LA BANCA VENDE CASA VOSTRA SENZA GARANZIE …
19 Marzo 2016di Gianluigi De Marchi
Il decreto che autorizza le banche a vendere la casa del debitore in ritardo sui pagamenti del mutuo sta facendo discutere animatamente.
Ancora una volta, si cambia una norma a causa di una direttiva europea che prevede che, se il debitore non paga 18 rate del mutuo, la banca creditrice possa vendere automaticamente l’immobile senza passare attraverso la procedura “ordinaria” del ricorso al giudice per ottenere un decreto ingiuntivo e vendere il bene all’asta. La procedura era prevista dal codice civile per dare un minimo di garanzie al debitore attraverso una procedura pubblica.
Ora invece il ricupero forzato del credito vantato dalla banca può avvenire con la vendita diretta dell’appartamento, una volta constatato il ritardo nei pagamenti.
Facciamo chiarezza: che il debitore moroso perda la casa se non paga le rate è un fatto doloroso, ma è previsto dalla legge da sempre, quindi la modifica attuale non peggiora la situazione.
Che il debitore perda la casa dopo 18 rate significa che non paga per un anno e mezzo, periodo indubbiamente lungo e sufficiente (se la situazione economica non migliora) pere trovare una soluzione alternativa (una casa in affitto ad un costo inferiore).
Che il debitore perda la casa senza passare attraverso una vendita all’asta può sembrare una diminuzione di tutela, ma se si ha presente come avvengono le aste giudiziarie (con assegnazioni a prezzi a volte ridicoli) la vendita diretta può dare risultati migliori.
E per finire la nuova normativa prevede un punto importante a favore del debitore moroso: se la vendita produce un ricavo superiore al debito, la banca deve versare la differenza; se invece la vendita avviene ad un prezzo inferiore, la banca non ha diritto a chiedere la differenza (attualmente invece il debitore sarebbe obbligato a versare ulteriori somme: il danno e la beffa…).
Tutto sommato, non vediamo i motivi per una polemica così accesa su un provvedimento che non solo è “obbligato” (in quanto derivante da una normativa europea) ma presenta anche aspetti positivi.
Un consiglio finale è d’obbligo per i lettori: se volete comprare casa, fate bene i conti prima di buttarvi nell’avventura. Troppo spesso giovani con un solo stipendio o con stipendi appena sufficienti per vivere comprano casa anziché affittarla (come imporrebbe la logica), e poi si trovano davanti a gravi difficoltà non appena si verificano imprevisti (nascita di un bimbo, cassa integrazione o, peggio, perdita del lavoro). Prima di indebitarsi bisogna essere sicuri di poter restituire la somma ricevuta che, per un mutuo, significa pagare rate per almeno 20 anni.
Aspettate il momento giusto per investire nel mattone!