Qualche considerazione sul referendum/1
1 Dicembre 2016di Gianluigi De Marchi
1) La riforma NON tocca i valori fondamentali della Costituzione, quelli che la fanno definire “la più bella del mondo! Le modifiche riguardano solo la parte seconda, quella “organizzativa”, che necessita un aggiornamento.
2) I principi fondamentali della riforma sono stati proposti e sostenuti da quasi tutti i partiti nel corso della prima parte della discussione (molti degli attuali oppositori hanno votato la riforma nel corso delle prime due/tre letture!).
3) I futuri senatori saranno eletti dal popolo in maniera diretta: infatti sdaranno consiglieri regionali (scelti con le preferenze personali!) o sindaci (scelti con preferenze personali!). Una rappresentanza addirittura più democratica di quella prevista per i deputati, scelti dalle segreterie dei partiti grazie all’ordine di inserimento nelle liste…
4) La riforma non apre la strada ad un aumento dei poteri del Presidente del consiglio, che restano invariati rispetto al testo in vigore. Inoltre è previsto uno statuto delle opposizioni che avranno nuovi diritti!
5) La riforma riduce il delirante contenzioso tra Stato e Regioni sulle competenze “miste”, riducendone il numero.
6) La riforma accelera l’iter delle leggi, non solo perché elimina il passaggio plurimo dei testi da una camera all’altra in caso di difformità anche di un solo aggettivo, ma soprattutto perché (e non lo dice nessuno, chissà perché) elimina il tempo morto tra l’approvazione da parte della camera e quella successiva da parte del senato! Non è il “ping pong” il problema, è il doppio passaggio (possono trascorrere poche settimane, ma a volte molti mesi o anni prima che il senato metta in calendario una legge già approvata dalla camera).
Buon voto!