Obama sceglie un premio Nobel per rispettare l’ambiente, Berlusconi invece preferisce fare danni tutto da solo
11 Dicembre 2008di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
E mentre Obama sceglie un premio Nobel per la fisica per completare la sua squadra per l’ambiente, il nostro premier sbarca a Bruxelles minacciando il veto italiano al piano ambientale della UE. Il nostro governo, non ancora appagato dal taglio al bonus fiscale favorevole ai risparmi energetici, va in Europa con le peggiori intenzioni sull’ecosistema. Tanto che molti ambientalisti tacciano l’Italia di scarsa sensibilità sull’argomento, a cominciare da Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends che invia una lettera aperta al Presidente della Repubblica ed alle più alte cariche dello Stato. E non è esattamente il club delle Giovani Marmotte quello che sta rilevando il comportamento irresponsabile del nostro paese. Ma alle stesse conclusioni sarebbero facilmente arrivati anche Qui, Quo e Qua.
A parte i lamenti dall’oltretomba del “governo ombra” i mezzi di informazione sembrano seguire passivamente il tema, come sempre si affidano alle solite dichiarazioni ufficiali dei soliti politici di primo piano. Poche eccezioni ricordano che 11 anni fa veniva sottoscritto anche dall’Italia, insieme ad altri 159 paesi, il protocollo di Kyoto per la riduzione di emissioni dannose all’ambiente. Da allora l’intesa è stata trattata, da tutti, come se fosse l’iscrizione ad un circolo del tennis: ogni tanto ci si vede e si consuma un drink sulla veranda, mentre qualcuno laggiù lontano sta a sudare sui campi in terra battuta. Le emissioni sono decisamente aumentate, solo nel nostro paese l’incremento è stato del 10% dal 1990 ed attualmente siamo relegati al 44esimo posto tra i 57 stati a maggiore produzione di anidride carbonica.
Con queste premesse, invece che con la coda fra le gambe ci presentiamo a Bruxelles con tutte le intenzioni di fare la voce grossa, preparandoci a decidere con il nostro veto anche per tutti gli altri. Tutto giustificato con la crisi economica in atto: “affrontiamo un Consiglio europeo con molta preoccupazione. Trovo assurdo parlare di emissioni quando c’e’ una crisi in atto. E’ come se chi ha la polmonite pensa di farsi la messa in piega…”. Una inattesa nota di pessimismo, da parte di chi lo sta combattendo su tutti i mezzi di informazione. Se il tono dei ragionamenti è questo, inutile sperare che improvvisamente realizzi che prima o dopo carbone, petrolio, gas e tutti gli altri possibili combustibili fossili si esauriranno. Guai poi a pensare alla ricerca ed all’industria delle fonti rinnovabili, possibile opportunità di sviluppo e di crescita economica: fa molto più business un inutile ponte sullo stretto.
Sull’argomento ha esternato copiosamente anche un certo Vittorio Sgarbi, parlando di generatori eolici per l’energia elettrica: “Hanno sull’ambiente lo stesso effetto violento di un pedofilo su un bambino”, ha dichiarato. Visto poi che si intende di mafia, Sgarbi dice anche di temere per l’attivo ruolo di “facilitatori” all’eolico che potrebbero fare inciuci con gli enti pubblici, offrendo incentivi in cambio di concessioni. “Una sorta di mafia che convince i sindaci a dare le concessioni per le pale per pochi spiccioli”, e sappiamo che il sindaco di Salemi di mafia se ne intende, ne abbiamo parlato qui.
Nel frattempo il nostro ambiente, quello vero, fragile e tangibile, sta continuamente mostrando segni di instabilità. Eventi eccezionali come piogge torrenziali ed alluvioni stanno diventando normali nel nostro paese, ci stiamo forse tropicalizzando? Per informazioni chiedere ai cittadini di Roma, oggi in ginocchio per il maltempo.
36 commenti presenti
e pensare che è il paese con una marea di risorse rinnovabili… che stanchezza…
Scritto da Tyler il 11 Dic 2008
A Milano c’è la neve, altro che tropicalizzando.
Scritto da Tommaso Farina il 11 Dic 2008
Questo articolo quasi mi commuove. È scritto bene, chiaro, pulito senza fronzoli e va al nocciolo del problema senza attardarsi su troppo facili divagazioni.
Dovrebbe leggerlo, in pubblica piazza, in ginocchio sui ceci la Prestigiacomo mentre inala un po’ di rifiuti bruciati.
Complimenti ancora.
Scritto da Orlando il 11 Dic 2008
@Farina: siamo a dicembre… è strano se fa caldo, non se fa freddo e posso dirti in tutta tranquillità (facendo un lavoro che risente di questa cosa) che quest’anno il freddo vero ha tardato di molto ad arrivare. Non so se ci stiamo tropicalizzando… ma non esistono più le mezze stagioni… e anche quelle intere tra un po’ cambieranno.
Scritto da Orlando il 11 Dic 2008
Che bello cominciare una discussione sull’ambiente dicendo:
“Non esistono più le mezze stagioni”…
Orlando:io sono(tra le altre cose)l’ingegnere responsabile di una diga.Devo monitorare quotidianamente i dati dell’ARPA su piogge,temperature massime e minime,umidità e vento.
Ti posso garantire che le mezze stagioni nell’area appenninica tosco-emiliana esistono eccome.
Se vuoi ti mando un prospetto excel degli ultimi 10 anni
Scritto da Federico il 11 Dic 2008
Non so, a me sembra che questi esperti (certo che andare a pescare proprio Jeremy Rifkin) hanno grosse difficoltà a prevedere che tempo farà nel week end, per essere credibili nelle previsioni così a lunga scadenza.
Per quanto riguarda la posizione del governo in ambito UE, chiaro che è il frutto della nostra debolezza economica e della crisi in corso che l’accentua. I costi di certe scelte ecologiste sarebbero pesantissimi per il contribuente italiano.
Scritto da asdrubale il 11 Dic 2008
asdru se si spingesse con le fonti alternative te la scordi la debolezza economica o almeno la dipendenza dall’estero. Oppure possiamo sempre mettere ste centrali nucleari che partiranno fra 10 anni
Scritto da Tyler il 11 Dic 2008
Vabbè, Rifkin… dovrebbe forse creare imbarazzo il confronto con la nostra Prestigiacomo?!
Obama parla-parla, ma al momento di fighe come la Stefania non se ne vedono nel suo governo.
Scritto da Oscar il 11 Dic 2008
@asdru: ma sei asdrubalino del forum di Travaglio? secondo, vorrei sapere esattamente quali scelte ambientaliste (e soprattutto come) inciderebbero negativamente sul contribuente italiano.
Rammento che il protocollo di Kyoto è stato firmato nel 1998 e da allora NESSUNO ha pensato di far nulla per ratificarlo. Lamentarsi che ora c’è la crisi è una scusa perché prima che ci fosse avevano già giudicato inaccettabili i limiti del protocollo per la “competitività”. I fatti dimostrano solamente quanto siamo energeticamente ignoranti.
Terzo: che cos’ha che non va Rifkin?
@Federico: primo non ho iniziato un discorso con “non esistono più le mezze stagioni”, secondo era una frase ironica a conclusione di un’osservazione empirica (come sottolineato) che non è né una prova né una confutazione della “tropicalizzazione”. E nemmeno le statistiche ARPA della tua zona… quello al massimo mi indica che la tua zona non pare aver subito cambiamenti climatici. Da qui a dire che allora tanto vale continuare lungo la strada che stiamo percorrendo ce ne vuole…
Scritto da Orlando il 12 Dic 2008
Non vedo il problema. Da una parte c’è l’Europa che conta, la Francia, la Germania, la GB, la Spagna ecc. Dall’altra ci sono i paesi sottosviluppati tra cui quelli in via di sviluppo dell’est Europa e quello in declino, l’Italietta della mafia, delle discariche abusive, dei soldi ciulati all’Europa, dei giornalisti allontanati dalle inchieste scomode (a proposito, complimenti per le tante parole spese in favore di Vulpio).
Scritto da Charly il 12 Dic 2008
i costi delle scelte ecologistiche sarebbero pesantissime(ache se facilemte ammortizzabili)……ma almeno salverebbero la vita(riduzione delle spese sanitarie)….di molte persone e non solo…venite a Taranto e vederete cosa significa l’inquinamento e i costi mostruosi che comporta….”ti avevo detto di informarti”….
Scritto da sandro il 12 Dic 2008
@sandro: io sto ancora aspettando da tutti quelli che “le scelte ambientaliste” costano che mi specifichino esattamente quali sono, quanto incidono e su chi.
Che mi fa ridere poi “scelte ambientaliste” quasi a dire che sono una “moda”… come a dire che il “risparmio energetico” sia superfluo: meglio aumentare il riempimento d’acqua del secchio bucato che turare le falle. Costa troppo turarle… ma va va.
Scritto da Orlando il 12 Dic 2008
@orlando: io sono concorde con quanto dici tu….ma sai io dico stupidaggini….vabbè…
Scritto da sandro il 12 Dic 2008
Caro Fornasini,
assieme al Lodo, forse più del Lodo (e questo è gravissimo), il provvedimento che più mi ha fatto imbestialire è proprio il taglio agli incentivi “verdi”.
Ho provato a descrivere la mia rabbia a riguardo in questo Post, ma non è mai abbastanza:
http://nonleggerlo.blogspot.com/2008/11/me-il-sole.html
Parlai proprio di Rifkin.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 12 Dic 2008
Wil, telepatia? 😀
A parte gli scherzi, non l’avevo letto, approfondisce il tema, hai fatto bene a mettere il link
Scritto da Sergio Fornasini il 12 Dic 2008
Ti ringrazio, non scherzo e sono davvero sincero quando dico che questo tema mi sta davvero a cuore.
Abbiamo già buttato al vento 20 anni: dal No al Nucleare avremmo dovuto impegnare anima, corpo e moneta in tecnologia, ricerca, innovazione.
Ad aggravare la nostra situazione la mancanza (o l’inaccessibilità) di combustibili fossili, e da qui una dipendenza energetica verso l’Estero senza precedenti.
20 anni, oggi avremmo potuto essere all’avanguardia, sotto l’aspetto solare, sotto l’aspetto eolico.
Ed invece siamo qui a tagliare il comparto che più degli altri può portarci fuori da questa crisi, da questa recessione. Vincerà chi per primo saprà cavalcare l’onda della prossima rivoluzione industriale, quella “verde”, come la chiama Rifkin.
Saremo noi i fortunelli? Non credo.
Noi abbiamo Sgarbi, che paragona l’Eolico alla Pedofilia.
Wil
Scritto da Wil Nonleggerlo il 12 Dic 2008
La UE dei franco-crucchi si è arresa. la vittoria arride all’Itala gente.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/12/ue-rinnovabili-intesa.shtml?uuid=01cc955e-c5e4-11dd-9949-058377a6f852&DocRulesView=Libero
Scritto da asdrubale il 12 Dic 2008
Una bella vittoria: se ho ben capito (chiedo aiuto ai buoni gestori del blog) l’allentamento sulle rinnovabili consisterebbe nel fatto che il 20% da raggiungere lo si può raggiungere comprando dagli altri paesi energia certificata prodotta con le rinnovabili?
Quindi, paradossalmente, il Governo del 2020 se non ci arriva (e a quanto pare non ci vuol arrivare) con l’auto produzione potrà svendere la nostra sete di energia a Germania, Spagna o chi altro? Passi per l’approvvigionamento dall’estero di combustibili… ma questo mi sembra il colmo. Spero d’aver capito male.
@asdrubale: aspetto ancora lumi sulle scelte ambientaliste troppo costose per il contribuente.
Scritto da Orlando il 12 Dic 2008
“Abbiamo già buttato al vento 20 anni: dal No al Nucleare avremmo dovuto impegnare anima, corpo e moneta in tecnologia, ricerca, innovazione”.
Come no. E avremmo dovuto pedalare come Liza Minnelli per far funzionare il frullatore.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 12 Dic 2008
@ Orlando,
non ho avuto tempo di analizzare i dettagli ma a prima vista la “grande vittoria” di cui ha parlato Berlusconi in conferenza stampa assomiglia ad un rinvio graduale. Mi sembrerebbe che il successo più che altro sia di Sarkozy, che aveva come obiettivo di mantenere i parametri, al limite introducendo un minimo di flessibilità. Applicando lo stesso metro allora i paesi dell’Est hanno ottenuto una stra-vittoria con tanto di finanziamenti per riconvertire dal carbone la loro produzione di energia.
Problema rimandato=grande vittoria, in sintesi mi sembra questa l’equazione al momento, anche se così a spanne le richieste italiane della vigilia erano diverse: si voleva rimandare tutto al 2020 perché ora abbiamo la crisi e festa finita.
Anche l’informazione online non è completamente esplicativa al momento, tanto per fare un esempio ho trovato un articolo su l’Unità che parla “di progetti di cattura e stoccaggio del carbone”, confondendo carbon (che sta normalmente per anidride carbonica quando si parla di ambiente) e coal (carbone). Il progetto esiste, e riguarda la possibilità di immagazzinare nel sottosuolo l’anidride carbonica (carbon) prodotta in particolare dalle centrali a carbone della Polonia e dintorni.
Insomma la confusione è grande sotto il cielo, aspettiamo che passi l’ondata delle conferenze stampa poi forse dopo i proclami trionfalistici emergeranno tutti i dettagli.
Per il quesito dell’interscambio, ho letto di crediti maturati con progetti “verdi” da realizzare all’estero, oltre che della possibilità di vendere la propria quota, permettendo ad altri di inquinare al posto del venditore.
Scritto da Sergio Fornasini il 12 Dic 2008
Anche l’informazione online non è completamente esplicativa al momento, tanto per fare un esempio ho trovato un articolo su l’Unità che parla “di progetti di cattura e stoccaggio del carbone”, confondendo carbon (che sta normalmente per anidride carbonica quando si parla di ambiente) e coal (carbone). Il progetto esiste, e riguarda la possibilità di immagazzinare nel sottosuolo l’anidride carbonica (carbon) prodotta in particolare dalle centrali a carbone della Polonia e dintorni. tecnica attuata presso la centrale a carbone di Brindisi…
Orlando non aspettare troppo tanto i lumi non ci saranno…
“Abbiamo già buttato al vento 20 anni: dal No al Nucleare avremmo dovuto impegnare anima, corpo e moneta in tecnologia, ricerca, innovazione”. almeno ci siamo evitate le scorie(sai che mafia)…aaah peferisco pedalare invece di vedere bambini con malformazioni e leucemie per non parlare dei tumori ai polmoni dovute alla diossina…
Scritto da sandro il 12 Dic 2008
Segnalo un divertente articolo che mi era sfuggito, riguarda l’anima ambientalista del governo. Secondo voi, a leggerlo c’è da piangere o da ridere?
http://www.corriere.it/esteri/08_dicembre_11/premio_italia_clima_693292e2-c7bb-11dd-a4b9-00144f02aabc.shtml
Scritto da Sergio Fornasini il 12 Dic 2008
Strano che un paese messo così male sia poi in testa nelle classifihe per la longevità dei suoi abitanti.
Comunque, per quanto riguarda i costi che comporterebbero le scelte “ecologiste”, basta ricordare che a oggi la forma più economica di produrre energia è quella del bruciare idrocarburi, pertanto passare improvvisamente a forme come l’eolico o il fotovoltaico comporterebbe un investimento ingente per produrre energia a costo maggiore. Forse qualcuno arriverà a capire che non ce lo possiamo permettere.
Sfido chiunque a dimostrare il contrario, basta vedere come nei paesi all’avanguardi i metodi alternativi di produzione di energia sopravvivono solo grazie ai finanziamenti statali.
Sulle proposte di Rifkin poi, meglio non soffermarci troppo: l’idrogeno è solo un vettore di energia, non una fonte. L’uso di questo gas non farebbe che spostare il luogo delle emissioni.
Scritto da asdrubale il 12 Dic 2008
Scusa asdrubale ma qui non si tratta esclusivamente di una scelta ecologista a ben guardare, ma di una questione di sopravvivenza. Oggi i combustibili fossili ci sono, dopodomani non più. Si tratta di guardare oltre, verso il futuro.
Scritto da Sergio Fornasini il 12 Dic 2008
ma noi dobbiamo restare schiavi, non credo sia solo stupidità politica, ma un disegno che dura dal dopoguerra. Enrico Mattei non ci ha imparato niente, anzi sì, tutti a cuccia. Lo sappiamo fare bene questo
Scritto da Tyler il 12 Dic 2008
Deankeaton
Forse sono un sognatore, ma purtroppo i dati parlano chiaro. Arretratezza economica, sociale, culturale, ambientale, tecnologica … fanno rima con BelPaese.
Il tema ambientale mi sta a cuore, ed ascoltare dei Cialtroni fotonici che provano a riesumare il Nucleare, banchettano e flirtano con il democratico Putin (interessi energetici?), sono dei geni nel tagliare/smentire/ritrattare/tagliare-un-po’di-meno gli incentivi “verdi” … mi fa male.
Ora stacco la spina, e mi vado a vedere l’ultima follia del buon Salvatores.
Film girato nelle mie terre, per l’occasione estremizzate a dovere.
Vedrete pioggia, depressione, freddo, vento, solitudine.
Non è proprio così, ma a volte …
Wil, saluti Dean.
Scritto da Wil Nonleggerlo il 12 Dic 2008
@ Orlando
Non sono asdrubalino, che ha scritto anche qui qualche volta, e non sono mai intervenuto nel blog di Travaglio. Mi è bastata l’esperienza di quello Grillesco.
Fornasini, naturalmente un’uscita dagli idrocarburi bisogna studiarla e attuarla, nei tempi giusti. Tempi che si sono allungati a causa sia della scarsa capacità dei governi italia di prendere decisioni nette, sia per la dissennata politica ostruzionista dei cosiddetti verdi, che hanno condannato l’Italia alla dipendenza energetica.
L’enorme debito pubblico ci impone oggi di fare scelte oculate, non c’è via d’uscita.
Bisogna poi chiarire che, contrariamente a quanti molti pensano, nessuno ostacola ricerche nel campo dell’energia alternative, sono anzi le grandi società petrolifere quelle più impegnate nel campo. Queste grandi società non hanno nessuna intenzione di perdere le loro posizioni con la fine del petrolio.
Scritto da asdrubale il 12 Dic 2008
comunque guardate che l’Italia è uno dei paesi che ha speso di più in europa sull’idroelettrico, però abbiamo saturato i siti.
L’eolico è molto conveniente per quan riguarda l’offshore, dove si possono avere fronti di vento costanti e non frammentati (e le pale devono essere poste a una certa distanza l’una dall’altra per funzionare non si può infittire troppo un campo eolico)
L’idrogeno poi, come dice giustamente asdrubale è un vettore energetico (ha il vantaggio che si può conservare relativamente bene) e per ottenere questo vettore si ha un rendimento molto minore di quello per ottenere energia elettrica
Sul guardare oltre sono d’accordo, ma non deve essere un sostituire tutto exnovo con energie alternative (anche perchè non si riuscirebbe a coprire il fabbisogno oggi come oggi con solo le alternative), ma puntare sulla ricerca di soluzioni valide e sull’aumento dell’efficienza di motori, computer, macchinari eccetera. Inoltre, anche se il consumo degli utenti civili è una bricciola rispetto al consumo industruale, non sarebbe male cercare di introdurre una politica di risparmio energetico (magari introducendo delle sanzioni salate e dirette per chi sgarra piuttosto che dei premi per i meritevoli)
Scritto da uriele il 12 Dic 2008
regà ma c’è il fotovoltaico che è una realtà allucinante, ma di che stiamo parlando? E’ già stato investito un botto sul fotovoltaico. Ti mettono su un contatore che carica e ti conguaglia quello che scarica in un anno la tua casa. Alla fine dell’anno non consumi quello che produci. Ti metti un cazzo di pannello sul tetto. C’erano (perchè non ho ancora capito cosa diamine hanno elimitato) i contributi statali che ti facevano recuperare in un certo numero di anni tutta la spesa. Ma che cazzo di energia andiamo a cercare? Ce l’abbiamo. bo, bah. Ciao
Scritto da Tyler il 12 Dic 2008
L’idrogeno può essere usato come accumulatore al limite, il che se siccedesse sarebbe già un miracolo si eveiterebbero sprechi inutili quando c’è calo di richiesta di energia…
La prima strada da percorrere per il rispetto dell’ambiente è la riduzione dei consumi e quindi isolamento termico delle case e tutto quello che è collegato al RISPARMIO energetico
Intervengo solo per dire che i finanziamenti agli sgravi fiscali per l’ambiente saranno ripristinati (o almeno così dicono) ma al 40% e non più 55%…
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/12/energia-bonus.shtml?uuid=9ba25024-c823-11dd-baf9-fbc7a4fc4e23&DocRulesView=Libero
Scritto da Francesco B il 12 Dic 2008
Oh, finalmente una bella discussione che non sia su Travaglio!
@asdrubale: ok. Però non parlavo del blog ma del forum… che non è nemmeno lontanamente paragonabile a blog di Grillo. Ma non c’azzecca.
Quello che posso notare sugli “anti-scelta-ecologica” è un errore di fondo: sono tutti convinti che per l’utilizzo delle FER sia necessario uno switch-off delle vecchie forme di energia. Ma chi ve l’ha detto? il Protocollo dice 20% di energia da FER entro il 2020 (ossia altri 12 anni per incrementare il nostro piccolo parco di energia verde).
L’attuale sistema di utilizzo delle rinnovabili non può sostenere totalmente il nostro fabbisogno energetico.
Altro errore è il radicato concetto che l’energia deve essere prodotta interamente da una centrale. L’esperienza di Schönau im Schwarzwald dimostra che per uscire dalla “dipendenza energetica” (nella quale non ci hanno messo i “verdi” col no al Nucleare… informatevi perché solo 1 centrale ha chiuso anzitempo per quel refendum e le scorie ancora viaggiano in giro per l’Italia senza uno stoccaggio sicuro, inoltre la percentuale di copertura del Nucleare non era e non è così preponderante) basta cambiare il modo di concepire la produzione di energia e la sua fruizione.
In definitiva io non farei i salti di gioia per i “risultati ottenuti”: la crisi economica è solo una scusa per mascherare l’ignoranza di fondo dei nostri governanti. Per loro il sistema migliore è quello di Centrale Elettrica (carbone, nucleare, gas, gasolio, rifiuti…): appalti, gruppi industriali da tassare, concessioni, lavori infiniti…
Scritto da Orlando il 13 Dic 2008
Wil.
Capisco. Lei è un sognatore. Poi di solito, con l’avanzare dell’età, passa. Non dovesse succedere potrà sempre fare il docente universitario.
Mi dovrà spiegare, però, come funzionerà il mio frullatore. E soprattutto quanto mi costerà. Incentivi statali compresi.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 13 Dic 2008
La “vittoria” è innazitutto una afffermazione politica senza precedenti del nostro Paese. Capisco che chi era abituato alla furbesca rassegnazione con la quale venivano ricevuti, dai precedenti governi, le decisioni dell’asse Parigi-Bonn, magari solo per lucrare qualche aiuto di stato alla fiat, non riesca a comprenderlo. L’Italia poteva far saltare tutto il banco da sola, o portandosi dietro qualche stato dell’est come la Polonia, e i presunti grandi di quell’ente inutile che è la Unione Europea hanno dovuto chinare la testa (e pure ringraziare).
Non è l’Europahhhh di Prodi che va avanti, per fortuna.
Scritto da asdrubale il 13 Dic 2008
E’ bello vedere come quando non ci sono argomenti si butta tutto sulla motivazione politica. Facile fuga verso il “colpa di…” senza però specificare quale scusa abbiamo ora per non svilupparle.
Per inciso: se le rinnovabili coprissero il 20% della nostra energia quale che sia il costo si taglierebbe anche del 20% la dipendenza dalla fornitura estera (questo non lo conta nessuno?); oltre ad avere un notevole abbattimento delle emissioni inquinanti.
Ma qui pare che il discorso sulle rinnovabili sia travisato ad hoc per dire che non funzionano. In realtà è semplice e pura ignoranza di convenienza.
Scritto da Orlando il 13 Dic 2008
“Come no. E avremmo dovuto pedalare come Liza Minnelli per far funzionare il frullatore.”
Il che è la fine che faremo.
Scritto da Carlo Gambino il 14 Dic 2008
Dai che ora avremo anche un bel “mix energetico”: carbone pulito (che sotto Natale fa ben presagire su come siamo stati durante l’anno), nucleare (che palle… ma sanno di cosa parlano almeno?), rinnovabili (penso si riferisse ai rifiuti da bruciare, lo sapete che ora sono accomunati alle rinnovabili vero? sennò non potrebbero incentivare gli inceneritori).
Tra l’altro, dopo aver vinto il “Fossile”, dice pure che abbiamo vinto: abbiamo vinto la possibilità di non ricevere multe e continuare per 2 anni ad inquinare come degli idioti. Ci vuole il mix energetico… ma non parla manco lontanamente di ridurre gli sprechi. Eheheh… questo ti fa vedere come la visione del problema sia alquanto limitata.
Scritto da Orlando il 14 Dic 2008