L’Orlando dimesso (forse si e forse no)
18 Novembre 2008di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Come si diceva appunto oggi pomeriggio solo in questo blogiornale. Update ore 22:53: (ANSA) – ROMA, 18 NOV – Le dimissioni di Leoluca Orlando e Francesco ‘Pancho’ Pardi dalla commissione di Vigilanza Rai sono di fatto congelate. Fino a quando l’Idv – fanno sapere i presidenti delle Camere Gianfranco Fini e Renato Schifani – non avra’ indicato due sostituti. I presidenti ricordano che e’ proprio la legge istitutiva della Vigilanza a prevedere che in essa debbano essere rappresentati tutti i gruppi parlamentari.
Da circa un’ora le agenzie stanno battendo l’annuncio delle dimissioni di Leoluca Orlando e di Francesco Pardi dalla commissione di vigilanza per i servizi radiotelevisivi. Ovvero entrambi i rappresentanti designati dal movimento Italia dei Valori lasciano l’organo bicamerale. La decisione sarebbe motivata dalla elezione a sorpresa del senatore Villari ad opera prevalentemente dei membri designati dalla maggioranza (più un paio di franchi tiratori), rinenuta un sopruso ed un atto anti democratico.
Le prime dichiarazioni dell’On. Di Pietro parlano di atto deciso “prendendo atto del veto posto nei suoi confronti dal presidente del Consiglio, dal governo e dalla maggioranza”. Dichiara inoltre che la sua formazione politica lascia definitivamente l’organo di controllo, i due rappresentanti non verranno sostituiti. Aggiunge poi di affidarsi a Vetroni affinché Villari si dimetta e venga poi eletto un rappresentante designato dall’opposizione: “usciamo dalla Vigilanza affinche’ si assuma la responsabilità di andare avanti e deleghiamo a Veltroni il compito di individuare con le altre opposizioni una soluzione condivisa sulla presidenza, perche’ Villari e’ il presidente della maggioranza e non dell’opposizione.”
Secondo l’agenzia ASCA però, quanto annunciato da Di Pietro relativamente al ritiro completo dei rappresentanti della IdV dalla commissione non è tecnicamente realizzabile, in quanto dimettendosi un componente, “per assicurare la proporzionalita’ delle rappresentanze parlamentari, le dimissioni si accettano solo se c’e’ un nome sostitutivo e appartentente allo stesso gruppo di colui che si e’ dimesso.
Il nome va proposto contestualmente alla lettera di dimissioni (indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, a seconda che a dimettersi sia un deputato o un senatore), o anche in un tempo successivo. Certo e’ che i presidenti delle Camere, ciascuno per la propria competenza, possono accettarle solo se hanno a disposizione un nome sostitutivo”.
In pratica, secondo l’ASCA, le dimissioni di Orlando e Pardi non potranno essere accettate e resteranno al loro posto, almeno fino a quando il loro partito non fornirà due nomi alternativi.
Nel frattempo Villari invece a dimettersi non ci pensa proprio e tira dritto.
leggi anche la notizia riportata da AGI News e da Agenda della Comunicazione.it
9 commenti presenti
@SF
La prego si fermi con i post! Questo è strettamente correlato con il “trombaggio” di Veltroni.
E’ evidente che le dimissioni di Orlando e Pardi incontrano un problema “formale” che potrebbe essere benissimo aggirato con il metodo dell’assenza.
A questo punto il pasticcio lo può solo sbloccare Veltroni: se ci riesce resterà segretario del pd, altrimenti vedremo presto un congresso pd, e prevedo anche una bella bicamerale nel 2009 con il ritorno del baffetto e successiva pantomima di Silvio.
Attenzione però alle europee….
Saluti
Scritto da Candidus il 18 Nov 2008
Cercare di imporre un nome e basta è stata una pura cazzata…
Scritto da Francesco B il 18 Nov 2008
@ Candidus,
anche il problema delle dimissioni si può aggirare, basta dichiarare che non si prenderà più parte ai lavori della commissione. Invece annunciare che ci si tira fuori dimettendosi, per tutti i motivi esposti, fa una quantità di rumore molto maggiore, tanto è vero che non passava minuto che le agenzie non aggiornassero la notizia. Questione di metodo, basterebbe essere minimamente più esperti od informati sul funzionamento di una commissione bicamerale per evitare di fare un sacco di cagnara, salvo poi dover tornare forzosamente sui propri passi. Vediamo come andrà a finire.
Sul futuro di Walter concordo e la vedo nello stesso modo, c’è baffetto di ferro che non vede l’ora di ripercorrere la meravigliosa esperienza della bicamerale. Sulle elezioni europee e sul PD ho messo un altro post qualche giorno fa, tratto da Affaritaliani.it, lo trovo molto interessante
Saluti
Scritto da Sergio Fornasini il 18 Nov 2008
@ Francesco B,
a titolo personale: ritirare quel nome facendolo dimettere quando ormai è andato tutto a puttane è anche peggio, secondo me
Saluti
Scritto da Sergio Fornasini il 18 Nov 2008
@SF
Be, credo che la “cagnara” l’abbiano cercata di proposito per rifocalizzare i media sulla vicenda.
Siamo solo agli inizi.
Saluti
Scritto da Candidus il 18 Nov 2008
Cmq Villari, un altro nome da segnare, fammi prendere il blocco note
Scritto da Tyler il 18 Nov 2008
Ultime notizie:
nonostante sia spuntato il nome di Zavoli, Villari si è arpionato alla seggiola e non intende mollarla, probabilmente teme di non poter più batter cassa (a qualcuno di cui si può benissimo supporre l’identità) per aver messo la faccia in questa faccenda.
Saluti
Scritto da Candidus il 19 Nov 2008
Update – e Villari non ci pensa proprio a schiodarsi dalla poltrona: http://blog.panorama.it/italia/2008/11/20/rai-villari-non-si-dimette-dalla-commissione-di-vigilanza/
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Nov 2008