Lilli la rossa a 8 e mezzo: c’è chi dice “aridatece er puzzone”
20 Novembre 2008Articolo segnalato da Paolo Martocchia, tratto da www.europaquotidiano.it
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LILLI GRUBER Giornalista ed ex parlamentare europea
Ora che la legislatura europea volge al termine, credo si possa concludere anche la mia esperienza di giornalista prestata alla politica… Credo sia ora la scelta giusta
g.c
Dev’essere uno di quegli strani casi di dissociazione tra indici di gradimento e ascolti. O la prova che la realtà percepita esiste. Il fatto è che l’Otto e mezzo di Lilli Gruber non piace a nessuno ma fa più ascolti di prima. Qualche decina di migliaia di spettatori in più, non un esercito, anche perchè dura meno, ma sempre troppi rispetto ai tanti nostalgici dell’Otto e mezzo di quando non c’era lei. «A ridatece er puzzone » aveva scritto Aldo Grasso subito dopo il debutto della nuova edizione, chiedendosi perché fossero stati mantenuti format e nome, visto che senza Giuliano Ferrara quel programma non era più lo stesso.
«Rivogliamo Ferrara a Otto e mezzo» è diventato uno dei più popolari gruppi su Facebook e nel privato è difficile trovare qualcuno che dica di preferire il remake all’originale. Eppure. Eppure l’Auditel si conferma un oggetto misterioso proprio come il fascino della rossa altoatesina. Una che pronuncia «Finencial Times» e «fen» (ma con quella bocca può dire ciò che vuole). Una che spiega che Federico Guiglia è stato scelto come partner perché «c’ero già io che ero nota».
Una che replica a una luminosa Juliette Binoche, felicemente single, che «io mi sono sposata ma tardi».
Una con un passato glorioso nell’Usigrai ma con un presente difficile con i giornalisti de La7. Una che chiama in trasmissione Daniele Capezzone e Marco Travaglio, e poi si stupisce se questi fanno i Capezzone e i Travaglio e si mandano a quel paese, come nemmeno il Giuliano Ferrara dei bei tempi trash, che la Lilli definisce «molto ideologico» come se lei, invece, fosse altissima, purissima, levissima, nonostante il recente lifting bipartisan.
No, Lilli Gruber non fa nulla per piacere ma nemmeno questo la rende simpatica. Eppure i suoi libri vendono, gli elettori la votano, gli spettatori la guardano. Già, e chissà cosa pensano.
8 commenti presenti
Una delle più grandi barzellette della società italiana all’alba del 2009 è l’Auditel.
Le falle sono talmente tante che se fossi un giornalista avrei di che sbizzarrirmi per sbertucciarlo un giorno sì e l’altro pure.
Se pensiamo che anche il monoscopio fa audience in base ai rilevamenti auditel…
Tra l’altro muove anche milioni di euro di pubblicità:sarebbe ora che qualcuno si mettesse di buona lena per abbatterlo con una bella inchiesta giornalistica.
A buon intenditor poche parole
Scritto da Federico il 20 Nov 2008
che palle facebook
Scritto da Tyler il 20 Nov 2008
Ultimamente della Gruber si parla parecchio. E’ uscita giorni fa una “passante” gigantesca su Libero con intervista firmata dalla bravissima collega Barbara Romano.
Scritto da Tommaso Farina il 20 Nov 2008
Erano le sapienti inquadrature e le luci del TG1 a rendere “appetibile” la Gruber quando leggeva i “pastoni” della redazione. Conquistata la notorietà, si buttò in politica. Buttata la politica, ha conquistato un posto a La7 in una trasmissione che si chiama Otto e mezzo. Sette!, Otto!,…la dama rossa può giocare alla morra.
Scritto da Fabrizio Spinella il 20 Nov 2008
@Fabrizio Spinella
Più che pastoni i famosi ‘panini’ del tg1.
Salut
Scritto da Candidus il 20 Nov 2008
Otto e mezzo lo guardavano meno perché Ferrara teneva il programma ad un livello forse meno fruibile. Ora la Gruber ne ha fatto l’ennesima razione di biada da far ruminare ad un pubblico che non sto a caratterizzare ma che ognuno dovrebbe conoscere.
Scritto da Fabio il 21 Nov 2008
Ehm,
secondo me il successo della Gruber su Ferrara ha un segreto: le labbra. C’è tanto di quel silicone da far invidia a un idraulico, a un piastrellista, a un falegname, a un vetraio… Insomma, il classico teleutente fuoritaget dei dibattiti colti.
Scritto da Python il 21 Nov 2008
successo mah, sarà. a me annoia mortalmente. Forse la gruber che sta li con la sua boccuccia di gallina siliconata, rende più soporifera la trsmissione e quindi si riesce maggiormente ad ascoltare i partecipanti, che non vengono “divorati” dall’orco Ferrara, ma neanche particolarmente stimolati.La gruber è il vero esempio del “cut and paste”, come i suoi libri, nulla di nuovo ma ben confezionato, qualche battutina,sottile anti-berlusconi, qualche parere a”senso comune” espresso con gravità sapiente, commenti alla fazio fabio, insomma mejo cucuzza
Scritto da bardo33 il 25 Nov 2008