Il senatore Guzzanti furioso con il parlamento, e il mistero del post di Filippo Facci scomparso da macchianera.net
5 Dicembre 2008Senza mezze misure, il senatore Paolo Guzzanti si sfoga in un articolo su “Il Giornale” del 2 dicembre, per lui lo Stato spende inutilmente soldi per mantenere in piedi un vero baraccone, per di più in pieno stato di sfacelo. Lo stesso giorno l’articolo è ripreso su macchianera.net da Filippo Facci, nel quale annunciava anche di non voler scrivere più nulla su quel blog. Poi il post scompare misteriosamente! Ma noi lo abbiamo recuperato, segui il link in fondo all’articolo per visualizzarlo. Grazie a Wil per la segnalazione. (sf)
Vi spiego quant’è inutile essere deputato
di Paolo Guzzanti
Io sono un parlamentarista fanatico e controcorrente. Sono cresciuto nel culto del Parlamento inglese, quello sulla cui porta la regina deve bussare tre volte prima di essere ammessa. E sono depresso e arrabbiato per lo sfacelo dell’immagine del Parlamento italiano.
La verità? Oggi questa istituzione non serve quasi a niente. Gli italiani si concentrano sul preteso scandalo dei pianisti e allora confesso: quando vado al bagno a fare pipì dopo quattro ore inchiodato sulla panca, il mio vicino se occorre vota per me e io per lui quando gli rendo la cortesia. Suonano il piano quelli della maggioranza e quelli dell’opposizione. Io credo che sia una sorta di ultima trincea mentale di difesa. Io vorrei che il Parlamento riacquistasse la sua dignità perduta, la sua funzione smarrita (non da oggi: da quando frequento le camere è sempre la stessa solfa) e la sua dignità.
Quando scrivevo su questo Giornale che avrei voluto una carica dei carabinieri a cavallo contro i girotondini che osavano circondare le Camere e dileggiare i parlamentari, dicevo quel che anche oggi penso. Ma poi? Guardiamo la nostra giornata. In che consiste? Discussioni verbose, dialettali, prefabbricate, scontate, inutili. Nessuno ascolta, in genere, chi parla; e chi parla non merita altro che disattenzione e sbuffi. La mia felicità è arrivata il giorno in cui alla Camera oltre che al Senato hanno messo le prese elettriche sicché uno si può portare il computer e lavorare mentre voci da caporali, da una parte e dall’altra urlano «verde» o «rosso».
Se non si deve votare, e se non si è comandati di parlare, è inutile andarci. Ma in genere ci si va, perché prima o poi si vota. Ma si arriva a votare in modo ozioso, frenato dalle continue richieste di «richiamo al regolamento» o di intervento «sull’ordine dei lavori». Se il Presidente di turno ti vuole bene e tu gridi «Ordine dei Lavori», quello ti accende il microfono e tu se credi puoi anche parlare di tua zia Carolina, tanto non gliene frega niente a nessuno.
Pochi sanno di che cosa si sta discutendo perché in genere si discutono emendamenti su emendamenti alle leggi. Gli emendamenti vengono illustrati e discussi in modo stentoreo, avvocatesco, ora meridionale e ora settentrionale, raramente in lingua italiana, la quale però è molto rispettata dai deputati delle minoranze etniche ma con accento tedesco. Due legislature fa sentivo la senatrice Tana De Zulueta usare un italiano perfetto, raffinato e sofisticato, colto ed evoluto, ma con l’accento di Stanlio e Ollio.
Il Parlamento della Repubblica oggi non serve quasi a niente, parola di un rappresentante del popolo. I deputati guadagnano troppo? Dipende dai punti di vista. Dal punto di vista del deputato o del senatore se la tortura dell’inutilità, della vacuità, della dispersione delle energie potesse essere compensata con del denaro, direi che guadagniamo soltanto una piccola parte di quel che una buona assicurazione sulla dignità ci dovrebbe assicurare.
Dal punto di vista poi del prodotto, chiamiamolo così, i nostri stipendi sono soldi buttati. Altro che prendersela con gli assistenti parlamentari, le autostrade gratis e i biglietti aerei nazionali: l’intera baracca è un peso per le casse dello Stato, il che è una tragedia perché quella baracca nobile che è il Parlamento dovrebbe essere il baluardo, l’agorà, il presidio della democrazia. In quel fortilizio ciascuno di noi dovrebbe sentirsi, come ordina la Costituzione, rappresentante dell’intero popolo italiano e dovrebbe esercitare il proprio dovere senza vincolo di mandato, guidato soltanto dalla propria coscienza.
In realtà maggioranza e minoranza, veltroniani e dipietristi, berlusconiani e leghisti, siamo tutti dei nominati dai nostri partiti e stiamo lì a recitare delle piccole modeste parti già scritte il cui momento più esaltante, più spirituale, più divino, è quando infili le dita nella buchetta che sta sul tavolo e palpeggi quei tre tastini, bianco rosso e verde come la bandiera e, a comando e secondo i comandi, spingi il tasto giusto: perché se spingi il tasto sbagliato, allora sul cartellone della tombola elettronica alto sul muro si vede la tua pallina solitaria rossa in mezzo ai verdi o viceversa e fai una figura barbina. Se poi sei un dissenziente, tutti ti guardano, incerti se seguitare a frequentarti o lavarsi le mani dopo averti toccato.
Se guardiamo alle Camere come una azienda che produce buone leggi per il Paese, la produzione è zero. E non perché le leggi non escano fuori, altroché se escono, ma non hanno quasi nulla a che fare con il lavoro del Parlamento, salvo quel poco che si fa nelle Commissioni, dove comunque i numeri comandano. Non vorrei essere frainteso: ciò accadeva col governo Prodi e accade oggi col governo Berlusconi e non dipende da altro che dalla evoluzione di un sistema che di fatto ha riscritto la Costituzione materiale senza aver toccato quella formale.
Quanto a me, siedo fedelmente e continuamente alla Camera (credo di essere uno di quelli col record delle presenze) e mentre siedo lavoro: mi porto da lavorare, seguo quel che succede, voto, ma per lo più vengo preso da crampi. Crampi al cervello. I discorsi sono quasi tutti fatui, retorici, prevedibili, vanitosi, con sprazzi ora di tedio e ora di odio, secondo le circostanze.
Non voglio offendere nessuno perché il problema non è poi tanto personale: ma se al posto di tutti quelli che ci sono – fra cui io che scrivo queste note – ci fossero altrettanti e diversi cittadini della Repubblica, penso che sarebbe la stessa cosa. Il Parlamento langue perché non serve, questa è la verità. E languendo perde identità. Perde funzionalità, perde dignità. I deputati di prima nomina a quest’ora hanno capito l’andazzo e si sono depressi. Noi veterani ci sentiamo come i vecchi galeotti che sanno come ottenere un po’ più di sbobba e marcare visita.
Sto per caso scrivendo un pezzo di colore? Dio me ne scampi. Queste sono note di dolore e di frustrazione, che sono profondamente tristi per chi come me si sente un patriota della democrazia parlamentare, un fanatico del Parlamento. E allora? Quel che vedo io oggi è straordinario? Diverso? Folle? Esagerato? Non credo. E allora, che cosa sta accadendo? Provo a spiegarlo. Durante i decenni della prima Repubblica, democristiana e cattocomunista, di centrosinistra o di altra formulazione fantasiosa, il Parlamento era fortissimo, erculeo, e i governi erano fragili e malaticci, moribondi.
I capibastone dei partiti e delle correnti facevano e disfacevano governicchi pallidi rachitici che duravano meno d’un anno: era il regno della correntocrazia, della partitocrazia, della democristianeria e la politica si svolgeva tutta fra i sussurri e i fruscii nel Transatlantico di Montecitorio, giustamente definito il salone dei passi perduti.
E oggi? Oggi i giornalisti – milioni di giornalisti accreditati perché siti internet, tv regionali, locali, satellitari, urbane, suburbane acquatiche terrestre lacustri sono tutte accreditate con le loro radio – non hanno interlocutori e si affollano come sciami di api quando vedono un leader riconosciuto.
E non gli pongono domande: allungano un microfono come un imbuto e sperano che dentro ci finisca qualcosa. I giornalisti ormai non fanno domande. Pronunciano delle parole introduttive e porgono l’imbuto. Se vedono un capogruppo, un leader, si affollano stancamente.
Oggi l’esecutivo è fortissimo, fa e disfa il Parlamento. Ieri il Parlamento faceva a pezzi i governi. Oggi le parti si sono invertite. Di conseguenza il Parlamento è diventato un salotto, non corrono grandi odi, non si vedono lampeggiare le lame. Le folle esterne reclamano la gogna per i pianisti, e il Presidente della Camera gli promette le impronte digitali.
Io ho detto che mi rifiuterò – per il decoro del Parlamento, non del mio – e ho controproposto la macchina della verità, così, per divertirsi un po’: cominciamo dalle domande semplici tipo come si chiama suo padre. Poi si vede se il sismografo registra la bugia alla domanda se hai votato per qualcun altro.
La politica, per quel che vedo, non abita più qui da tempo. Di fatto viviamo in una democrazia presidenziale – che sarebbe stata presidenziale anche se avesse vinto Veltroni – ma senza i contrappesi di una democrazia presidenziale. Il Parlamento di fatto e non soltanto da questa legislatura è diventato lo studio di un notaio di decisioni già prese, di votazioni già stabilite.
In aula qualcuno urla, ma prevale la noia e il senso dell’inutilità, quasi della beffa.
articolo originale su ilgiornale.it
il post di Filippo Facci scomparso da macchianera.net
34 commenti presenti
Hiobò, qui servirebbe sentire Facci cosa dice…
Scritto da Francesco B il 5 Dic 2008
Grazie a Fornasini per aver preso in considerazione il mio input.
Naturalmente sono molto più importanti le parole di Guzzanti, rispetto alla sparizione del Post di Facci … ma in ogni caso sarei curioso di conoscerne le motivazioni (tecniche senz’altro …).
Io ne parlo qui: http://nonleggerlo.blogspot.com/2008/12/parole-shock-di-un-parlamentare.html
Anche se il post è sceso un pochino, non ho resistito alle nuove dichiarazioni di Gelli …
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 5 Dic 2008
È da qualche tempo che mi ritrovo ad essere d’accordo con quanto scrive Guzzanti, sarà mica il caso di preoccuparsi?
Spero che Facci magari ci faccia un commento
Scritto da Sergio Fornasini il 5 Dic 2008
Devo dire la verità, non ho mai avuto grossissima simpatia per la famiglia Guzzanti in generale … c’è da dire che il Deputato, con una penna in mano, sa il fatto suo.
E vedere tutto questo ben di Dio (o “male” istituzionale), scorrere nell’indifferenza generale mi sembrava un peccato.
Immagino se la stessa cosa accadesse in Francia, in Inghilterra o negli Usa.
Una denuncia di un Parlamentare, in questi termini: credo che il Dibattito esploderebbe. Giornali, Televisioni, Politici, Studenti.
Tutti ne parlerebbero.
Qui le reazioni spesso si strozzano in un “Tanto si sapeva già …”.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 5 Dic 2008
Probabilmente, caro Sergio, succede perchè lei e l’onorevole avete molte più cose in comune di quante crede.
E non sto parlando di competenze tecniche.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 5 Dic 2008
Pure io do ragione a Guzzanti, il parlamento oggi è un ente inutilizzato, si fa tutto tramite decreti a cui poi viene posta la fiducia…
Riformare la scuola con decreto, che è un’emergenza riformare la scuola il prossimo anno?
Bho, vabbhè
Scritto da Francesco B il 5 Dic 2008
Infatti non è una riforma.
Scritto da asdrubale il 5 Dic 2008
La scuola primaria è stata riformata
Scritto da Francesco B il 5 Dic 2008
Forse abbiamo una diversa concezione su cosa sia una riforma.
Scritto da asdrubale il 5 Dic 2008
Waiting for Facci …
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 5 Dic 2008
ehm cmq non lo vedevo proprio bene su macchianera, non mi sembra un blog in linea con quello che scrive Facci o sbaglio?
Scritto da Tyler il 5 Dic 2008
Ogni qualvolta io abbia ritenuto che stare in un determinato posto è inutile, è una perdita di tempo ed è una frustrazione, l’ho abbandonato. Paolo Guzzanti, che mentre è in Parlamento usa il portatile per affari ipoteticamente diversi (blog, articoli) da quelli legislativi per i quali è stato eletto (o, meglio, “listato” in posto utile all’elezione), farebbe bene a trarre le conseguenze. Questo converso ex magnifico rosso-malpelo, quasi un Buttafuoco (non il giornalista), adesso canuto, passato come altri disinvoltamente da sinistra a destra, da Repubblica al Giornale, da casa Scalfari a casa Berlusconi, dovrebbe meditare il ritiro. Quello che ha detto, ha detto. Quello che ha scritto, ha scritto. Si muore quando non si ha più niente da dire. Infatti, è inutile proporre ripetizioni. Ha perduto l’occasione migliore della sua vita: farsi contaminare dal plotonio. Ne avrebbero parlato un dì i libri di storia, e magari ne sarebbe venuto fuori un serial politico-spionistico. Invece… Che sbadigli alla Camera, che barba, che noia.
Scritto da Fabrizio Spinella il 5 Dic 2008
Guzzanti si è svegliato dal coma!
Scritto da Carlo Gambino il 5 Dic 2008
Guzzanti si è svegliato dal coma!
Scritto da Carlo Gambino il 5 Dic 2008
oppure è il figlio che lo imita XD
Scritto da Tyler il 5 Dic 2008
Su questa storia sono parecchio confuso.
Il fatto rimane però importante: un DEPUTATO denuncia in maniera lucida e spietata il PARLAMENTO ITALIANO.
Vi ripongo la domanda, forse un pochino retorica, ma in altre democrazie questo non dovrebbe creare un polverone mediatico? Una inchiesta? Dibattito?
Alla fin fine siamo pur sempre una REPUBBLICA PARLAMENTARE, giusto?
Alla fin fine il Parlamento dovrebbe essere il luogo di massima rappresentanza, il fulcro della vita istituzionale del Paese.
A meno che non si voglia cambiare l’ordinamento … sapete che da un po’ di tempo, per il 2013, immagino un’ipotetica REPUBBLICA PRESIDENZIALE.
Con Presidente … indovinate chi?!
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 6 Dic 2008
Licio Gelli: Con la P2 avevamo l’Italia in mano e avremmo realizzato una Repubblica presidenziale
”Con la P2 avevamo l’Italia in mano. Con noi c’era l’Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia Massonica P2, ma tutto sempre per il bene del Paese. La P2 raccoglieva tutte persone che non avevano bisogno di fare carriera, ma di essere sostenute, perche’ erano tutti arrivati a posti di alta responsabilita’. Noi non abbiamo mai voluto attaccare, eravamo invece una sentinella, attenta a controllare che non emergesse il Partito Comunista”. Lo ha detto Licio Gelli intervistato da Klaus Davi aggiungendo che ”all’epoca, il Partito Comunista, dal 1965 sino al 1975-80, era ben strutturato militarmente, in grado di organizzare bene anche un colpo di Stato, aveva potere militare.
Non era come il Partito Comunista di oggi, che non conta piu’ niente ed e’ diviso in undici bande in lotta tra loro”. ”Nel mio piano di rinascita della P2 -ha aggiunto- prevedevo la creazione di una Repubblica presidenziale, perche’ da piu’ responsabilita’ e potere a chi guida il Paese, cosa che nella Repubblica parlamentare manca. Il Presidente attuale di una Repubblica parlamentare non e’ responsabile praticamente di nulla. Se accade qualcosa, non riguarda mai il Presidente, bensi’ il Parlamento. In Italia c’e’ bisogno di una Repubblica presidenziale”. Nell’intervista Gelli ha parlato anche dei suoi guai giudiziari e delle pagine piu’ nere della nostra repubblica.
”La strage di Bologna? Fu opera di una mano straniera. Le accuse nei miei confronti sulla strage di Bologna sono solo masturbazioni mentali dei giudici appartenenti a cellule comuniste. Proprio per questo motivo si dimise Montorsi, l’avvocato di parte civile del processo. Io sono stato assolto in primo grado. Poi fui accusato in secondo grado per calunnia, ma non ho mai fatto i nomi di nessuno. In terzo grado, fui invece accusato di essere un depistatore ma come puo’ un libero cittadino depistare?”. Commentando l’omicidio del giornalista Pecorelli Gelli ha dichiarato: ”Omicidio Pecorelli? Fu opera di mano italiana. Se i magistrati avessero analizzato e studiato con attenzione i bollettini ricevuti dal giornalista nell’ultimo anno, sarebbero venuti a capo di informazioni utili. Io non sono un investigatore, altrimenti avrei verificato le minacce che aveva ricevuto e la gravita’ che le stesse potevano comportare. In un certo senso dovevano eliminarlo”.
http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=16507
😀 🙂 😐 🙁
Scritto da Francesco B il 6 Dic 2008
Francesco, rispondo con il sunto della sua ultima intervista a Klaus Davi …
GELLI A TUTTO CAMPO:
* Sull’Omosessualità: Luxuria è stata una grande offesa al Parlamento. Durante il Fascismo Gay e Lesbiche non esistevano, non se ne parlava, ed erano emarginati in quanto Pederasti. Venivano mandati al Confino non in quanto tali, ma per motivi diversi come l’Associazione Mafiosa o Motivazioni Politiche.
* Su Mussolini: Rimpiango Mussolini. Se oggi ci fosse starei AL SUO FIANCO. Durante il Fascismo c’erano LAVORO, SICUREZZA, SERENITA’. Non c’era la MAFIA.
* Su Berlusconi e Politica: E’ ancora Giovane. Lo iniziai alla P2 con il rito della Spada, forse fu Gervaso ad introdurlo. Rimase con noi 5 anni … Se cade Berlusconi, chi abbiamo? In Italia non c’è un leader. Cicchitto, anche lui è stato in Loggia con me ed è una brava persona. Dell’Utri non può essere leader perchè è stato perseguitato da una condanna e quindi è tenuto in disparte. La Sinistra di oggi non farebbe paura alla P2. Veltroni dovrebbe scomparire. Anna Finocchiaro? Più Uomo che Donna. Andreotti: con l’umorismo ha SALVATO L’ITALIA. Craxi: grande Statista, diceva Si o No.
* Su Obama: Se i neri e Obama si dovessero ricordare di quello che è stato fatto ai loro avi, ci potrebbero essere gravi ripercussioni. Non so che fine potrebbero fare i bianchi. Sono sicuro che, se ci fossero di nuovo le elezioni oggi, nessuno lo rivoterebbe.
* Sugli Immigrati: i Criminali Extracomunitari dovrebbero essere messi in CAMPI DI CONCENTRAMENTO, non intendo assolutamente i lager nazisti, ma dei luoghi in cui si possa capire chi arriva e il motivo per il quale arriva in Italia.
* Sulla Razza: un domani potremmo ritrovarci figli, frutto dell’unione di coppie promiscue, chiazzati come le mucche Chianine, a macchie bianche e nere. Ad esempio, non avrei permesso ai vucumpra’ di venire in Italia, ma avrei insegnato loro a lavorare nella loro terra.
* Sulla P2: Avevamo l’Italia in mano. Con noi c’era l’Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia.
http://nonleggerlo.blogspot.com/2008/12/wil-gelli-quando-ti-togli-dalle-palle.html
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 6 Dic 2008
Accidenti, questi coraggiosi della informazione “alternativa”, hanno fatto un vero scoop.
http://it.youtube.com/klauscondicio
Mettere un link non costa niente.
Scritto da asdrubale il 6 Dic 2008
l’informazione alternativa quale sarebbe? quella che ritiene Gelli un delinquente o chi appoggia le stronzate revisioniste del medesimo?
Scritto da Tyler il 6 Dic 2008
Già Asdrubale.
E chissà se gli autorevoli giornali esteri scriveranno un bell’articolo sullo stato della Giustizia italiana, ora che il Sindaco di Firenze si è incatenato davanti alla sede del giornale che di solito li imbecca e che si va a toccare una certa parte politica.
E mi chiedo anche se altri coraggiosi, quelli di italiadallestero, sempre restando in tema di personaggi intoccabili, ci tradurranno, magari sotto forma di Amarcord, l’inchiesta che il giornalista Ambrose Evans-Prichard fece un bel po’ di tempo fa per il Daily Telegraph su Romano Prodi.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 6 Dic 2008
DEANKEATON
Oggi ho attaccato duramente Veltroni, e quell’incapacità strutturale della Sinistra nel prendersi le proprie responsabità.
Bassolino e Jervolino, ad esempio.
“Continuate tranquilli, belli e bravi” dice Veltroni.
“Abbiamo le mani pulite, la schiena dritta, andremo avanti, stiamo portando risultati”, rispondono i 2 Leader.
A quando un ritorno dell’etica in Politica? A quando l’esplosione della Responsabilità?
Questi 2 hanno seppellito Napoli, già da tempo avrebbero dovuto dare le loro dimissioni.
Perchè oltre al “fare del male”, c’è anche il “non fare nulla”, e la loro impotenza negli ultimi anni di sfacelo monnezzesco e fioritura camorrista, è clamorosa.
Il Pd è morto, ancor prima di cominciare.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 6 Dic 2008
Wil.
Ha mica sbagliato il destinatario del suo commento, visto che non c’entra con quello che ho scritto io?
A meno che lei non ritenga coraggioso attaccare Gelli e Veltroni, Bassolino e la Jervolino. Ha già provato con Andreotti e Craxi?
Senza contare che l’etica della sinistra è la più grande favola dai tempi dei fratelli Grimm.
ps: lei sa chi sia Romano Prodi?
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 6 Dic 2008
Ed ecco un Carta Canta “alternativo”.
Protagonisti Marco Travaglio, Luigi De Magistris e Romano Prodi.
Un ringraziamento ad Enrix, stavolta, essenziale e fulminante.
http://cronachedallimbecillario.splinder.com/post/19255965/Oggi%2C+anche+nell%27imbecillario%2C#19255965
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 6 Dic 2008
Ho letto il CartaCanta e non capisco: nella prima dichiarazione Travaglio sostiene che Prodi non ha commesso nulla di illecito, nella seconda DeMagistris sostiene che dei collaboratori di Prodi hanno commesso probabili reati. Cosa c’è di contraddittorio in questo?
Scritto da enrico il 7 Dic 2008
Deankeaton
Si era rivolto a lei, ma non in tono polemico.
Siccome ha citato il Sindaco di Firenze, mi sembrava giusto sottolineare l’attuale condotta del Pd, e della sinistra italiana in generale.
Untouchables.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 7 Dic 2008
FORNASINI
Waiting for Facci … mi sa che stavolta non farà luce sul Gravissimissimo accaduto …
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 7 Dic 2008
Wil,
ho l’impressione che Facci si sia preso qualche giorno di meritato riposo, mi pare che da qualche giorno non ci sia nulla di suo ne ilgiornale.it
Scritto da Sergio Fornasini il 7 Dic 2008
No Sergio.
Facci ha pubblicato invece due articoli interessanti il 5 e il 6 dicembre.
Ecco i link.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=311817
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=312106
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 7 Dic 2008
All’attentissimo Dean non sfugge nulla, a me invece parecchio 🙂
Wil, si vede che Facci non vuol commentare, magari è con disappunto che ha visto recuperato il suo post
Scritto da Sergio Fornasini il 7 Dic 2008
Fornasini, ultimamente ho l’impressione che scriva meno del solito (per chi mi accusava di trattar male Filippo senza leggerlo), anche se negli ultimi giorni è comunque rimasto attivo.
Dai silenzi di “Tonino” (che lo fanno impazzire), alle generalizzazioni sulla Magistratura. Non si fa mancare nulla.
Chi lo sa, forse non ha notato questo Post … o forse si.
Aspettiamo.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 7 Dic 2008
Lettera aperta a Licio Gelli:
Caro Licio, con le cose che hai combinato e quelle che pensi e che dici, andartene finalmente all’altro mondo, no eh?
Vabbè che se esiste l’aldilà uno come te lo schiferebbe pure Satana in persona…ah, visto che ci sei porta con te anche Cossiga: il mondo sarà sicuramente un po’ più bello e più pulito.
Grazie
Scritto da Carlo Asili il 8 Dic 2008
Ciò che non capisce, Wil, è che quelli del Pd ora strillano come bambini proprio perchè li hanno avvertiti che non sono più intoccabili.
E la novità ha generato malumore e, in alcuni casi, autentico terrore.
Così alcuni politici di rango tengono un profilo bassissimo, ed altri si sono ritirati a vita privata. Per fare i nonni, ad esempio.
Che dopo vent’anni sia tempo per un’altra amnistia?
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 8 Dic 2008
DEANKEATON, spero di no.
Per tutti quelli che odiano Ricca e/o amano Affaritaliani (io stimo entrambi), ecco un articoletto interessante.
Riporto dal Blog di Ricca, che contesta il breve articolo di Affaritaliani riguardo all’incontro del creatore di “Qui Milano Libera” con Pier Silvio Berlusconi.
Dal blog di Ricca:
“Ecco come la testata ON LINE Affari Italiani ha riportato il dialogo di QML con l’erede di Silvio.
“Mentre lasciava il circolo Arci, Piersilvio Berlusconi è stato avvicinato da un uomo che gli ha chiesto con tono provocatorio: “Hai avuto un’infanzia difficile a farti accompagnare a scuola dai genitori?” Pronta la risposta del vice-presidente Mediaset: “Guarda io sono cresciuto bene lo stesso. Questa è la cosa che conta.””
Ecco il video integrale, giudicate voi se il sito di informazione Affariitaliani abbia fatto un buonlavoro:
http://www.youtube.com/watch?v=WEMyoI1xGGI
P.s.: ditemi, rassicuratemi, promettetemi che Pier Silvio Berlusconi in futuro non scenderà in politica …
Io non voglio passare il resto della vita a scegliere tra un membro della Famiglia B. ed un immortale di PseudoSinistra.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 8 Dic 2008
Vorrei recensire il libro di Piero Ricca.
“The infinite monkey theorem states that a monkey hitting keys at random on a typewriter keyboard for an infinite amount of time will almost surely type a given text, such as the complete works of William Shakespeare”.
http://en.wikipedia.org/wiki/Infinite_monkey_theorem
Chiaramente stavolta non ne è scaturita l’opera completa di Shakespeare, ma solo delle frasi di senso (in)compiuto.
Prefazione compresa.
Try again Piotr!
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 8 Dic 2008