NONSOLOSOLDI. Il prezzo della benzina e gli italiani presi per scemi
27 Ottobre 2008di Gianluigi De Marchi per www.dituttounblog.com
La sensazione comune di no poveri automobilisti è che, quando il prezzo del petrolio sale, i prezzi della benzina salgono, mentre quando il prezzo scende il prezzo della benzina scende di meno.
Le grandi compagnie petrolifere ci raccontano invece che aumenti e diminuzioni sono sempre equi e corretti e tengono conto del prezzo del petrolio e, ovviamente, del prezzo del dollaro e del suo cambio con l’euro.
Siamo tutti scemi o, come dicono a Roma, “ci fanno”?
Per determinarlo dobbiamo fare alcune premesse ed alcuni calcoli.
Prima premessa: il prezzo del petrolio è stabilito a livello mondiale, ed ha oscillazioni notevoli, amplificate negli ultimi mesi in misura abnorme. Il prezzo dipende da due componenti sostanziali: il valore del bene fisico (che interessa a chi l’acquista per raffinarlo o per bruciarlo nelle centrali energetiche) ed il valore speculativo (che interessa chi muove miliardi di dollari su future ed altre diavolerie “derivate”). Negli ultimi anni il peso della seconda componente ha preso il sopravvento sulla prima: il prezzo è determinato dai future, non dal valore reale. E questo è già uno scandalo, cui bisognerà porre rimedio, perché non è accettabile che quattro speculatori giochino con pezzi di carta che influiscono sull’oro nero indipendentemente dalla domanda e dall’offerta reale.
Signori governanti del mondo, avrete il coraggio di abolire i derivati dal panorama delle truffe planetarie?
Seconda premessa: il prezzo del petrolio è espresso in dollari, quindi ogni variazione (per essere correttamente raffrontata con il prezzo della benzina che è in euro) deve tener conto del cambio.
E ora facciamo due calcoli.
Ad aprile il petrolio era quotato intorno a 120 dollari al barile; il barile vale 159 litri; l’euro valeva 1,575 rispetto al dollaro; la benzina costava 1,38 euro al litro. Costo del petrolio in euro al litro: 0,479.
A luglio (picco massimo del prezzo del petrolio) l’oro nero valeva 147 dollari al barile; l’euro valeva 1,55 rispetto al dollaro; la benzina era schizzata a 1,57 euro al litro. Costo del petrolio in euro al litro: 0,596.
Quindi: in tre mesi il petrolio era salito del 22,5%, il dollaro era salito dell’1,6%, la benzina era salita “solo” del 14% (scarto 21 punti).
Oggi, fine ottobre, il petrolio è quotato intorno a 60 dollari al barile; l’euro vale 1,26 rispetto al dollaro; la benzina è scesa a 1,28 euro al litro. Costo del petrolio in euro al litro: 0,309.
Morale: in tre mesi il petrolio è crollato del 58%, il dollaro è salito del 23% e la benzina è scesa solo del 18% (scarto: 35 punti).
Si dirà: effetto dei ritardi negli adeguamenti, che richiedono tempo. Ma allora perché in sei mesi (da aprile ad ottobre) il costo euro/litro di petrolio è sceso del 35% ed il costo della benzina è sceso del 7%? (scarto 28 punti)
Signori petrolieri, non vi sembra di prenderci un po’ in giro? Lo sapete, vero, che se il calo della benzina avesse seguito quello del petrolio, in sei mesi il costo alla pompa avrebbe dovuto passare da 1,38 euro a 0,90 euro circa? Lo sapete, vero, che quei 50 centesimi sono sottratti dalle nostre tasche in maniera un po’ bizzarra? (per non dire altro…).
Provate a fare un bell’esercizio di calcolo anche voi e poi, una volta per tutte, seguite correttamente l’evoluzione del prezzo del petrolio sia al rialzo che al ribasso; con gli stessi tempi e con le stesse percentuali!
E piantatela di prenderci in giro, siamo scemi, ma non come credete voi…
Un commento presente
Grazie dei calcoli De Marchi. Anche solo con l’intuito c’eravamo arrivati tutti, ma i numeri sono sempre meglio.
Quello che bisognerebbe risolvere è il senso di impotenza dei consumatori. La contrattazione avviene a livelli troppo alti. Il cittadino non solo non puo’ intervenire, ma non sa nemmeno dove come e quando viene condotta.
Partendo dalla convinzione che la concorrenza è l’unico antidoto ai prezzi alti, e che fare leva sul senso etico dei petrolieri è puro vaniloquio, credo che soltanto lo sviluppo delle energie alternative potrà influire in modo decisivo sui prezzi delle benzine.
Ma la domanda decisiva è: i nostri politici stanno dalla parte nostra o dalla parte dei petrolieri?
Scritto da gianrico il 1 Nov 2008