A Ballarò l’elogio del pessimismo
25 Novembre 2008di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Cronaca di una serata in TV, una delle poche per le quali è probabilmente valsa la pena di pagare il canone. Mi sono già espresso su Floris in passato, non lo ritengo un mostro sacro del giornalismo televisivo: fa benissimo il suo mestiere, è ferreo con i tempi dettati dal palinsesto, gli argomenti che propone sono sempre attualissimi e di primo piano. Però non aggredisce con domande troppo scomode, non confuta mai se non formalmente e flebilmente, insomma fa benissimo il giornalista televisivo in Italia. Un bravo professionista certamente, dal quale non ti aspetti mai il colpo a sensazione o la sorpresa. Infatti le sorprese questa sera sono arrivate dagli invitati.
Ospiti protagonisti: Cesare Romiti (imprenditore, ex A.D. della Fiat e molte altre cose), Antonio Di Pietro (IdV) e Maurizio Lupi (vice presidente della camera, PdL). Abbastanza in secondo piano (in funzione di quanto hanno fatto o non fatto gli altri, non per loro demerito) c’erano anche Roberto Mazzotta, presidente della Banca Popolare di Milano, la segretaria del’Ugl Renata Polverini, il presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio Paolo Galimberti ed il direttore de Il Giornale, Mario Giordano. Dicono ci fosse anche Francesco Rutelli ma sinceramente non me ne sono quasi accorto, non pervenuto.
La trasmissione attacca su una parola che mi è particolarmente familiare ultimamente: pessimismo. L’ho sentita pronunciare varie volte da Berlusconi a proposito dell’informazione televisiva, seguito di lì a qualche giorno da Dell’Utri, ne ho parlato in due occasioni in questo blog di recente. Oggi la critica ai pessimisti cronici è stata reiterata dal premier, in occasione di una sua uscita pubblica all’assemblea generale dell’Unione industriali romani, ampiamente ripresa con servizi audio, video e scritti da tutti i media. Nel mirino di Silvio in particolare la CGIL, promotrice di un annunciato sciopero generale contro la politica economica del governo e portatrice di una gravissima forma di pessimismo, superata solo da quello di una certa televisione disfattista che al magnate delle tv non garba troppo, pazienza. Solo con l’ottimismo, il coraggio, la volontà e la speranza si può andare avanti in questo difficile contesto, ha tuonato il premier da Roma. A dirla tutta Berlusconi tende sempre un po’ allo scherzo, per rendere meglio il suo punto di vista ha portato ad esempio quella che ha definito una leggenda indiana: un vecchio saggio della montagna che vede avverarsi la sua profezia (ottimistica) semplicemente osservando giù nella valle. La storia per l’occasione è descritta in questo articolo de Il Sole 24 Ore.
Ma per dirla proprio tutta tutta, la storiella dell’indiano e dell’inverno freddo freddo Berlusconi l’aveva già raccontata in pubblico (riportata da agenzia Ansa, 2 aprile 1997, ore 20.17) proprio come era in origine, ovvero una barzelletta. Si è trattato di una barzelletta mascherata da leggenda, utilizzata per un tema particolarmente serio e mentre siamo ufficialmente in recessione. Aggiungendoci il fatto che se ne è avvalso come argomento, in un’assemblea pubblica di seri imprenditori, non so per quale motivo ma non mi aiuta ad essere particolarmente ottimista.
Ma torniamo alla trasmissione, dopo questa premessa Floris propone subito a Romiti la questione della crisi economica e dello scarso ottimismo lamentato da Berlusconi, e qui la prima sorpresa. Il grande manager si rivela un grande pessimista se visto nell’ottica governativa, proprio come gli oppositori più accaniti. Con molta pacatezza ed equilibrio non racconta storielle e va subito al punto: la situazione è veramente seria e, secondo Romiti, a breve scadenza la crisi sarà tale da mettere moltissime famiglie in grande difficoltà, per la dolorosa ed inevitabile perdita di migliaia di posti di lavoro. A quel punto mi aspettavo la telefonata del premier in diretta, magari per confutare o querelare Romiti, ma non c’è stata. Poi ho sperato vivamente che il Cesare stesse sbagliando alla grande, non mi sembrava però che stesse scherzando o avesse bevuto prima della trasmissione. L’unico a reagire blandamente è stato Lupi, non ha potuto fare altro però che appiattirsi a sostenere le tesi del proprio leader politico, con efficacia praticamente nulla di fronte ad un monumento dell’imprenditoria italiana in vena pessimista.
L’altra sorpresa della serata è stata la dichiarazione del leader della IdV Antonio Di Pietro, che si è dichiarato disposto a votare favorevolmente in parlamento su alcune misure annunciate dal governo per combattere la crisi economica, sempre che si traducano in azioni concrete e coerenti con quanto prospettato. Certo che dopo essere stato appena definito eversivo dal premier Tonino ce la sta mettendo tutta per tornare nella legalità.
Anche Floris sta facendo del suo meglio per uscire dall’affollato angolo dei giornalisti pessimisti. E quasi non credeva alle proprie orecchie per quanto è accaduto nella puntata di stasera, così come quasi tutti i giornali online che non hanno pubblicato nulla sull’accaduto, tranne brevi trafiletti in rari casi.
Evviva l’ottimismo
13 commenti presenti
Meno male che su questo blog scrive Fornasini! Altro bell’articolo… quasi quasi stasera mi guardo la puntata su internet.
Saluti
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
ottimo pezzo, sf. Su floris però aggiungo una cosa. Non solo non fa domande scomode. Ma se un ospite dice una cosa palesemente falsa, lui non fiata. L’impressione è che lui regoli solo il traffico. A me non piace la faziosità di vespa, ma è un altro passo
Scritto da paolo rossi il 26 Nov 2008
Grazie per gli immeritati apprezzamenti, concordo con Paolo Rossi sulla notevolmente diversa professionalità tra Floris e Vespa. Il vespone è fazioso ma tiene saldamente in pugno la trasmissione.
Secondo me però ai lettori di questo articolo è sfuggito il particolare della leggenda narrata da Berlusconi e riportata solo da Il Sole. Per me ha del clamoroso, non ne parlano però i giornali online ed i commentatori di questo blog. Ho trovato un sito che nel 2007 ha pubblicato la barzelletta attribuendola al berlusca, descrivendola come il cavallo di battaglia del caavliere alle convention degli industriali. Praticamente l’ultima è solo la versione riveduta e corretta. Sono i particolari quelli che rendono succosa qualsiasi vicenda
Scritto da Sergio Fornasini il 26 Nov 2008
Sergio.
Non le riesce proprio di intendere la genialità del premier?
Questa se l’era persa?
http://www.corriere.it/politica/08_novembre_23/berlusconi_malore_ee0fe1f6-b98b-11dd-b1e4-00144f02aabc.shtml
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 26 Nov 2008
Dean,
ha ragione è veramente geniale come intrattenitore. D’altronde il suo successo deriva in gran parte proprio dal modo inusuale (per un politico) di porsi. Vorrei anche fatti concreti adeguati al personaggio, vediamo un po’ che succede.
Per il momento però tende a ripetersi come narratore di storie:
http://archiviostorico.corriere.it/2002/agosto/24/profezie_vecchio_della_montagna_co_0_0208248293.shtml
http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/politica/cdlverifica2/berluvincere/berluvincere.html
Saluti
Scritto da Sergio Fornasini il 26 Nov 2008
Geniale è geniale (anche se meno di quanto si voglia far credere… ne spara una al giorno, per forza qualcuna gli esce bene… tanto le altre volte lo acclamano sulla fiducia), solo che ha sbagliato mestiere.
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
A giudicare da come gli va, il mestiere lo ha scelto bene e lo sa anche fare …. purtroppo per noi. Sono gli altri che non ne mettono in fila una giusta.
Scritto da Sunny il 26 Nov 2008
Ma scusate, se per Vespa si usa l’aggettivo “fazioso”, per Santoro che aggettivo dobbiamo usare?
Io guardo Annozero quasi sempre, ma ultimamente lo trovo sempre più superficiale e inconcludente… perché ad ogni contrasto interviene il padrone di casa con la battuta sarcastica, poi applauso, si manda la pubblicità ed è finito tutto in una bolla di sapone.
Vespa, tralasciando il discorso delle fazioni, è nettamente il migliore perché costringe i suoi ospiti a scontrarsi, perché fa emergere le contraddizioni. Se c’è divergenza su un dato, se c’è incompatibilità di posizioni politiche lui stringe la corda e l’ospite deve chiarire.
L’altra sera ad esempio si parlava del caso Englaro: c’era l’on. Roccella (PDL) che illustrava il suo DDL, presentandolo come un provvedimento di buon senso, ma volutamente tralasciava di illustrarne il funzionamento in casi analoghi in tutto e per tutto a quello di Eluana.
Vespa, che se avesse voluto fare il filo-cattolico e filo-governativo avrebbe lasciato correre, glielo ha chiesto in maniera diretta: “Ma nel caso di Eluana Englaro si potrebbe staccare la spina?”. La Roccella cincischiava, e lui a insistere, finché non ha avuto la risposta (che era no).
Il salotto di Porta a Porta funziona bene. Non è un giornalismo d’inchiesta, è un salotto politico. In un paese normale il confronto di posizioni politiche per il paese dovrebbe essere il pane quotidiano dell’informazione…
Purtroppo qui secondo qualcuno si fa giornalismo solo se si va in tv ogni santa settimana a parlare di Dell’Utri.
Scritto da Fabio il 26 Nov 2008
790 minuti d’applauso per Fabio.
Scritto da Tommaso Farina il 27 Nov 2008
Quoto in pieno Fabio e Tommaso, anche se non ho visto quella puntata di Porta a Porta ma Vespa con tutti i suoi nei, i suoi difetti e le sue simpatie rimane comunque un professionista, anche se non condivido praticamente niente dei suoi punti di vista. Ma merita rispetto, materia particolarmente carente negli ultimi tempi qui nel nostro paese.
Da qualche tempo Annozero invece sta diventando uno spazio informe, senza personalità. Dell’ultima puntata ricordo un Travaglio molto sicuro di se, molto accattivante. Ma buio totale, a distanza di una settimana, sui contenuti del suo monologo, magari ci fosse stata qualche particolarità da ricordare. Di tutto il resto della trasmisisone, ricordo una cazzata pazzesca sparata da Barbareschi su Bill Gates e di come l’industria privata americana l’avesse scoperto e valorizzato, falsità completa usata in contrapposizione ad un lucidissimo studente che si lamentava dei tagli programmati all’università ed alla ricerca. Per chi volesse approfondire l’entità cosmica della affermazione di Barbareschi non c’è da fare molta fatica, per fortuna hanno inventato Internet e Wikipedia ultimamente. La controparte Fuskas se non lo fanno progettare un edificio o raccontare della battaglia con la Polizia a Valle Giulia nel ’68, praticamente non esprime nulla.
La Granbassi viene molto meglio sudata ed urlante sulla pedana, il cerone non le si addice come anche gli argomenti che le mettono in scaletta.
Fine della puntata con Vauro appannato, non rideva quasi manco lui delle vignette.
Questa sera altra puntata, vediamo come se la cavano. Se continua così comunque non verranno sprecate energie per alcun editto bulgaro, stanno già provvedendo in proprio.
Scritto da Sergio Fornasini il 27 Nov 2008
@Sergio
Mi pare che la puntata arranchi, sono le 22.36 ma io ho smesso da un po’ di guardarla (è in sottofondo). Mi sono persa perfino MT che non ho visto dall’inzio e che la volta scorsa è stato super! Mi verrebbe da dire che “mxxxxi” !!! Ma dico che “castagne” visto che le sto degustando! Grazie Sergio per la tua analisi; mi suggerisce la curiosità di verificare l’andamento orario dell’audience di Annozero di ogni singola puntata, e un confronto tra le varie puntate di quest’anno. Vediamo un po’ che se pò fa!
Scritto da Nicoletta Salata il 27 Nov 2008
@ Nicoletta,
hai fatto bene, tutto sommato, a lasciarla in sottofondo. La puntata di stasera ha abbastanza arrancato sulle (purtroppo) difficili situazioni economiche che vive molta gente in questo momento congiunturale. Annozzero questa sera si è dedicato ai mali ma poco alle cure possibili, non evidenziando cosa bolle in pentola. Alla fine lascia la sensazione di discorsi e servizi filmati interessanti e molto amari, presentati correttamente ma collegati male fra loro.
Tanto per dirne una, la social card tanto sbandierata dai media. Sarebbe stato fin troppo facile fare un’analisi di questa iniziativa e metterne in evidenza i limiti e l’impatto sulla società reale. Ed infatti non l’hanno fatto.
Hanno trattato temi molto seri quali l’occupazione e la crisi nel settore manufatturiero, oltre a vari flash sull’industria (Della Valle in studio) ed i manager. Diciamo che si sono dedicati alla crisi del mondo del lavoro in generale. Tutto sacrosanto ma sviluppato in maniera poco accattivante, e nessuna particolare proposta.
Travaglio mi è piaciuto per la scelta dell’argomento, con il suo stile pungente ha puntato sulla guerra al pessimismo scatenata da Mr. B, tema che non lascia indifferente anzi mi indigna proprio. Vauro è stato divertente, ha fatto ridere di gusto anche Pierferdi Casini. La Granbassi faceva le domande agli ospiti con lo stesso tono con il quale una turista, smarritasi in una grande città, chiede ai passanti qual è la strada più breve per la stazione. Ma chi glielo ha fatto fare?
Certo che sarebbe interessante analizzare l’andamento orario, io scommetterei sul top degli ascolti all’inizio, calo costante al centro e picco finale per Vauro.
Scritto da Sergio Fornasini il 28 Nov 2008