Cultur@.Oggi i vincitori del Festival Film di Roma. Al “perduto” Gil Rossellini una vittoria?
31 Ottobre 2008Nicoletta Salata per dituttounblog.com
Si avvia oggi alla sua conclusione la terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (22-31 ottobre).
Questa sera infatti alle 18.30 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica si svolgerà la cerimonia di premiazione dei film in concorso. Verranno quindi assegnati, come da copione, i vari premi, tra cui quello alla carriera a Gina Lollobrigida per gli oltre sessant’anni sul set.
Il primo della lista, il Marc’Aurelio d’Oro alla carriera, è già stato ritirato in occasione dell’inaugurazione del festival da Al Pacino, uno dei presidenti dell’ Actor’s Studio al quale quest’anno è stato attribuito il premio. Con l’occasione è stato presentato il suo film “Chinese coffee”, una pellicola inedita del duemila mai uscita nelle sale, che lo vede impegnato sia come regista che come attore nei panni di uno scrittore di scarso successo che lavora come portiere in un ristorante (ruolo già da lui interpretato nell’omonima pièce teatrale).
Per quello che riguarda i film italiani nell’ambiente cinematografico e della critica non sono mancate le polemiche. Tra le varie è stato anche puntato il dito sulla diffusione anche in questa professione della tendenza al parentalismo.
Tra i film presi di mira in quest’ottica ecco “L’uomo che ama” di Maria Sole Tognazzi (figlia di Ugo, sorella di Ricky e Gianmarco anch’essi occupati nella settima arte) in cui tra l’altro la figlia ventunenne di cotanto padre (ideatore della manifestazion) Martina Veltroni, appare nei titoli di coda come aiuto regista. “Papà mi ha offerto tutte le opportunità che ha potuto. Nel campo del cinema le visite sui set e le prime internazionali. Siamo andati perfino al matrimonio Cruise-Holmes. Però è sempre stato molto attento ad insegnarmi che non è la vita vera”. Ecco che papà le ha comperato infatti, a sentir lui con gli introiti delle vendite del suo ultimo libro, un 60 mq. a Manhattan dove l’aspirante regista si trasferirà per frequentare l’università di New York.
Altro bersaglio “Parlami di me” di Brando De Sica figlio di Christian il quale, protagonista di questo dvd sul proprio spettacolo teatrale ne ha affidato al figlio la realizzazione.
Ancora i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina che presentano un documentario sul padre Steno intitolato “Steno, genio gentile”.
Una polemica diversa ma non da poco arriva anche dal sottosegretario ai beni e attività culturali Francesco Maria Giro : “Quindici milioni di euro per questo festival sono troppi e mal spesi. L’evento sarà certamente riformulato dal prossimo anno perché è un’iniziativa culturale territoriale che occupa indebitamente con il cinema una struttura ideata per la musica”.
Agostina Belli, attrice sexi del cinema anni’70 esordisce alla conferenza stampa del film “Amore che vieni , amore che vai” tratto da un romanzo di De André, in cui ha una parte affermando “quest’anno il festival è spento”.
Una proiezione che invece deve aver sicuramente acceso gli animi, sebbene per altre ragioni assai più umane è quella riguardante l’ultimo documentario di Gil Rossellini, Kill Gil volume 2 e ½, il quale se da un lato si allinea all’accusa della catena padri-figli-nipoti ecc… (peraltro di Roberto Rossellini era “soltanto” il figlio adottivo e forse questo, ironia della sorte, lo assolve) dall’altro irrompe nel festival con il suo caso drammatico e dal triste epilogo.
Nato il 23 ottobre del 1956 a Bombay, Gil ha esordito negli anni ’80 collaborando con Martin Scorsese e Sergio Leone. Successivamente ha prodotto e diretto numerosi documentari girati in tutto il mondo su argomenti che spaziano dalla natura alla politica e alle questioni sociali ottenendo il riconoscimento di prestigiosi premi e si è sempre occupato di divulgazione cinematografica attraverso la Rossellini & Associates. Nel 2004, mentre si trovava in Svezia, si sentì male e gli venne diagnosticata un’infezione da stafilococco. Entrò in coma e ne uscì devastato. Da quel momento cominciò a riprendere con la telecamera il suo doloroso percorso di interventi e riabilitazione, realizzando un lungo documentario autobiografico che ripercorre il dramma di questa dolorosa e invalidante malattia suddiviso in quasi 3 capitoli.
Kill Gil volume 1 del 2005, 100 minuti. Kill Gil volume 2 del 2006, 85 minuti. Kill Gil volume 2 e ½ del 2008, 75 minuti.
Dicasi quasi perché il 3 ottobre, mentre era ricoverato a Roma, Gil ha interrotto le riprese, e non perché si sia stancato di aggiornare il suo video-diario ma perché la malattia, degenerando e uccidendolo, glielo ha impedito.
Sabato scorso, a notte (molto) fonda, Rai Tre ha trasmesso una parte di questa documentazione. Seguendola ne ho dedotto che, nella sua dolorosa battaglia che lo ha condotto comunque ad una inesorabile terrena sconfitta, Gil per me ha già vinto.