Come organizzare il Federalismo in Italia?
30 Dicembre 2008Riceviamo e volentieri pubblichiamo un commento/scambio di email dell’ing. Luigi Ciampitti, ex dirigente Montedison ed Eni attualmente in pensione, svolge ancora attività di consulente, è stato assistente professore al politecnico di Milano, ha scitto oltre 100 articoli scientifici, ha fondato un premio di poesia a Novara (il Premio Paniscia che si tiene da 20 anni). Il suo primo spunto è una riflessione sul federalismo in Italia, un messaggio dal quale si snoda una serie di risposte. Buona lettura. (sf)
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Proposta di Luigi Ciampitti
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Come organizzare il Federalismo in Italia?
Premesso che il Federalismo in Italia è già previsto nella Costituzione che prevede una organizzazione Statale su base regionale e comprende dalla nascita della Repubblica 4 Regioni a Statuto Speciale (Valle d’Aosta, Alto Adige, Sardegna e Sicilia) in Italia bisognerebbe indagare su quanto presente negli Stati Federali in America e Germania.
Fatta questa analisi sono pervenuto alle seguenti consderazioni:
– Bisognerebbe uniformarsi il più possibile alla Germania, cioè ridurre il numero delle Regioni unificando la Lombardia con il Veneto, il Molise con l’Abbruzzo, le Marche con l’Umbria, la Puglia con la Basilicata.
In aggiunta
– Creare le seguenti città metropolitane eliminando le relative province: Torino, Genova, Milano, Venezia; Bologna, Firenze; Ancona, Roma, Napoli, Pescara, Bari, Palermo, Cagliari; Aosta, Bolzano, Cosenza
– Accorpare almeno 20 Province
– Accorpare almeno 1000 Comuni
– Eliminare qualche Comunità Montana
In ulteriore aggiunta
– Ridurre a 300 il numero dei Deputati ed a 150 il numero dei Senatori
– Capo del Governo, Governatori e Sindaci delle Città Metropolitane e Presdenti di Provicie restano in carica per un massimo di 2 legistrature.
Tutto ciò per migliorare l’organizzazione dello Stato, ridurre i costi della Politica ed in ultimo prevenire eccessi di potere con conseguenti interessi personali e per introdurre forze nuove e rinnovamento generazionale come avviene in America ed in Inghilterra.Cordiali saluti ed Auguri di Buon Anno a tutti.
Luigi Ciampitti
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email di Marchetti Cesare
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A proposito del Federalismo io sono d’accordo con te, ma l’Italia è un paese poco serio per adottare un Federalismo alla tedesca, come tu proponi.
I tanti seggi comunali,provinciali, regionali, nazionali fanno troppo comodo alla classe politica per sistemare i trombati e le clientele.
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Risposta di Luigi Ciampitti
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Caro Cesare
mi fà molto piacere del tuo parere positivo in merito alla mia proposta.
Mi farebbe molto piacere un parere del Dottor Giacalone.
Ciao e di nuovo Auguri a tuti Luigi
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e-mail del Dottor Giacalone
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Il federalismo, purtroppo, è effettivamente previsto dalla Costituzione, ma in virtù della riforma del titolo quinto, approvata dalla sinistra nel 2001. Ed è una schifezza.
Non credo l’Italia possa divenire federale, perché la storia insegna che tale ricetta serve ad unire quel che è diviso, non a dividere quel che è unito.
Da Cattaneo ad oggi, insomma, è passato molto tempo e troppa storia. In realtà, chiamiamo “federalismo” (per ragioni d’ossequio ai leghisti e di rincorsa del loro elettorato) la riforma delle autonomia amministrative, che possono ben comprendere anche quella fiscale. Se ne può ragionare.
E’ buona la proposta di Ciampitti? E’ la riproposizione italiana di esperienze estere, ma è politicamente fuori dal gioco. Perché le stesse forze che vogliono il federalismo poi difendono le province, ed anche le regioni che ci sono. Si può osservare che sono incoerenti ed hanno le idee confuse. Sottoscrivo, ma è per andare a appresso a tali menti che il tema è all’ordine del giorno, altrimenti nessuno si sognerebbe di parlare di federalismo verso il basso, essendo attuale, semmai quello verso l’alto, quello europeo.
Giacalone
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Risposta di Luigi Ciampitti
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Dottor Giacalone
La ringrazio della Sua interessante analisi che sostanzialmente condivido.Alla mia propota aggiungo solo che andrebbero ridotto del 50% gli emolumenti di tutti i Parlamentari, compreso quelli Europei, i consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali per il 30 %; in questo modo facciamo loro passare la voglia di fare questo mestiere che fanno spesso solo per i propri interessi.
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Proposta dell’Ing. Cesare Marchetti
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La riforma proposta da Ciampitti è certamente accettabile e buona e sarebbe un toccasana per il nostro paese, afflitto da anni da inefficientismo, clientelismo, ingerenze politiche in tutti i campi. Oltre tutto non dimentichiamo che i nostri onorevoli ed i rispettivi rappresentanti locali ed europei sono i più pagati d’Europa ed anche i più numerosi. Occorre quindi sfoltire il loro numero e dimezzare i loro emolumenti. Ciò sarebbe non solo un risparmio per lo stato, le cui casse sono esangui, ma anche un provvedimento d’alto valore etico.
Però sono un po’ d’accordo anche col dottor Giacalone.
l’italia è un paese poco serio per attuare una riforma come quella di Ciampitti. Si va contro a troppi interessi ( in primis quelli della classe politica) abolendo le province ed acccorpando comuni e regioni. Quante poltrone salterebbero e quanti lavoratori del settore pubblico perderebbero il posto?
I posti nelle amministrazioni pubbliche costituiscono un bacino clientelare; tanti politici se ne servono per ottenere voti.
E poi per dirla con Giacalone la storia d’Italia è diversa da quella della Germania. Il nostro Risorgimento ha unificato un Italia, dove coesistevano molti stati, differenziati fortemente per i diversi concetti etici, le diverse culture, i diversi comportamenti civili ( rileggetevi il Gattopardo). Fare oggi uno stato federale forse significherebbe disunire l’Italia, tornare al tempo di Gioberti.
Tuttavia qualcosa dev’essere fatto, se non un Federalismo politico, almeno uno fiscale. Troppi soldi negli anni passati dal Nord sono finiti nelle mani della Mafia per fare al sud opere perfettamente inutili. In questo do ragione alla Lega.
Cesare Marchetti
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Risposta di Luigi Ciampitti
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Sono d’accordo
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e-mail di Silvana Gabusi
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CARO LUIGI,
SEMPRE AL “LAVORO” COME UNA FORMICHINA OPEROSA.
BRAVO!!
silvana
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Risposta di Luigi Ciampitti
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Grazie Silvana
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e-mail di Adriano Protti
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Caro LUIGI in teoria condivido la tua analisi e proposta sul federalismo, ma praticamente inrealizzabile. Domando pensi (per farla breve senza dilungarci in disquisizioni) che qualcuno sia disposto a rinunciare ai propri privilegi che sono tanti?) Scusami ma da brava Cassandra prevedo che assisteremo al proliferare di nuovi carozzoni
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Risposta di Luigi Ciampitti
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Caro Adriano penso che tu abbia ragione.
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2 commenti presenti
Uffa (in riferimento al “prof.Giacalone”, spero non sia Davide, resterei deluso), devo sentire ancora la tiritera finto-sapiente del federalismo che unisce ciò che è diviso e che pertanto in italy sarebbe superato. Senza tirare in ballo la definizione di “Federalismo moderno” elaborata da Miglio (e che dice cose molto differenti, ma non voglio fare io il finto-sapiente), resto all’etimo di federalismo, da “Foedus”, cioè “Patto”, vale a dire che in italia il Federalismo ricostruisce il rapporto (patto, foedus) tra realtà locali e stato centrale. Intanto nelle intenzioni (ma ho paura solo in quelle) si dovrebbe partire dal F. fiscale. Tutto lì. Se poi uno preferisce lasciare le cose come stanno, non ho nulla in contrario, ma non si può impedire agli altri il tentativo di cambiare lo statu quo. Poi molto ci sarebbe da dire sul resto del Federalismo e delle diversità culturali, economiche, perfino antropologiche (i dati sull’altezza e sui fenotipi non li ho inventati io e fino a pochi anni fa li pubblicavano tutti i giornali e ne parlavano le televisioni), storiche e sociali all’interno dei confini italiani, ma ci sarà (spero) occasione di riparlarne. Aufiedersen
🙂
Scritto da il Pelle il 31 Dic 2008
Posto che sono totalmente contrario al federalismo,
“unificando la Lombardia con il Veneto, il Molise con l’Abbruzzo, le Marche con l’Umbria, la Puglia con la Basilicata.”
sarebbero anche idee valide, ma vallo a dire ai molisani che devono unirsi – di nuovo!- agli abruzzesi. Vedi come ti rispondono.
Scritto da Carlo Gambino il 1 Gen 2009