CLASS ACTION: HANNO CREATO UN MOSTRO!
3 Dicembre 2008di Gianluigi De Marchi per www.dituttounblog.com
Non è ancora nata, perché il regolamento di attuazione gira da una commissione all’altra da mesi, ma è già chiaro che il feto sarà un mostruoso OGM (organismo geneticamente modificato) che produrrà scarsissimi effetti contrariamente alle tante attese.
Parliamo della “class action” (termine orribile per dire “azione collettiva”; ma possibile che anche per difendere i risparmiatori si debbano usare terminologie incomprensibili ai più come fanno le banche?) che il Ministro Scajola sta portando avanti a fatica in queste settimane.
Ricordiamo prima di tutto che la legge che regola l’azione giudiziaria collettiva contro un’impresa (non solo una banca, ma qualunque azienda produttiva) è già stata approvata nella scorsa legislatura, ma l’applicazione è stata rinviata al 1° gennaio 2009 per mettere a punto “miglioramenti” e “regole di comportamento” (procedure per l’avvio dell’azione, interessi tutelabili, competenze dell’autorità giudiziaria).
Il lavoro in corso tocca alcuni punti che rischiano concretamente di svuotare la portata del provvedimento e di modificarlo sostanzialmente in punti strategici.
Vediamone alcuni dettagli.
Il primo è sicuramente il più importante: la “class action” potrà essere esercitata per illeciti verificatisi dopo il 1° gennaio 2008. Un palese colpo di spugna su tutti i misfatti compiuti dal sistema bancario negli scorsi anni (già sanzionati dalla Consob a più riprese e da molti Tribunali per cause individuali) aventi ad oggetto Cirio, Parmalat, Argentina, ed altri casi minori. I collocamenti di questi titoli sono infatti avvenuti prima, e quindi le banche restano automaticamente esentate da ogni responsabilità collettiva (resta, per fortuna, la responsabilità individuale, che va però tutelata con procedimenti singoli).
Il secondo, più sfumato, ma altrettanto pericoloso. Nel testo del regolamento si fa costante riferimento a “consumatori ed utenti”, non si parla mai di “risparmiatori ed investitori”. Vuoi vedere che è pronto un altro colpo di spugna che praticamente elimina i ricorsi contro gli intermediari finanziari? A pensar male si fa peccato, è noto, ma si ha quasi sempre ragione (è altrettanto noto…).
Il terzo, potenzialmente gravissimo in un paese come l’Italia (paese di Santi, di Navigatori di Eroi e di Cavillatori) è costituito dal fatto che la tutela di diritti della pluralità di interessi di utenti che si trovano in situazioni identiche (condizione preliminare per avviare una class action) può essere esercitata da un singolo risparmiatore. Per l’esattezza, dal primo che presenta un ricorso in un qualunque Tribunale della repubblica. Una volta presentato, nessun altro potrà far ricorso, e tutti dovranno accettare la sentenza senza possibilità d’appello. Siamo così maliziosi dal pensare che il 2 gennaio tutte le aziende (banche in testa) presenteranno, firmata da una “testa di legno” qualunque, un ricorso contro se stesse, formulata in maniera tale che la denuncia sia respinta? Con buona pace per i diritti dei veri utenti danneggiati…
E’ inequivocabile, siamo di fronte ad un OGM che non può più essere definito “azione collettiva”; o per lo meno, è uno sterile strumento che diverrà presto inutilizzabile e ci coprirà di ridicolo nei paesi che hanno una “class action” veramente efficace.
Bastava tradurla e copiarla…
2 commenti presenti
Ma la legge che dovrebbe entrare in vigore è quella di Bersani?
Tempo fa avevo incrociato questa iniziativa di diffusione di una proposta di class action VERA, copio un pezzo:
Il disegno di legge n. 1495 dell’attuale Governo (Bersani, Mastella, Schioppa) prevede la facoltà di avviare una Class Action solo per le camere di commercio, le associazioni professionali(?) e le 16 associazioni consumeristiche generaliste(CNCU) riconosciute dal Ministero dello Sviluppo Economico (Bersani), le quali proprio da tale ministero ricevono contributi pubblici e personale amministrativo. (Art.136 comma2 e Art. 138 del Codice del Consumo DL n.206/2005) Se in Commissione Giustizia passa il ddl 1495, o le pdl ad esso affini, le azioni collettive saranno indirettamente controllate dallo Stato.
Immaginate di voler fare una causa collettiva proprio contro lo stato Stato (un ospedale, una azienda per lo smaltimento dei rifiuti, una azienda municipalizzata per il trasposto pubblico…una amministrazione comunale…oppure la Banca d’Italia) secondo voi lo Stato ci darà il suo assenso?? Anche se una Associazione iscritta al CNCU adisse vie legali nei confronti dell Stato, magari nei confronti di un Ministero (cosa recentemente avvenuta) non esisterebbe forse una latente possibilità di conflitto di interessi tra attore della causa e parte convenuta?? Noi riteniamo di si e crediamo che, anche senza voler fare “processi alle intenzioni”, sia indispensabile rendere accessibile questo istituto legale a chiunque, previa il vaglio di un giudice.
Pensiamo che concentrare nelle mani di pochi il potere di adire legalmente tramite class action sia estemamente pericoloso, oggi, domani, sempre, al di là delle intenzioni occulte o palesi di quei pochi e a prescindere dai meriti, dall’onestà e dalla coerenza che quei pochi hanno magari già saputo manifestare in altre recenti e più remote occasioni.
http://criminology.meetup.com/44/about/
Notare il lungo elenco di associazioni aderenti che credono che la proposta Bersani non sia una proposta di CLASS ACTION nei fatti, poi però io me ne intendo poco di queste cose…
Scritto da Francesco B il 3 Dic 2008
GIANLUIGI DE MARCHI
Ti ringrazio per questo scritto. Quando quest’estate venni a sapere che l’entrata in vigore della Class Action sarebbe slittata al 2009, alcuni “cattivi pensieri” mi assalirono.
Siccome sono ancora in piedi processi che coinvolgono centinaia e centinaia di persone (vedi Parmalat), non vorrei che il Prode Silvio volesse dare una specie di “vantaggio” a qualche amico inguaiato.
Vi dico la verità: forse questa è una stupidaggine, ma questo pensai in quei pomeriggi dubbiosi di mezza estate.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 3 Dic 2008