Europee/ Il Pd sotto il 33,7%? Un terremoto. Via Veltroni e ticket Letta-Bersani
15 Novembre 2008Obiettivo 33,7%, ovvero il risultato ottenuto dal Partito Democratico alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Se alle Europee del prossimo anno la maggior forza d’opposizione dovesse restare sotto questa soglia, partirebbe l’attacco al segretario Walter Veltroni. Un attacco che inizierebbe con la richiesta immediata di un congresso già prima della pausa estiva (in realtà l’assise dovrebbe tenersi nell’autunno del 2009). Svolta sarebbe la parola d’ordine invocata dalle varie anime dei Democratici. Nuova linea politica, rilancio del partito, alleanze… in ultima analisi una sconfessione della gestione dell’ex sindaco di Roma e dei suoi uomini.
Ad attendere l’esito del voto per l’Europarlamento sono soprattutto i dalemiani e gli ex popolari della Margherita. Nessuno adesso, tranne i prodiani di Parisi, attacca apertamente il segretario, anche se, ultimo esempio la gestione della vicenda Commissione di Vigilanza Rai, le critiche al leader non mancano. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, l’ipotesi più probabile in caso di flop del Pd alle Europee (e le probabilità dello scenario sono direttamente proporzionali alla percentuale di Veltroni) è quella di lanciare la candidatura a segretario del partito di Enrico Letta. Giovane, economista, stimato da tutti e padre della vittoria alle provinciali in Trentino, la prima dopo la sconfitta delle Politiche.
Ovviamente con l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio alla guida dei Democratici l’accordo di governo con Casini e l’Udc sarebbe praticamente a portata di mano. Un Pd più “centrista” ma che non getterebbe alle ortiche il rapporto con l’Italia dei Valori. Anzi, l’idea sarebbe proprio quella di costruire una nuova coalizione (guai a chiamarla Unione) che vada fino alla Sinistra Democratica, ai Verdi e ai vendoliani di Rifondazione Comunista, pronti a mollare Ferrero proprio subito dopo le elezioni europee. Ma non finisce qui. L’intesa tra dalemiani e popolari della Margherita prevede la costituzione di un ticket: Enrico Letta segretario del Partito Democratico ma Pierluigi Bersani candidato alla presidenza del Consiglio.
Un percorso da costruire con il tempo, negli anni e che sia in grado di arrivare all’appuntamento delle Politiche con la forza in grado di battere Silvio Berlusconi. Però Veltroni non sta a guardare, sa che gli ultimi sondaggi danno il Pd attorno al 30 per cento e per questo sta intensificando l’attacco al premier, per non lasciare campo libero a Di Pietro, e sta anche cercando di inglobare nelle liste per le Europee Sinistra Democratica e una parte dei Verdi, proprio per evitare di scendere rispetto al dato di aprile. La sfida è solo all’inizio…