Quando la banca dichiara il falso
20 Novembre 2016di Gianluigi De Marchi
Un lettore ci segnala un fatto gravissimo occorso a sua moglie, titolare di un conto e di un deposito titoli presso una banca di medie dimensioni. Nel controllare la documentazione alla fine dell’anno, ha scoperto che il modulo MIFID riportava la situazione di una persona di elevata cultura, con profilo di rischio alto, grandi conoscenze del mercato finanziario internazionale; una situazione assolutamente difforme dalla realtà poiché la signora ha un titolo di studio di scuola media e non ha mai corso rischi avendo sempre comprato BOT e BTP.
Il fatto è che, poiché l’addetto allo sportello l’aveva convinta a sottoscrivere obbligazioni subordinate della banca, l’operazione non sarebbe passata attraverso i filtri di controllo a causa dell’inadeguatezza; mentre compilando un modulo artefatto con dati “manipolati”, l’operazione è passata regolarmente.
Per fortuna fatti simili non sono frequenti (ma neppure rarissimi), però è evidente che i risparmiatori devono fare la massima attenzione e trarre da questo episodio utili insegnamenti per il futuro.
Primo: al momento di compilare il questionario MIFID, pretendete di apporre voi stessi le crocette sotto le risposte, non lasciate che lo faccia l’impiegato.
Secondo: una volta terminata la compilazione, rileggete bene ogni risposta per verificare che il quadro complessivo sia aderente al vostro profilo.
Terzo: se vi propongono titoli che vi sembrerebbero buoni, ma non passano l’esame di adeguatezza, rifiutateli. Significa che vi hanno illustrato un prodotto in maniera difforme dalla realtà.
Quarto: fatevi consegnare subito la copia del questionario in essere e controllate che corrisponda alle vostre esigenze. Se riscontrate risposte errate, fatelo cambiare subito, seguendo il primo consiglio.
Una raccomandazione agli impiegati delle banche.
Evitate di “fare i furbi” con i vostri clienti. Ne potete “intortare” uno, due, cento, ma non fate né gli interessi del cliente, né quelli della vostra banca, che vive di un bene molto più prezioso del budget assegnatovi e dei premi promessivi: la fiducia dei clienti. Il lettore che ci ha scritto non solo chiederà i danni, ma vi denuncerà (se si ravvisassero gli estremi di una truffa) ed in ogni caso si trasferirà in un’altra banca.