Conto corrente bancario: attenti alle spese!
4 Aprile 2014di Gianluigi De Marchi
I primi giorni del nuovo anno sono solitamente quelli in cui gli istituti di credito cambiano le condizioni sui conti correnti (naturalmente in senso peggiorativo per i clienti…), con la motivazione dell’incremento dei prezzi e delle ripercussioni sui costi dei beni e servizi. Le modifiche possono toccare tutti i costi legati al conto, dalle spese annuali per la tenuta del conto (in genere chiamato “canone”) alle spese “unitarie” (un tot per ogni riga dell’estratto conto, una furbata tipicamente italiana…), dal bonifico al pagamento delle bollette, dall’incasso degli affitti alla cassetta di sicurezza.
Un euro qui, dieci centesimi lì ed il budget è fatto con grande soddisfazione dei direttori generali, dei direttori centrali, dei direttori delle filiali, dei direttori delle agenzie, ognuno dei quali lucrerà un beneficio legato al raggiungimento del “Dio budget”.
Si tratta di modifiche unilaterali che non hanno bisogno dell’accordo del cliente; ma che il cliente può, ovviamente, contestare in tutte le forme consentite, fino a pretendere la chiusura del conto ed il trasferimento altrove alla ricerca di condizioni migliori (si trovano sempre, basta fare qualche passo in più o navigare su Internet!). Le banche puntano molto sulla “pigrizia” e sulla passività del cliente, ed hanno ragione perché spesso si subisce senza fiatare ogni sopruso.
La primissima cosa da fare è contattare immediatamente il funzionario dello sportello in cui si ha il conto e ricontrollare tutte le condizioni contrattuali; ci vorrà un po’ di tempo, ma lui è pagato anche per questo…
Una volta chiarite tutte le spese è bene avviare una trattativa (non vergognatevi, è un vostro diritto!) sapendo che quanto indicato nelle condizioni praticatevi è uno standard, che può essere modificato. Chiedete se potete accedere a condizioni speciali praticate ai dipendenti dell’azienda presso cui lavorate, o ai soci del Touring club, ai tifosi della Juve o del Toro, ed a qualunque altra associazione vi venga in mente; quasi tutte le banche stipulano accordi per cercare di attirare la clientela ma (guarda caso…) non le estendono in automatico ai clienti già acquisiti, bisogna chiederle!
E se non vi mettete d’accordo, non esitate ad alzare i tacchi, chiudere il conto (a costo zero come previsto dalla legge!) e salutare l’avido direttore che non vi ha soddisfatto…