede il rimborso delle commissioni di performance se il gestore perde di più dell’indice!
Consiglio per i lettori: alla larga dai fondi con commissione di performance, leggetevi il regolamento e se questo le prevede, rifiutate categoricamente di sottoscrivere e fatelo sapere a parenti ed amici per farli uscire anche loro dalla trappola in cui sono caduti.
Un commento presente
Gianluigi
LEGGO DA QUANTO TU SCRIVI
in conformità a questo ragionamento: caro sottoscrittore, la commissione paga la mia attività “normale”, ma se io riesco ad ottenere dei risultati “straordinari”, mi devi pagare un premio.
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Quindi, se per caso il fondo VINCE il banco;
il fondo, fa un’ulteriore cassa.
Quindi, se il fondo perde, paga chi lo sottoscrive
Quindi, i guadagni vanno a uno solo e
le perdite a tutti
Scritto da vittorio il 1 Feb 2014